mercoledì, novembre 29, 2006

Finalmente!

Finalmente torno online dopo una settimana di astinenza!
Il mio povero computer, purtroppo condiviso con figli forsennati scaricatori, si è cuccato un bel virus che impediva l'accensione del pc. Così l'abbiamo portato dal "dottore" che è riuscito a salvare praticamente tutto! E da questa sera rieccomi qua!
A chi mi legge e a volte commenta, scusate se non vi ho risposto: ero assente giustificata!

lunedì, novembre 20, 2006

Parigi

Ci risiamo! Ci sono caduta un'altra volta, nonostante avessi giurato che non l'avrei rifatto mai più! Ho comprato la nuova rivista Parigi, uscita con il Sole 24ore! Ho centinaia di pubblicazioni su Parigi, dalle normali guide turistiche fino a quelle più strambe, tipo la Parigi bianca e nera, e pure I segreti di Parigi, del buon Augias, riviste de I Meridiani, articoli di Viaggi, i cataloghi di Louvre, Museè D'Orsay, Museè Picasso, libri di Picouly che descrivono minuziosamente il quartiere dove normalmente risiediamo quando ci capita di andare a Parigi, e non so più quante altre pubblicazioni riguardanti questa città che amiamo come fosse la nostra. Dalla prima volta che ci ho messo piede, 12 anni fa, con mio marito, per festeggiare i miei primi 40 anni e per fare finalmente quel viaggio di nozze mai fatto e a lungo rimandato, è stato amore a prima vista! Un amore così grande che poi, nel corso del tempo, siamo tornati più e più volte, anche con tutta la figliolanza, che se n'è innamorata pure lei! E la fortuna ha voluto che amici fraterni abbiano comprato casa lì e ce la mettano a disposizione ogni volta che ne abbiamo voglia! Così questo amore abbiamo potuto coltivarlo con calma, facendo ogni tanto una scappatina. Ma la lontananza dopo un po' si fa sentire e allora comincio a comprare compulsivamente tutto ciò che mi parla di lei, la Ville Lumiere. E sono qui che sbavo sulle foto, bellissime e patinatissime, di angoli che conosco molto bene per essermici soffermata più e più volte.
La rivista è la solita rivolta a manager danarosi, con consigli per i luoghi più trendy, i ristoranti più famosi e particolari, i negozi alla moda, gli alberghi sciccosi ma non sfarzosi come il Ritz, alberghi e ristoranti di fascino, particolari per gli arredamenti e le ubicazioni. Ma non è questo quello che mi interessava! Quello che mi ha attirato di più sono state alcune foto, poche per la verità, che davvero hanno colto particolari che ogni volta vado a rivedere, che pensavo di avere colto solo io, anche se in realtà sono sotto gli occhi di tutti! Una per tutte la foto di copertina! Quella panchina, nella piazzetta dove una volta sorgeva il Bateau Lavoir, è sempre stata una dei miei punti preferiti. Non so nemmeno più quante volte mi ci sono seduta, per prendere un po' di fiato dalla salita che arriva fino a qui da place des Abesses, all'ombra e alla frescura degli alberi, in estate, meditando sulle carte cosa andare a vedere, se proseguire per la piazzetta di Montmartre e poi al Sacro Cuore, oppure se dirigermi verso Le Lapin Agile e verso il piccolissimo museo di Montmartre per immergermi nello studio di Utrillo.
Ma la Parigi che mi manca di più è quella del mercato di rue De Bucy dove facevamo la spesa tutte le sere al rientro dalle nostre esplorazioni, e le librerie lungo il Boulemich, vale a dire il Boulevard S. Michel, piene di libri scolastici all'inizio di settembre, con tutti i ragazzini che andavano a cercare le occasioni. Come mi manca la domenica mattina presto passeggiare al parco del Lussemburgo, fra chi pratica Tai Chi, chi fa jogging e chi abbraccia gli alberi meditando.
Chissà se riusciremo a realizzare il nostro sogno di comprarci una casa a Parigi! Sulla rivista in questione ci sono tutta una serie di consigli per chi vuole acquistare, con anche qualche indicazione di costi e valutazioni. Abbiamo cominciato a sognare e ci siamo trovati impegnati in una discussione feroce per scegliere il quartiere dove andare ad abitare! Marco preferirebbe Place de Vosges, io mi sposterei più volentieri nel Marais, vicino al museo Picasso, in pieno quartiere ebraico, anche se non mi dispiacerebbe nemmeno l'Ile S. Louis, i figli restano legatissimi al 6° Arrondissement!
Per ora torno con i piedi per terra! Dovremmo risistemare la casa dove viviamo ora, ed essere un po' più concreti, altro che comprare casa a Parigi!
Resterò a sbavare sulla rivista ancora per un po'!

domenica, novembre 19, 2006

Anoressia

Da ieri, dopo la notizia della morte di una giovane modella per anoressia, i vari pubblicitari stanno facendo la corsa per dire che loro non hanno MAI proposto modelli femminili al di sotto della taglia 46, perchè il target che può permettersi di acquistare porta taglie dalla 46 in su. E questa mattina stessa hanno ricordato il successo che ha avuto la pubblicità di un sapone e altri prodotti da toeletta che ha utilizzato modelle molto "normali", cioè sovrappeso.
Sarà...a volte mi capita tra le mani D Repubblica, e le modelle mi sembrano tutto tranne che taglia 46! E comunque non mi pare che il problema sia quello della pubblicità, quanto quello, molto più reale, delle ditte, e dei negozi, di abbigliamento, che propongono e vendono abiti assolutamente importabili da chi ha appena qualche piegolina di ciccia in più. Già la taglia 48, a mio parere normalissima, viene considerata una taglia da negozio specializzato.
Lo stesso Giorgio Armani, intervistato, ha detto che NON PUO' mandare in passerella modelle che non siano filiformi, perchè la sua filosofia estetica si rivolge a donne poco formose. Filosofia estetica....non ho parole! A mio modestissimo parere è solo perchè vestire manici di scopa è più facile, non richiede troppi artifici per far cadere bene un abito!
Mia figlia diciassettene, alta, bellissima (ogni scarrafone...), formosa, ogni volta che va in qualche negozio frequentato dagli adolescenti, torna sempre a casa molto infelice: in quei negozi si arriva fino alla taglia 44 o addirittura 42, difficilissimo è trovare la 46. In quei luoghi si aggirano ragazzine minutissime, con fianchi da bambine immature, dai corpi esili e dalle grandi teste da malate di Kwashiorkor, che è la malattia della fame, simili a feti troppo cresciuti.
E tutte le volte passiamo almeno un paio di giorni con lei che non parla, non ride, si vede che è infuriata dentro. E non vale portarla in altri negozi, dove si possono trovare taglie adeguate, dice che vendono cose " da vecchi". E ha ragione, le manca l'appartenenza al branco, tanto importante alla sua età.
Sono i giorni in cui in casa aumenta il consumo di frutta e verdura e diminuisce il consumo di pane e crackers, e finalmente sta alle regole alimentari, molto semplici, che ho sempre cercato di inculcare nei figli: evitare il più possibile di smangiucchiare tra un pasto e l'altro.
Poi però con molta pazienza e molto gironzolare, riesce a trovare il paio di pantaloni che desiderava, e così ecco ricomparire gli extra: un cappuccino in più accompagnato da una brioche oppure si fa i pancake con una montagna di zucchero o si prepara, insieme ai fratelli che notoriamente sono due fogne capaci di ingurgitare di tutto, panini e pizzette (è molto brava in cucina). E con gli extra ricompare il buonumore e ritrovo la mia ragazzona meravigliosa di sempre. Che comunque NON è grassa! Ha solo una taglia 48!

giovedì, novembre 16, 2006

Instabilità

Ultimamemte la mia instabilità emotiva è decisamente peggiorata. E' tornata, dopo tanti anni, miss "unalacrimasuviso", mio alterego degli anni dell'adolescenza.
Non sono particolarmente contenta di questo ritorno, visto che quando meno me lo aspetto, zacchete! che mi spuntano le lacrime! Basta una musica improvvisa, persino anche solo il suono di un cembalo a volte, oppure un'emozione, o l'accalorarmi a parlare di un libro che mi è piaciuto particolarmente, per far comparire i singhiozzi. Una gran seccatura, insomma! Rd è impossibile trattenermi, anzi, più cerco di essere impassibile e peggio è la cosa: assolutamente incontenibile. Poi via mail mi è arrivata la pubblicità di questo spettacolo. Grandioso! Non vedo l'ora che arrivi anche qui: non me lo perderò di sicuro! Perchè nonostante tutto lo spirito è indomito, la voglia di fare tantissima, l'energia mentale e fisica enormi! E soprattutto grande è la voglia di ridere, di me stessa prima di tutto! In un'altra vita forse avrei dovuto fare il clown! Gli amici quando parlano di me ricordano prima di tutto la risata: vorrà ben dire qualcosa!
Sono andata a sbirciare sul sito, direi che i segni ci sono tutti: ho cominciato a fare yoga (fa tanto new age) abbandonando il molto più plastico ma anche più stancante totalbody in acqua, comincio anche ad affezionarmi agli incensi che a volte il maestro di yoga brucia mentre facciamo pratica, mentre prima mi provocavano sternuti a ripetizione; la mia biancheria intima diventa sempre più simile a quella delle spogliarelliste, ma è sempre stata la mia passione, neanche tanto segreta; non ho ancora messo il piumone nel letto, segno inequivocabile di notturni calori misteriosi quanto improvvisi!
Insomma, il fisico cambia, e con lui anche la mente! Comincia una nuova età, tutta da scoprire!
L'unica cosa che mi stupisce è che ora molto meglio di una volta riesco a tenere a bada il peso e l'irrefrenabile voglia di cibo che ho sempre avuto! Sono quasi diventata ascetica, anzi, no, meglio dire quasi vegetariana e pure salutista! Ma a a quanto pare anche questo rientra nel quadro!

lunedì, novembre 13, 2006

Milano

Milano per me è sempre stata una città indecifrabile. Ci arrivavo in treno in fretta, prendevo un taxi per andare a qualche riunione, congresso o mostra, dopodichè riprendevo il taxi e ripartivo. Oppure, quando si andava a trovare i cugini di mia madre, si veniva caricati in macchina, portati a casa e la sera riportati in stazione. L'unica cosa che ci portavano a visitare, tutte le volte, erano il Duomo e la Galleria.
Questa volta le cose sono state un po' diverse. Come sempre sono andata per un corso di aggiornamento, ma questa volta sono stata ospite di una amica carissima che per fortuna non usa la macchina. Così abbiamo preso prima la metropolitana, e poi il tram. Che meraviglia il tram! A Bologna non c'è, o meglio, c'è una specie di ibrido, metà tram e metà bus, che non ha nulla a che vedere con il vero e proprio tram, silenzioso, che scorre senza troppi scossoni sui binari. E la sua lentezza permette di vedere con calma i larghi viali, i palazzi inizio novecento, i negozi che sembrano così diversi ed esotici rispetto a Bologna, anche se si tratta di pizzerie da asporto o di macellerie o panifici. E che meraviglia vedere tutta questa gente colorata, tante razze: africani, cinesi, ma anche indiani, pachistani, filippini...E la profusione di negozi etnici di ogni genere: abiti, oggettistica, ristoranti....
Per la prima volta sono riuscita a camminare per la città, e così un pochino ho cominciato a orientarmi e questo non me l'ha più fatta sentire così ostile, chiusa, incomprensibile.
Tornerò presto per esplorarne un altro pezzettino!

martedì, novembre 07, 2006

Sei brillanti

E' il titolo del nuovo spettacolo di Paolo Poli, che siamo andati a vedere domenica sera.
Prende spunto da articoli di cronaca e di costume scritti da sei giornaliste: Maria Volpi Nannipieri, Paola Masino, Irene Brin, Camilla Cederna, Natalia Aspesi, Elena Gianini Belotti.
E' uno sguardo al novecento, accompagnato da musiche che vanno da Jacqueline Perrotin a Donatella Rettore e Gianna Nannini. Le scenografie sono molto belle, con richiami chiarissimi all'arte del XX secolo: Bacon, Delvaux, Burri e Balthus.
Spettacolo totalmente "en travestì", è delizioso, misurato, mai volgare. E Poli, nonostante l'età, tiene la scena in maniera straordinaria! E quando si notano lievi cedimenti, glieli si perdona perchè non si può non volergli bene! E si percepisce una certa aria di protezione nei suoi confronti da parte di tutta la compagnia (ci sono 4 ballerini-cantanti-attori), e anche molta allegria dagli sguardi di tutti. Insomma, è stato uno spettacolo davvero piacevole!
Certo che Poli travestito da donna è sempre più uguale a sua sorella Lucia! Soprattutto con certe parrucche lunghe a ricciolini! Però che portamento che ha, che eleganza invidiabile!
Il teatro era quello di Budrio, paesino alle porte di Bologna con una solida tradizione teatrale. Era lo spettacolo di apertura della stagione (anche se in realtà la prima c'era stata il sabato sera), quindi c'erano signore fresche di parrucchiera e in pieno sfoggio di giacchini o spolverini zebrati (pare vada molto di moda: ne ho visti almeno 3!) e uomini in giacca e cravatta, appena sbarbati e profumati. Com'è diversa l'atmosfera dai teatri cittadini, dove forse solo la sera della prima c'è questo sfoggio di eleganza, per il resto ci si veste dignitosamente, ma senza troppa preoccupazione.
Molto divertente è stato poi ascoltare la conversazione delle persone sedute dietro di noi, in attesa che iniziasse lo spettacolo: una vera goduria di pettegolezzi e di torbide storie di passione! Peccato non conoscere le persone a cui si riferivano!

sabato, novembre 04, 2006

Perchè?

Già, questa è la domanda che ieri sera mi ha posto un'amica quando ho detto che avevo un blog. Perchè l'hai aperto? mi ha chiesto. Sul momento le ho dato una risposta, anche abbastanza banale, ma la domanda ha continuato a volteggiare nel mio cervello: perchè mai l'avrò fatto?
Confesso che l'imput mi è stato dato dalla lettura di Sblogg e di Meringa, ma questa è stata solo la spinta finale, perchè già da un po' ci stavo pensando.
Sarà che da quando lessi Il Giornalino di Giamburrasca (secoli fa!) mi è sempre rimasta la voglia di tenere un diario, fino ad ora mai realizzata per svariati motivi: pigrizia, poca stima delle mie capacità (non che adesso sia molto meglio...), ma anche una strana fatica a scrivere con la penna, mentre con la tastiera è tutto molto più facile!
Adesso invece, oberata dagli impegni quotidiani di una famigliona grande e da un lavoro che mi assorbe assai, riesco a trovare anche il tempo per mettermi qui a pensare e scrivere.
Questo non è un vero e proprio diario, bensì il luogo dove posso estrinsecare i miei pensieri, metterli in fila e riordinarli (forse...). E dove a volte ricevo magnifiche sorprese! Il commento delle amiche e degli amici che a volte fanno capolino, mi svela prospettive inaspettate. Quasi come vedere casa propria dalla finestra di una casa vicina: è casa mia, ma è così diversa, quasi strana! Scopro angolini che non avevo notato prima! A volte la trovo pure più carina di come mi sembrava!
E poi mi si è aperto lo spazio infinito del mondo dei blog. Si legge qualcuno, poi si va a sbirciare nei blog che frequenta e a volte ci si sofferma, si commenta, si scoprono altri con le tue stesse passioni, le tue stesse paure, si scoprono una creatività e un'allegria che riscaldano il cuore!
Ecco perchè ho aperto questo blog: perchè la mia voglia di comunicare non riesce più a fermarsi, perchè altri luoghi che si frequentano, nel web e fuori, non sempre permettono di esprimere appieno il proprio pensiero, a causa di spazi esigui o di tempi ristretti.
Ecco perchè!

giovedì, novembre 02, 2006

Una giornata al mare


Ieri sembrava primavera! Era caldo, e il cielo era limpido e azzurro.
Siamo andati a prendere Sandra e Lucio e ce ne siamo andati a Cervia.
I negozi erano tutti aperti e c'era una bella atmosfera: tante famiglie con bambini che facevano colazione seduti nei bar, ancora nei tavolini all'aperto, molte persone in giro con le biciclette, tante case, di quelle per le vacanze, aperte, con le finestre spalancate e ancora i tavolini e le sedie fuori in giardino. Unici indizi dell'autunno, le foglie secche a bizzeffe a terra, gli alberghi già chiusi e i lidi impacchettati nei fogli di plastica e già protetti dalle dighe di sabbia che impediscono l'accesso al mare.
Lungo il porto-canale alcuni pescatori vendevano il pesce appena pescato: canocchie ancora vive, piccole orate, diversi moletti, soglioline da frittura...
Siamo andati a comprare il sale aromatizzato e il formaggio di fossa, che questa sera verrà sacrificato al desco famigliare.
Poi ci siamo concessi un succulento aperitivo a base di prosecco e olive ascolane, guardandoci intorno e spettegolando sulla fauna locale.
E infine, il clou della giornata: la frittura di pesce al circolo dei pescatori, luogo spartano ma dove la frittura di pesce di paranza è qualche cosa di mistico! Abbondante, ben fritta, asciutta, servita sulla classica carta gialla e più che sufficiente per accontentare pancia e spirito.
Dopo pranzo classica passeggiata sul lungomare per godere dell'ultimo tepore del sole e poi ritorno a casa, dove siamo finiti appitonati davanti alla tv!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo