mercoledì, dicembre 18, 2019

BUON NATALE!

Tanti auguri a chi mi legge, ma anche a chi no.
Tanta luce a tutti quanti, e serenità e pace, nel cuore e attorno a noi, e che duri tutto l'anno!
Buon Natale!

giovedì, dicembre 12, 2019

DICEMBRE

Ultimo mese dell'anno, si fa sbirciare da dietro i vetri di una finestra appannata, ammantato di un candido mantello delicato come una trina, che si impiglia fra i rami e ricopre il prato. Sembra freddo ma non lo è, nel cuore è pieno di lucine, di feste, di voglia di stare tutti insieme avvolti dal calore dell'affetto di amici e famigliari riuniti attorno a un tavolo pieno di cose buone da mangiare.

domenica, novembre 24, 2019

GRATITUDINE

Una domenica mattina senza pioggia, anzi, con un po' di sole e una temperatura quasi primaverile. Una passeggiata attorno al paese, giusto per sgranchire le gambe e respirare un po' scaldando il viso al sole. Ascoltare il silenzio profondo, solo una lieve brezza tra i rami degli alberi che fa svolazzare le foglie rimaste sui rami e porta il suono di qualche animale nelle fattorie sull'altro versante della collina o il cinguettio di qualche uccellino nel suo nido.
Un lungo respiro di pace e un profondo senso di gratitudine per tutta questa bellezza.

sabato, novembre 23, 2019

PIOGGIA

Piove, di nuovo molto forte. Così forte da non poter proprio uscire in questo sabato pomeriggio di fine novembre. Ci sarebbero tante cose da fare, come ad esempio mettere in ordine il cassetto dei calzini o mettersi a stirare, ma questa pioggia annulla qualsiasi voglia di fare ordine. Ti lascia una sensazione languida di lieve noia, nessuna voglia di mettersi a leggere o di ascoltare musica. Solo si resta davanti alla finestra a guardare piovere e piovere, con le mani sul termosifone per cercare di togliersi di dosso quel senso di umidità che sembra penetrare in profondità, fino nelle ossa. Così ad un certo punto prendi la macchina fotografica e fotografi la meraviglia di ciò che hai davanti, anche se lo vedi tutti i giorni, perché cambia ogni volta, a seconda della stagione  e della luce del giorno.

mercoledì, novembre 20, 2019

Fuori dalla mia finestra

...poi torni a casa, guardi casualmente fuori dalla finestra e vedi quella nuvola, come un uccello impalpabile che vola in cielo...

martedì, novembre 19, 2019

C'ERA UNA VECCHINA PICCINA PICCINA PICCIO'...

Mi piace fare la spesa nei negozi, piuttosto che nei supermercati perché si creano belle relazioni, si fanno chiacchiere, ci si impara a conoscere. Questa sera sono andata a comprare un po' di frutta al negozio che vende granaglie, farine, semi ma anche un po' di frutta e di verdura. Mentre si chiacchierava, con aria da cospiratore  il negoziante mi chiede se volevo due ovine fresche, di quelle nostrane, praticamente appena deposte. Come resistere? Questo non è periodo di uova, le galline normalmente non ne depongono se sono ruspanti. Quindi, visto che sono da sola, ne ho comprate tre (erano 6 uova, nulla di più), pensando che ne avrei fatto una frittatina. E arrivata a casa la frittatina l'ho dovuta fare davvero perché una delle uova si era crepata. E mentre la preparavo mi sono ricordata della filastrocca che mia madre ci raccontava mentre ci dava da mangiare quando eravamo piccoli piccoli:
"C'era una volta una vecchina piccina piccina picciò che aveva una gallina piccina piccina picciò. Un giorno la gallina piccina piccina picciò fece un ovino piccino pccino picciò. Allora la vecchina piccina piccina picciò fece una frittatina piccina piccina picciò ma venne una moschina piccina piccina picciò che si mangiò la frittatina piccina piccina picciò e la povera vecchina piccina piccina picciò restò senza la frittatina piccina piccina picciò."
Naturalmente ad un simile epilogo mio fratello e io spalancavamo la bocca per mangiare qualsiasi cosa mamma ci proponesse, non fosse mai che arrivasse la moschina piccina piccina picciò a mangiare il nostro cibo!

domenica, novembre 17, 2019

LA PRIMA NEVE

Metà novembre, quest'anno un clima piovoso, con tantissimi allagamenti un po' ovunque, ma questa notte, nonostante il vento di scirocco, eccola qua. Annunciata da diversi tuoni, improvvisamente un senso di freddo profondo mi ha fatto sbirciare dalla finestra ed eccola là, che scendeva copiosa.
Un amico, vedendo questa foto, ha commentato: non vorrei essere al tuo posto, ma lui è mediterraneo, detesta il freddo, e non conosce quel leggero senso di felicità che riempie il cuore ogni volta che comincia a nevicare.  Si torna bambini, quando la neve significava andare fuori ben coperti con lo slittino e correre su e giù per una collinetta vicino casa per tutto il pomeriggio, in realtà poche ore, visto che alle 4 è già buio, e tornare a casa con le guance rosse e le mani intirizzite e fare merenda con la cioccolata calda preparata dalla mamma. Ecco, forse è per questo che ancora il cuore si riempie di sorrisi e gli occhi di felicità ogni volta che nevica. O forse è tutto quel bianco e il silenzio che mettono pace, che per un momento nascondono i rovelli e i rumori.

mercoledì, ottobre 30, 2019

DELICATEZZA

Ci sono giornate che cominciano con piccoli fatti che ti riempiono il cuore di una strana, tenera, piccola felicità che ti accompagna per tutto il giorno e che ti fanno superare tutti i fastidiosi contrattempi che cercano in ogni modo di toglierti il buonumore. Arrivare al lavoro e trovare uno dei bagnini che amorevolmente guarda dentro una scatola di cartone e scoprirci dentro lui, questo piccolo passerotto che nella foga del volo non ha visto la porta a vetri e ci si è schiantato contro. Abbastanza intontito ma con niente di rotto, si è lasciato accarezzare, fiducioso, e si è lasciato mettere sul dito. Mi ha anche permesso di fargli diverse foto, senza alcuna paura, poi ha deciso che ne aveva abbastanza, ha spiccato il volo e se n'è andato infilando la porta, questa volta aperta,

venerdì, settembre 27, 2019

IO E LE MIE RUGHE


mercoledì, settembre 18, 2019

FRAGILITA'

Sessantacinque anni: età di passaggio che ufficialmente ti sposta nell'anzianitudine. E prima pensi ai vantaggi: gli sconti in treno, al cinema...Ti senti una pantera grigia, ancora piena di cose da fare, di energia, di voglia di scoprire nuovi orizzonti, di fare viaggi. Nuoti, fai camminate, cominci ad andare anche su per i sentieri di montagna, prima volta nella tua vita, insieme al gruppo di fotografia che frequenti assiduamente e non senti la differenza di età, non completamente almeno. Poi inciampi stupidamente e cadi male, non riesci a cadere bene perché in realtà i tuoi muscoli non fanno più il loro dovere e senti un dolore insopportabile alla schiena che non ti permette nemmeno di respirare. Ma resisti e anzi immediatamente ti butti in acqua e nuoti le tue 30 vasche, ma poi devi arrenderti: il dolore è troppo forte. Ti fai quindici giorni di punturoni e tenti anche di fare un po' di yoga nella speranza che ti aiuti ad allentare quella morsa alla schiena che quasi non ti fa camminare nè girare nel letto e invece stai molto peggio e scopri che i muscoli non rispondono più come prima.. Però continui a nuotare e lavorare, ma poi devi arrenderti. Fai la risonanza ed il responso è quello che temevi e non volevi sentire: frattura di una vertebra lombare. E allora tutto cambia. Ti dicono che devi mettere il busto e devi stare tranquilla, non puoi più nuotare ne' fare sforzi. Ma come si fa? Però cerchi di fare la brava, ma ti senti improvvisamente fragile. E tutto cambia prospettiva: chi avrebbe dovuto essere al tuo fianco per sorreggerti è diventato più fragile di te e sei tu che devi sostenerlo...Forse non mi piace più così tanto invecchiare...

Però è passato un mese, il dolore è diminuito, oggi sono stata in piscina e ho cominciato a muovere un po' le gambe a dorso...forse ce la faccio...

giovedì, agosto 15, 2019

GINO COVILI

Lo scorso anno, grazie a una magnifica mostra suddivisa tra Castelluccio e Porretta, ho scoperto questo pittore, vicino per periodo, è scomparso a 87 anni nel 2005, e geograficamente: ha sempre vissuto a Pavullo del Frignano, in provincia di Modena.
Sono rimasta folgorata dai suoi quadri, che raccontano un'umanità eroica, fatta di duro lavoro, di fatica, anche di povertà, ma appunto eroica, fiera, sempre dignitosa. Anche la natura che dipinge presenta la stessa fatica, la stessa eroica capacità di resistere. E' una natura capace di urlare attraverso i nodi delle sue cortecce e le braccia nodose dei suoi rami.
Particolarmente suggestivi, anche se a volte davvero crudi, i quadri sulla resistenza, a cui lui partecipò.  Ma bellissima e particolare anche la serie sugli esclusi che a volte ricordano alcune fotografie di Berengo Gardin e Carla Cerati scattate negli anni 60 nei manicomi. Poi ci sono i grandi quadri collettivi:  La processione, La formazione della cooperativa, La Festa da ballo...
Ho potuto rinnovare l'emozione provata davanti a quei quadri che ogni volta mi mostrano un particolare nuovo e dai quali fatico a staccare lo sguardo, visitando la casa di Gino, da lui costruita negli anni 70 e nella quale ha vissuto fino alla morte. Gli eredi, i nipoti che lì hanno vissuto con i genitori e i nonni, l'hanno trasformata in casa museo, ed è una casa viva, dove puoi sederti sul divano e lasciarti incantare dall'Ultimo eroe, di ritorno dalla battuta di caccia, con l'aquila catturata legata al retro della sella che apre le sue grandi ali trascinata nel vortice della cavalcata a formare quasi una scia che lega il cacciatore al cielo, e la volpe e il lupo uccisi che sobbalzano davanti al cacciatore che cavalca, in una scena che ricorda gli eroi dei manga giapponesi, oppure sali le scale accompagnato dai volti degli esclusi che ti guardano con quei loro sguardi incuriositi e nello stesso tempo assenti, persi in un loro mondo interiore. E' una casa viva, abitata, da Gino e dai visitatori, dal nipote Matteo, perfetto padrone di casa che una alla volta ti apre tutte le porte e poi ti lascia scegliere il luogo che preferisci per meditare davanti a tutta quella bellezza.

sabato, luglio 27, 2019

I GIRASOLI

Luglio, estate e i girasoli.
Una passeggiata in Toscana, a Borgo Sanlorenzo nella giornata più calda della settimana.
Tanta fatica ma quanta bellezza!

martedì, maggio 07, 2019

FOTOMARATONA FIRENZE

Emozionante partecipare a una maratona fotografica.
Soprattutto il 5 maggio, quando da una settimana tutti i meteo del mondo avvisano che quel giorno lì ci sarà una specie di cataclisma più o meno ovunque.
Ma gli indomiti 4 amici, Sara, Alessandro, Lucia e io, partono ugualmente, convinti che dai, non sarà poi così terribile...E difatti, il tempo di scendere dal treno e attraversare la strada e veniamo investiti da secchiate d'acqua che nemmeno sotto la doccia...Ma per conquistare una maglietta e una shopper nemmeno la pioggia battente ci ferma. E restiamo fermi ai nostri posti anche dopo, in attesa dei fatidici primi tre temi...dopo di che decidiamo di tornare a casa oramai infreddoliti e completamente bagnati nonostante gli impermeabili e le mantelle!
Le macchine fotografiche le abbiamo tirate fuori solo dentro un bar, nell'attesa del treno del rientro.
A casa ad aspettarci LA NEVE!!!
Però ci siamo iscritti alla fotomaratona di La Spezia, il 9 giugno, sperando non piova...

sabato, aprile 20, 2019

BUONA PASQUA

Buona Pasqua a chi mi legge in silenzio, buona Pasqua a chi mi pensa, buona Pasqua a chi è triste e depresso, buona Pasqua a chi è solo...la Resurrezione è poter ricominciare a sperare.

lunedì, aprile 15, 2019

NOTRE DAME BRUCIA

Ho disperatamente cercato nel mio archivio fotografico le foto che scattai sei anni fa nel mio ultimo viaggio a Parigi, ma non ho più niente. Quel disco rigido è bloccato e non lo si riesce più a sbloccare e forse non c'è dentro più niente o non è più leggibile nulla. Restano le foto che pubblicai su Flickr, ma in quelle immagini, stranamente, Notre Dame non c'è. Quella volta non l'andammo a vedere, scegliemmo altri percorsi. Stranamente, perché ogni volta tornavamo a vederla, pensando che prima o poi ci saremmo decisi a salire su quel tetto per ammirare i gargoiles e il panorama di Parigi. C'erano sempre altre cose che ci portavano via da lì, ma tanto lei era lì, da secoli, e ci sarebbe sempre stata...avremmo avuto tempo...Invece non c'è più tempo, Notre Dame brucia.
Restano i ricordi dei miei figli, piccoli, con il naso per aria e la bocca aperta, dentro la vastità della cattedrale. Loro davanti all'altar maggiore davanti al monumento del Re Sole inginocchiato davanti alla Madonna incoronata. E poi altri ricordi, di una Santa Messa la notte di Pasqua di più di dieci anni fa con mio marito e le mie due più care amiche, e le mie lacrime di emozione quando a mezzanotte, alla fine della Messa la grande campana aveva suonato i rintocchi che simboleggiano la gioia della Resurrezione di Cristo e io avevo sentito quei rintocchi risuonare dentro il mio cuore. E il ricordo di quella notte è ancora più acuto, vista la concomitanza della Settimana Santa, oggi come allora.

martedì, marzo 26, 2019

GIORNI DI VENTO


C'è tanto vento in questi giorni. Un vento che squassa le cime degli alberi e agita i pensieri e fa volare il bucato come ballerini impazziti che sbattono qua e là. Il cuore batte più forte e tutto il corpo è in attesa di qualcosa che non sa, aspetta, teso, ma non sa ancora cosa può succedere. I pensieri volano senza poter trovare una direzione, senza permettere una decisione, una scelta, anche se in realtà la scelta è stata fatta, la decisione presa. C'è il bisogno, la necessità di un'ancora, di un appiglio per non lasciarsi trasportare da questo vento impetuoso, di qualche cosa che ti tenga ancorata a terra, perché sai bene che se ti lascerai andare il vento ti porterà con se, ti trascinerà via fino a farti scomparire.

martedì, marzo 19, 2019

LE RAVIOLE DELLA NONNA

Mia nonna Imelde era nata il 19 marzo 1902.
Sono stata la sua prima nipote e ho passato moltissimo tempo con lei.  La mamma dice anche che le assomiglio molto, soprattutto nel carattere. Era una donna alta, seria, decisa, che rimasta vedova molto giovane e con una figlia ancora piccola, aveva rifiutato gli spasimanti proposti dalla famiglia e aveva cominciato a lavorare. Per tutta la vita ha fatto la stiratrice, rispettata e amata dalle sue clienti, nobili e non nobili, e da tutte le persone che condividevano la sua quotidianità di negoziante in una piccola via vicino all'Antoniano a Bologna. Era una donna morigerata che però amava festeggiare davvero. Il giorno del suo compleanno, immancabilmente, dopo le tagliatelle al ragù o i tortelloni al burro o anche le lasagne, ovviamente fatte da lei con il solo aiuto di mia mamma, e naturalmente il mio che da sotto il tavolo le rubavo la sfoglia, dopo un secondo sempre molto semplice e i cardi al parmigiano, c'erano come dolce le sue raviole! Le preparava uno o due giorni prima: faceva l'impasto, lo stendeva, con un bicchiere faceva i cerchi di pasta e sopra stendeva la mostarda bolognese che preparava con la frutta matura che il fruttivendolo suo vicino di negozio le vendeva a un prezzo bassissimo. Le raviole venivano chiuse attentamente e venivano portate al mattino presto dal fornaio, anche lui vicino al suo negozio, per essere cotte nel grande forno dove allora veniva cotto anche il pane per la vendita del giorno. Quando le riportava a casa il profumo di quelle raviole riempiva tutta casa! E siccome ne faceva parecchie, per diversi giorni erano la nostra colazione e la nostra merenda!

venerdì, marzo 08, 2019

SENTIERI DI SPERANZA E DISPERAZIONE

Yannis Behrakis fotoreporter scomparso qualche giorno fa, il 2 marzo, era fortemente impegnato nel mostrare al mondo gli orrori delle guerre che costringono intere masse di persone ad affrontare l'altrettanto orrore della fuga, della perdita della dignità, l'orrore della reclusione avendo come unico reato l'appartenere ad una religione diversa o ad una ideologia differente.
Attraverso le sue immagini e i suoi resoconti nessuno potrà più dire "Io non lo sapevo".
E queste foto sono bellissime, raccontano dolore, disperazione, fatica, freddo, paura, ma anche momenti di relativa normalità in cui si riesce anche a giocare e a fare ridere un bambino in un campo profughi. Sono foto belle, perfette nella loro esecuzione, foto che fanno emozionare e fanno riflettere su dove e come sono state scattate: accanto a questa umanità sofferente, camminando con loro, al loro fianco, condividendone le paure e le difficoltà.
Pensiamo allora a vedere in altro modo chi arriva, impariamo a capire e ad accogliere, cerchiamo di cancellare pregiudizi e stereotipi. E dall'altra parte cominciamo ad essere più responsabili per quanto riguarda i nostri consumi: spesso ricadono pesantemente, rendendole schiave, proprio sulle popolazioni più povere costringendole ad andarsene dalle loro case. Ricordiamoci: "Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l'acqua non sia più sicura della terra..."(Warsan Shire, Home)

lunedì, marzo 04, 2019

POLAROID

"Ogni foto significa che so dove ero ogni minuto. Ecco perché faccio fotografie. E' un diario visivo".
Non so se nel mio caso è proprio così. O meglio, è così solo in parte. Io amo raccontare storie con le mie foto, non è solo il mio diario personale. Ma una passione con Andy la condivido: la Polaroid! Ne ho possedute diverse, misteriosamente scomparse nel tempo, buttate da altre persone durante i vari traslochi sostenuti, senza chiedermi se volevo conservarle o meno.
La Polaroid è la vera istantanea, scatti e subito dopo hai la tua stampa, meglio addirittura del telefonino! E non è vero che non sia riproducibile, basta avere un po' di pazienza e di tecnica.
Warhol fotografava tutti quelli che entravano alla Factory, amici, conoscenti, clienti. Non era solo una documentazione del momento ma era anche la base su cui lui poi lavorava elaborandole.
E Warhol è sempre stato uno degli artisti moderni che più mi hanno incuriosito, con tutta la sua corte di personaggi che hanno fatto la storia dell'arte, della fotografia, della musica degli anni 80: Robert Mappelthorpe, Patty Smith, Lou Reed, Nico, Basquiat, Keith Haring, persino una giovanissima Madonna...Anni incredibili in cui tutti questi artisti si ritrovavano a sperimentare nuove forme artistiche e nuovi materiali, non solo droghe di vario tipo e svariati approcci sessuali, in una New York straordinariamente viva, camminando sul lato selvaggio della vita!

giovedì, febbraio 21, 2019

LENSCULTURE

Non ho mai avuto spirito competitivo. La competizione mi scatena un'ansia insopportabile, perché ovviamente vorrei sempre essere la migliore, anche se poi so perfettamente di non esserlo, ed è proprio questo che mi disturba.
Comunque c'è questo concorso che riguarda il ritratto a cui partecipano alcune amiche. Ho visto le loro foto e il progetto che hanno presentato: potentissime! Io mi limito a partecipare con questa. E' un inizio, timido, tranquillo, poi vedremo.
Lui è il venditore di quarume, tipico cibo da strada siciliano consistente in un bollito di carni povere, tipo frattaglie e tutte le parti meno nobili degli animali, che viene poi messo in mezzo a un panino. L'ho fotografato a Catania, al mercato del pesce, e mi ha colpito per l'attenzione e la concentrazione con cui stava preparando la carne, calda e fumante, incurante del chiasso tutto intorno e anche del fatto che io fossi lì a due passi a guardarlo lavorare e a fotografarlo.
Se possibile, andate alla mia pagina facebook, qui, cliccate sulla foto che vi rimanderà a Lensculture, e cliccate "mi piace", grazie!

sabato, febbraio 16, 2019

CHIAROSCURO

E dunque, amo i contrasti. Mi piace il modo in cui la luce disegna i contorni, fa emergere particolari, fa esplodere i colori.
Da giovane avevo quasi paura dei colori forti, mi mettevano a disagio quelle zone scure da cui all'improvviso prorompevano macchie di colore che quasi facevano male agli occhi e che mi abbagliavano, non mi permettevano una visione nitida. Ora invece è proprio questa esplosione che mi rende chiare le cose, finalmente visibili nella loro essenza.

martedì, febbraio 12, 2019

LA TESTA TRA LE NUVOLE

 Leandro Erlich, Oratorio di S. Filippo Neri
Artefiera, Bologna

lunedì, febbraio 04, 2019

CHIUSO

Si chiude un pezzo di vita importante: chiudo lo studio privato. E con quello chiudo tanto, perchè non era solo il luogo della mia attività ma anche la mia bolla, dove rinchiudermi quando avevo bisogno di silenzio e solitudine.
Lascio lì non solo i mobili ma tutte le storie ascoltate, le lacrime asciugate e condivise, le risate, le persone belle e meno belle, perchè a volte si incontrano anche quelle.
Lascio telefonate che scaldavano il cuore e altre che facevano arrabbiare, lunghi incontri via skype, di lavoro e per amicizia.
Sarà davvero strano passare davanti al portone dove sono entrata quasi ogni giorno per 20 anni e non farlo più.
Mi mancherà questo luogo intimo.
Si apre un'altra stagione, un nuovo pezzo di vita che sarà molto diverso, con altri interessi e nuovi incontri, certo, ma per ora c'è solo una grande vertigine.

lunedì, gennaio 28, 2019

CATANIA

Una zingarata con gli amici dell'Accademia Immagini e Parole di Porretta: andare a fotografare il mercato del pesce di Catania andando e tornando in giornata. Sembrava un'impresa impossibile e solo per pochi, fortunati, pensionati. E invece...eravamo in 16, di tutte le età. Qualcuno ha preso un paio di giorni di ferie o ha spostato i turni. E Catania ci ha ricompensati della levataccia e della neve con una giornata bellissima, piena di sole e con l'Etna fumante ma tranquillo, dopo giorni movimentati.
Il mercato del pesce si apre come se fosse un palcoscenico: si entra da un vicolo dove la fontana O' linzolu ti dà il benvenuto e subito sotto si apre lo scenario di persone, pesci, colori, odori, voci. A volte non si capisce chi vende e chi compra, tutti parlano, commentano, guardano, indicano.
Ma tutti si sono accorti di questo gruppo singolare di persone armate di macchine fotografiche che non compravano ma che fotografavano pesci, persone, luoghi...Dopo 10 minuti tutti sapevano da dove venivamo e cosa stavamo facendo e allora è stato puro divertimento perchè tutti hanno cercato di dare il meglio di sè, senza mettersi in posa, ma lasciandosi fotografare mentre sistemavano le bancarelle, vendevano o semplicemente parlavano tra di loro, in un'atmosfera rilassata.  E io mi sono immersa nella musica del dialetto e nei colori e nelle forme dei pesci, nella luce e nelle ombre dei tendoni e delle strutture che circondano il mercato.
L'album delle foto è visibile qui

mercoledì, gennaio 02, 2019

Il primo regalo

Il 2019 inizia con un inaspettato quanto bellissimo regalo.
Un incontro incredibilmente fortuito ma per quanto breve davvero pieno di sorprese.
Io sono davvero molto ignorante in fatto di musica classica, ma sono onnivora, nel senso che ascolto di tutto e cerco di interessarmi e di capire. E ho avuto la fortuna di conoscere un grande direttore di orchestra, enfant prodige e figlio d'arte che in una chiacchierata di mezz'ora non solo mi ha fatto conoscere un moderno compositore, ma mi ha anche spiegato la corrente musicale a cui appartiene. Mi ha parlato di minimalismo, e non avrei mai e poi mai immaginato che in musica potesse esistere un tale movimento. E soprattutto non avrei mai immaginato che il minimalismo musicale potesse piacermi! E invece...ecco qui Max Richter e i suoi Woolf Works ispirati ai romanzi di Virginia Woolf.
Il direttore d'orchestra è Oleg Caetani e per me è un grandissimo onore averlo conosciuto.

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo