giovedì, ottobre 29, 2009

Fotografie

In un momento come questo di fatica e di sospensione del tempo, tutta incentrata solo sui due momenti che ora scandiscono le mie giornate: i due colloqui giornalieri con gli anestesisti e la visita serale a Rudolph, che ora usurpa il mio aka, bella addormentata in ospedale, riempio il mio tempo inscatolando la mia casa, per poterla rimettere in ordine.

Da una settimana vivo come anestetizzata, quasi che i farmaci che scorrono nelle vene di mia figlia si fossero espansi anche al mio circolo sanguigno, al mio cervello, ai miei nervi.
Ma è bastato cominciare a inscatolare le fotografie per ricominciare a sentire. Quante foto, da quelle che mi sono portata via dalla mia famiglia di origine a quelle scattate con questa mia famiglia. Tante occasioni, grandi e piccole, ufficiali e non. Ci sono le foto dei bambini piccolissimi, appena nati, ci sono foto scattate in casa nei pomeriggi d'inverno mentre loro giocavano, assorti oppure abbracciati ai loro pupazzi. Ci sono le vacanze, solo noi cinque o con amici, in tanti posti in Italia e all'estero. Ci sono foto in cui qualcuno ha il broncio o piange, ma quasi tutte sono foto di persone sorridenti, che spesso stanno abbracciate o si danno la mano.
Ci sono le foto all'eremo, sempre con tanti amici, a tavola e fuori, intenti a leggere o a giocare a calcio o a chiacchierare. Ci sono le foto con i parenti, gli zii, i cugini, i nonni.
E piano piano, mentre mettevo via questo tesoro inestimabile, ho realizzato quanto bella è la mia vita, felice e piena, e sono grata per tutto, anche per quello che ci sta capitando ora, perchè tutti quei visi sorridenti e felici sono ancora con noi a riempirci di affetto.


nella foto: mia nipote, mia sorella e mia madre.

giovedì, ottobre 22, 2009

Qualche notizia

Nel momento in cui credevamo che l'avremmo persa per sempre, si è aperto un piccolo spiraglio: i neurochirurghi di casa, qui a Bologna, hanno accettato di operarla! Detto e fatto, 15 giorni fa il ricovero per rimetterla un po' in sesto, e ieri, finalmente, dopo momenti anche drammatici perchè è stata molto male, è entrata in sala operatoria. 12 ore di attesa, tra lacrime, ricordi, risate, telefonate ed sms e preghiere, proprio tante preghiere, nostre e di tantissimi amici che ci sono stati davvero tanto vicini. E tanto vicino ci è stato anche tutto il personale del reparto dove era ricoverata, con un affetto che va oltre i loro doveri di assistenza. L'intervento è stato lunghissimo, cominciato alle 11 del mattino e terminato oltre la mezzanotte, con tante complicazioni e momenti, ce lo hanno raccontato poi i chirurghi e gli anestesisti, veramente drammatici. Ora dorme in terapia intensiva, sedata dai farmaci, per permettere che le sue condizioni si stabilizzino. Potremo vederla solo nel pomeriggio, e solo per un momento.
Dormi figlia, riposa e acquietati, che la battaglia è ancora lunga!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo