venerdì, gennaio 17, 2020

GENNAIO

Gennaio è un mese crudele.
Si porta via gli affetti più cari e mi lascia sola, triste, senza parole. Mi ha portato via mia figlia, mio padre, i miei suoceri e ieri uno degli amici più cari.
Avevo conosciuto Sergio su un forum e avevamo subito fatto amicizia. Eravamo un gruppo di amici virtuali che dopo un po' di mesi decisero di conoscersi. Da allora, non so più nemmeno dire quanti anni fa, abbiamo continuato a sentirci e a vederci, anche approfittando dei miei corsi milanesi. Ogni volta era cercare un nuovo ristorante, perché ci piaceva sperimentare ed entrambi eravamo golosi e mentre si cenava si parlava fitto fitto di libri, da grandi lettori quali siamo, di commedie, perché lui faceva parte di una compagnia amatoriale, di New York che entrambi consideravamo una città speciale,  dei suoi problemi sentimentali. Sapeva scrivere e descrivere e sul forum prima, su Facebook poi ci deliziava con le sue storie, che potevano riguardare grandi personaggi della storia o dell'arte o della letteratura, ne parlava cone se fossero fatti riferiti a suoi conoscenti o vicini di casa, con quell'intercalare milanese che mi è sempre piaciuto tanto. E con la sua solita leggerezza ci ha ad un certo punto informato della sua malattia. Ci scriveva le cronache dal reparto di oncologia sempre scherzando delle sue difficoltà. Stava peggiorando ma non volevo crederci, anche se quell'iter l'avevo già vissuto. Mi ero aggrappata disperatamente alla speranza che fosse solo un momento passeggero ma che poi poco alla volta avrebbe risalito la china e si sarebbe ristabilito. Due giorni fa gli ho chiesto se potevo andare a trovarlo: non mi ha risposto. Pensavo stesse prendendo tempo, invece se ne stava andando.

venerdì, gennaio 10, 2020

AH L'AMORE...

C'è sempre un paradosso nelle mie vacanze. Lavoro in un luogo bello, con ampi panorami e aria pulita e cammino e sto all'aria aperta veramente molto poco mentre ora che sono in ferie, in città, esco e cammino tutti i giorni in mezzo al traffico. Però mi piace riappropriarmi della mia città camminando lentamente, con la macchina fotografica al collo e percorrere le stradine poco frequentate del centro, quelle che nessuno o quasi percorre mai. In questi vicoli c'è sempre una qualche sorpresa: un negozio etnico o di artigianato, qualche murales particolare o la mia passione: le poesie murali, che attestano quanto la gente, oggi come al tempo degli antichi romani, ami rendere partecipe i passanti dei propri sentimenti. Ma oltre agli oramai scontatissimi cuori trafitti con le iniziali dei due amanti o le poesie d'amore inventate o copiate, ecco che anche qui ha preso piede l'usanza dei lucchetti. Bologna è, anzi, sarebbe, città d'acqua ma oramai i canali sono stati tutti ricoperti e di ponti non ne esistono praticamente più in città. Resta solo un piccolo corso d'acqua, il torrente Aposa, lasciato scoperto per un piccolo tratto a ricordo delle antiche vie d'acqua medioevali, luogo molto fotografato dai turisti che ogni volta restano a bocca aperta scoprendo che a Bologna c'era addirittura un porto e, da una decina di anni a questa parte, molto frequentato anche da giovani coppie che sfruttano i cancelli di protezione sui due ponticelli che attraversano il torrente per appendere i loro giuramenti sotto forma di lucchetti con sopra le iniziali, buttando la chiave nell'acqua sottostante. A volte vorrei poter cercare quelle coppie. Saranno ancora insieme? I loro cuori saranno ancora concatenati da quel lucchetto di cui si è buttata la chiave? guardo quei lucchetti con molta tenerezza e auguro loro di averla trovata davvero quella felicità duratura, che riescano a coltivarla a lungo, con pazienza e con sempre il sorriso sulle labbra. Perché l'amore fa sorridere di gioia, sempre.

L'AMICA CREATIVA

Io sono una persona davvero molto fortunata, circondata come sono da splendide amiche che fanno cose bellissime.
Isabella è una bravissima fotografa, ma anche una tenerissima mamma che ha voluto raccogliere le ricette dei dolci che sua figlia Elsa amava fare, e tutt'ora fa, quando aveva solo 12 anni. Sono ricordi teneri, bellissimi, intimi, che mi fanno ricordare  quando in cucina, sotto lo sguardo attento della nonna e della mamma, facevo i primi passi nell'arte culinaria e anche quando, con i figli piccoli, in occasione delle feste o nei lunghi e noiosi pomeriggi invernali, sperimentavamo biscotti, pancake e ciambelloni che continuano ad allietare il nostro ritrovarsi insieme. Perchè certi profumi e certi sapori ci legano indissolubilmente.

venerdì, gennaio 03, 2020

3 GENNAIO 2020

E così siamo entrati nei ruggenti anni 20, sperando siano migliori rispetto al secolo scorso. Io intanto mi godo quest'ultima passeggiata quassù e faccio il pieno di ampi orizzonti, di bellezza, di aria pulita, di silenzio, di scenari grandiosi. Lunedì torno in città e per due mesi sarà tutto così diverso. ci sarà vacanza, vero, ma anche ritrovare gli amici, andare più spesso dalla mamma, cercare di andare a quante più mostre è possibile, fare tanta street photography (che quassù mi manca...), forse anche andare al cinema...Ma mi mancheranno questi spazi e il silenzio e l'aria pulita. Parto in pieno inverno, con il freddo e gli alberi spogli e la Galaverna, tornerò a marzo, con le prime gemme sugli alberi e il bosco che qua e là avrà le macchie bianche dei ciliegi in fiore. A presto!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo