giovedì, dicembre 24, 2020

BUON NATALE 2020


 Natale di nuovo, ma quest'anno più complicato dalla pandemia che sembra infierire più che mai. Ma quest'anno per me è molto più bello, perché sarà un Natale prolungato. Oggi, giorno di Vigilia, sono venuti a pranzo i miei figli e mia nuora, ed è stata davvero una festa di risate. Domani sarà Natale e saremo da mia mamma, mio marito e io e nostro figlio più grande. E il giorno di S. Stefano ci troveremo con la Piera e Beppe, i due nostri amici più cari. E domenica 27, di nuovo dalla mia mamma, spero di vedere i miei fratelli. Insomma, i festeggiamenti si sono moltiplicati. e io che sono una festaiola sono davvero contenta!

Quindi Buone Feste a tutti, che vi portino serenità e pace.

martedì, settembre 08, 2020

E SONO 66...


E così un altro anno è passato. Anno strano, pieno di imprevisti che mai avrei immaginato di vivere ma che ugualmente è riuscito a regalarmi momenti di serenità e allegria. Giovane vecchietta, come mi ha soprannominata un caro amico, un po' acciaccata ma ancora piuttosto attiva, sono curiosa di quello che la vita può ancora riservarmi.

martedì, luglio 07, 2020

Ed è di nuovo estate



E' passata Pasqua, è finito il lockdown, siamo tornati, più o meno, alla normalità e io sono tornata al lavoro e alla mia montagna, tanto amata.  Si lavora con la mascherina, che è un piccolissimo sacrificio a fronte del rischio di propagare ulteriormente il virus, ma che è diventato oramai un complemento di abbigliamento, esattamente come la borsetta o un foulard. Oramai ne ho di diversi materiali, colori e anche pesantezze, perché alcune sono più adatte all'inverno, altre a temperature più miti. Mi sono accorta però che la maggior parte delle persone "fa finta" di portarle, queste benedette mascherine, generalmente lasciando il naso fuori, adducendo le scuse più fantasiose, dal naso chiuso ad una generica fame d'aria, in realtà non capendo che vale più una mascherina portata in maniera adeguata che un vaccino o un farmaco. Vaccini, farmaci sono molto costosi e sono fra le voci, soprattutto i farmaci, più onerose per il sistema sanitario nazionale. Eppure tutti preferiscono ricorrere a questi piuttosto che cambiare le proprie abitudini di vita. La mascherina portata in maniera adeguata in situazioni "pubbliche" non solo ci preserva dal Covid, ma anche dalla più semplice influenza, perché il vaccino antinfluenzale ci protegge solo da alcuni ceppi virali, non da tutti. La mascherina può proteggerci dal comune raffreddore, non pericoloso ma sicuramente molto fastidioso. Insomma, un presidio così semplice, che sembra tanto banale, può fare la differenza. Poi potremo vaccinarci e fare uso di tutti i farmaci necessari, ma cominciamo con le piccole cose.  Portiamo le mascherine, belle, allegre, colorate, sorridendo al di sotto che tanto si vede anche dagli occhi. E passiamo una buona, sana e prudente estate!

martedì, marzo 31, 2020

QUARESIMA

Quest'anno la quaresima è cominciata con la chiusura delle chiese e l'impossibilità di partecipare al rito delle ceneri e alle messe domenicali insieme alla propria comunità. Una vera quaresima, quindi, a mio parere: periodo di ripensamento della propria vita, scoperta di sé stessi, rivalutazione dei nostri bisogni, delle nostre necessità. C'è un ridimensionamento causato non solo dalla chiusura forzata di molti negozi e dalla crisi economica ma proprio che dipende dalla nuova prospettiva a cui questo isolamento forzato ci costringe. E in questa quarantena siamo arrivati alla domenica di festa prima del grande silenzio del triduo pasquale, alla Domenica delle Palme. Quest'anno non potremo avere l'ulivo benedetto e la prossima settimana vivere quei 3 giorni così profondi e silenziosi. Ma tutto quel silenzio, quell'accompagnare Cristo fino alla fine è ciò che viviamo ogni giorno pensando a tutte le vittime del virus, al calvario loro e delle loro famiglie. Arriverà la Pasqua che ci restituirà nuovi alla vita, quella spirituale, ma anche quella di tutti i giorni.

venerdì, marzo 13, 2020

TEMPO DI COPRIFUOCO

Ho perso il conto dei giorni. Siamo in un tempo sospeso, vuoto, in cui i rapporti umani sono ridotti al minimo indispensabile per evitare di aumentare il contagio. all'inizio hanno chiuso solo le scuole,, i musei, i cinema,  poi hanno favorito il più possibile il lavoro in remoto, da casa, per diminuire le possibilità di contagio. Ma ancora, con qualche precauzione, ci si poteva muovere. Poi tutto è cambiato, in maniera ancora più radicale, ci hanno detto di stare a casa, non uscire dal proprio comune di residenza, limitare le uscite all'aria aperta al minimo indispensabile: fare la spesa, andare in farmacia, andare ad accudire i genitori anziani...La città si è svuotata, ora c'è un grandissimo silenzio a tutte le ore, per strada pochissime persone che si salutano e furtivamente cambiano marciapiede. ci sono code per entrare a fare la spesa e per andare in farmacia perché tutti osservano la distanza di sicurezza di un metro e mezzo, gli autobus sono vuoti. Io esco tutte le mattine, faccio una camminata, scatto qualche foto, faccio un po' di spesa e torno a casa. Mi sembra di essere come in convalescenza dopo una brutta influenza: passi lenti, la testa che gira un po' per l'aria primaverile e il piacere di sentire il calore del sole sul viso. Prima o poi finirà, deve finire in un modo o nell'altro.
#iostoacasa
#andràtuttobene

giovedì, marzo 05, 2020

IN PINACOTECA

Pomeriggio di relax per non pensare al virus incombente in questo momento di sospensione forzata. Con la mia amica Sandra abbiamo deciso di andare a visitare la Pinacoteca, perché alla fine proprio lì, purtroppo, ma per questa volta per fortuna, eravamo sicure di non trovare ressa. E difatti eravamo in sei o sette persone in tutto. Ci siamo beate dei Guido Reni, dei Carracci, dei Guercino sedendoci e riflettendo sul fatto che quei quadri servivano da catechesi per un popolo che non sapeva leggere. Ci siamo divertite a guardarli cercando di indovinare i santi e i racconti biblici raffigurati senza leggere le didascalie. Abbiamo anche incontrato una giovane restauratrice che stava monitorando un quadro che sta per partire per Washington, e mentre lei ci raccontava tutte le procedure necessarie noi ci siamo davvero inorgoglite: un quadro della nostra Pinacoteca richiesto a Washington! E il nostro Raffaello in prestito a Roma!
E' stata una passeggiata in mezzo a secoli di storia della nostra città che ha prodotto cultura famosa in tutta Europa dal 1600 in poi. E per 2 ore ci siamo scordate il virus! La cultura salva anche da questo.

sabato, febbraio 29, 2020

MA GLI ANDROIDI USANO BICI ELETTRICHE?

Aspettando il proprio turno per lavare la macchina, in una fila lunga lunga, non c'è altro che guardarsi intorno. E così, sotto un bellissimo sole già primaverile, ecco qualcuno che prova la nuova, bellissima, bicicletta elettrica.
Confesso di avere osservato con molto interesse. Adoro andare in bicicletta e in città cerco di usarla sempre, e uso una vecchia bici, comprata ben 37 anni fa, con il mio primo stipendio! E' ancora una bella bici, accessoriata con due belle borse capienti e un bel cestino davanti e la amo tantissimo, ma il fascino della bicicletta con la pedalata assistita...
Ah, il titolo riprende quello di un racconto di Philip K. Dick: Gli androidi sognano pecore elettriche? da cui è stato tratto Blade Runner.

domenica, febbraio 23, 2020

VOGLIA DI MARE

Da quando lavoro alle terme, e sono molti anni oramai, non ho più fatto le classiche vacanze al mare, quelle che  facevamo con i figli in Sardegna, cambiando spiaggia ogni giorno, portandoci dietro il pranzo, le pinne e la maschera e poco altro. Vacanze a inizio estate, tra fine giugno e primi di luglio, con poca gente in giro e il profumo salmastro del mare e della macchia mediterranea. Lunghissimi bagni in un mare salato e trasparente che ci mostrava meraviglie incredibili, ore a giocare con le stelle marine, rovesciandole a pancia in su per aspettare che come dei neonati si rivoltassero, o aspettando che il polipo nascosto tra gli scogli, e che ci osservava con il suo occhio intelligente, approfittasse di un attimo di disattenzione per fuggire con la rapida spinta dei tentacoli. E poi il sale che faceva tirare la pelle mentre al sole si mangiava o si leggeva o si dormicchiava. A volte ci si sedeva su uno scoglio con i piedi nell'acqua e ci si divertiva a guardare i piccoli gamberetti curiosi che piano piano si avvicinavano, dando minuscoli morsetti ai nostri piedi a mollo in quell'acqua cristallina. Sì, mi manca quel mare con le sue giornate calde, rinfrescate dall'acqua, punteggiate dalle nuotate e da lunghe letture. Sono tornata al mare, nei giorni scorsi, per un congresso. Un mare diverso, con una spiaggia larga e lunga, piatta, con ancora le dune a proteggere i lidi. Ma proprio quelle dune tengono lontano le costruzioni troppo vicine e fanno godere del rumore delle onde, del profumo della risacca, delle grida dei gabbiani, mentre sotto le scarpe senti lo scricchiolio delle piccole conchiglie. Il sole di questo strano febbraio, così caldo e luminoso, scalda la pelle, lascia esporre il viso alla fresca brezza marina e mi consola un po'.

lunedì, febbraio 03, 2020

PALERMO

L'anno scorso fu Catania, quest'anno Palermo.
Città amatissima, non solo per gli amici carissimi che vi abitano, ma proprio per quello che è: vitale, piena di bellezza, sgarrupata ed elegante, multietnica che ha interiorizzato le differenze culturali trasformandole in un mix straordinariamente bello e colorato e profumato e saporito. Approdati a Punta Raisi, abbiamo preso il treno che comodamente ci ha portati alla stazione centrale, a due passi da Ballarò, la nostra meta. E Ballarò si è rivelato la meraviglia di sempre, con la "chiamata" dei mercanti che magnificano le loro merci, con i prezzi che per noi del nord sono incredibilmente bassi, con i profumi del cibo di strada che si trova ad ogni angolo, con i colori degli agrumi, dei cedri straordinariamente grandi, dei cavolfiori e dei broccoli verdissimi. Il cibo di strada è un cibo povero ma estremamente saporito, fatto con tutte le parti di scarto del maiale, fritte o soffritte o prima lessate e poi fritte, insomma, un tripudio di grassi messi in mezzo a un semplice panino. Qualcosa di molto meglio, per i carnivori, rispetto a un hamburger! E per chi non mangia carne c'è pane e panelle: frittelle di ceci fritte al momento, oppure ci sono i fondi dei carciofi impastellati e fritti o i "cazzulli", fettine di melanzane sempre fritte. E poi ci sono i meravigliosi dolci: la setteveli, i cannoli, le cassatine, belli come solo la pasticceria di derivazione araba ha.  Ecco, Palermo, per me, è essenzialmente questo: il cibo da strada, le voci del mercato, simili alla chiamata del muezzin dal minareto, i dolci meravigliosi, belli come i mosaici di Monreale, e le cupole coloratissime, più simili ai minareti arabi che alle chiese cristiane. E laggiù, in fondo, la bellezza del mare.

venerdì, gennaio 17, 2020

GENNAIO

Gennaio è un mese crudele.
Si porta via gli affetti più cari e mi lascia sola, triste, senza parole. Mi ha portato via mia figlia, mio padre, i miei suoceri e ieri uno degli amici più cari.
Avevo conosciuto Sergio su un forum e avevamo subito fatto amicizia. Eravamo un gruppo di amici virtuali che dopo un po' di mesi decisero di conoscersi. Da allora, non so più nemmeno dire quanti anni fa, abbiamo continuato a sentirci e a vederci, anche approfittando dei miei corsi milanesi. Ogni volta era cercare un nuovo ristorante, perché ci piaceva sperimentare ed entrambi eravamo golosi e mentre si cenava si parlava fitto fitto di libri, da grandi lettori quali siamo, di commedie, perché lui faceva parte di una compagnia amatoriale, di New York che entrambi consideravamo una città speciale,  dei suoi problemi sentimentali. Sapeva scrivere e descrivere e sul forum prima, su Facebook poi ci deliziava con le sue storie, che potevano riguardare grandi personaggi della storia o dell'arte o della letteratura, ne parlava cone se fossero fatti riferiti a suoi conoscenti o vicini di casa, con quell'intercalare milanese che mi è sempre piaciuto tanto. E con la sua solita leggerezza ci ha ad un certo punto informato della sua malattia. Ci scriveva le cronache dal reparto di oncologia sempre scherzando delle sue difficoltà. Stava peggiorando ma non volevo crederci, anche se quell'iter l'avevo già vissuto. Mi ero aggrappata disperatamente alla speranza che fosse solo un momento passeggero ma che poi poco alla volta avrebbe risalito la china e si sarebbe ristabilito. Due giorni fa gli ho chiesto se potevo andare a trovarlo: non mi ha risposto. Pensavo stesse prendendo tempo, invece se ne stava andando.

venerdì, gennaio 10, 2020

AH L'AMORE...

C'è sempre un paradosso nelle mie vacanze. Lavoro in un luogo bello, con ampi panorami e aria pulita e cammino e sto all'aria aperta veramente molto poco mentre ora che sono in ferie, in città, esco e cammino tutti i giorni in mezzo al traffico. Però mi piace riappropriarmi della mia città camminando lentamente, con la macchina fotografica al collo e percorrere le stradine poco frequentate del centro, quelle che nessuno o quasi percorre mai. In questi vicoli c'è sempre una qualche sorpresa: un negozio etnico o di artigianato, qualche murales particolare o la mia passione: le poesie murali, che attestano quanto la gente, oggi come al tempo degli antichi romani, ami rendere partecipe i passanti dei propri sentimenti. Ma oltre agli oramai scontatissimi cuori trafitti con le iniziali dei due amanti o le poesie d'amore inventate o copiate, ecco che anche qui ha preso piede l'usanza dei lucchetti. Bologna è, anzi, sarebbe, città d'acqua ma oramai i canali sono stati tutti ricoperti e di ponti non ne esistono praticamente più in città. Resta solo un piccolo corso d'acqua, il torrente Aposa, lasciato scoperto per un piccolo tratto a ricordo delle antiche vie d'acqua medioevali, luogo molto fotografato dai turisti che ogni volta restano a bocca aperta scoprendo che a Bologna c'era addirittura un porto e, da una decina di anni a questa parte, molto frequentato anche da giovani coppie che sfruttano i cancelli di protezione sui due ponticelli che attraversano il torrente per appendere i loro giuramenti sotto forma di lucchetti con sopra le iniziali, buttando la chiave nell'acqua sottostante. A volte vorrei poter cercare quelle coppie. Saranno ancora insieme? I loro cuori saranno ancora concatenati da quel lucchetto di cui si è buttata la chiave? guardo quei lucchetti con molta tenerezza e auguro loro di averla trovata davvero quella felicità duratura, che riescano a coltivarla a lungo, con pazienza e con sempre il sorriso sulle labbra. Perché l'amore fa sorridere di gioia, sempre.

L'AMICA CREATIVA

Io sono una persona davvero molto fortunata, circondata come sono da splendide amiche che fanno cose bellissime.
Isabella è una bravissima fotografa, ma anche una tenerissima mamma che ha voluto raccogliere le ricette dei dolci che sua figlia Elsa amava fare, e tutt'ora fa, quando aveva solo 12 anni. Sono ricordi teneri, bellissimi, intimi, che mi fanno ricordare  quando in cucina, sotto lo sguardo attento della nonna e della mamma, facevo i primi passi nell'arte culinaria e anche quando, con i figli piccoli, in occasione delle feste o nei lunghi e noiosi pomeriggi invernali, sperimentavamo biscotti, pancake e ciambelloni che continuano ad allietare il nostro ritrovarsi insieme. Perchè certi profumi e certi sapori ci legano indissolubilmente.

venerdì, gennaio 03, 2020

3 GENNAIO 2020

E così siamo entrati nei ruggenti anni 20, sperando siano migliori rispetto al secolo scorso. Io intanto mi godo quest'ultima passeggiata quassù e faccio il pieno di ampi orizzonti, di bellezza, di aria pulita, di silenzio, di scenari grandiosi. Lunedì torno in città e per due mesi sarà tutto così diverso. ci sarà vacanza, vero, ma anche ritrovare gli amici, andare più spesso dalla mamma, cercare di andare a quante più mostre è possibile, fare tanta street photography (che quassù mi manca...), forse anche andare al cinema...Ma mi mancheranno questi spazi e il silenzio e l'aria pulita. Parto in pieno inverno, con il freddo e gli alberi spogli e la Galaverna, tornerò a marzo, con le prime gemme sugli alberi e il bosco che qua e là avrà le macchie bianche dei ciliegi in fiore. A presto!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo