sabato, giugno 23, 2007

Dal vostro inviato alle Terme


Mi sono innamorata!
Mi sono innamorata di questo posto tranquillo, in mezzo alle montagne ricche di boschi e con tanta acqua! Rivoli di acqua fresca ovunque, limpida, che corre, che forma cascatelle e laghetti dove nuotano allegramente famigliole di paperelle e sotto l'acqua si vedono trote di ogni dimensione.
Dopo il lavoro mi metto le scarpe da tennis e vado in esplorazione dei dintorni, sempre con la mia macchinetta fotografica a portata di mano.
Ho scoperto gli edifici delle vecchie terme, ora purtroppo inutilizzati, ma ancora bellissimi, suggestivi, che risalgono alla prima metà del novecento, quando venire a passare le acque a Porretta era una cosa da gran signori e si andava a bere l'acqua medicamentosa in una specie di grotta liberty rivestita di piastrelle colorate e con il soffitto dipinto. E mentre guardo e fotografo, immagino i signori in panama bianco e le signore vestite alla Charleston, con i capelli tagliati alla maschietta e le bocche a cuore che si aggiravano nelle sale o prendevano il fresco seduti sulle sedie di ferro battuto in giardino!
Ora, nel bellissimo parco delle nuove terme, dove io lavoro, gli ospiti, vestiti in maniera informale o addirittura in tuta e scarpette da ginnastica, chiacchierano, giocano a carte, camminano a passo veloce nel percorso vascolare, si riposano e si rilassano sulle poltroncine, sempre in ferro battuto, sparse qua e là sotto i profumatissimi tigli.
E al pomeriggio si balla!

domenica, giugno 17, 2007

Con quella faccia un po' così...

Ed ecco, un girettino per Genova con un'amica e collega, non per diletto, ma per sostenere un esame, che fra parentesi dovrebbe essere andato bene.
Su consiglio di un amico, siamo andate a mangiare pesce in un luogo incredibile! In mezzo ai carrugi, incantevoli di notte, con le facciate delle chiese illuminate. Il concierge dell'albergo molto timoroso per la nostra incolumità, quando gli abbiamo chiesto se conosceva il posto, e il tassista, gentilissimo, estremamente perplesso, quasi propenso a portarci da qualche altra parte. Ma noi, indomite, abbiamo trovato il posto, e lì siamo andate. Una bettola, tenuta da Braccio di Ferro, dal suo compare Poldo e da Bluto, che serissimi ci fanno scendere lungo scalette bisunte su cui per non scivolare hanno cosparso della farina, in uno scantinato dove ci sono tavoli ricoperti di incerate a scacchi e semplici sgabelli. Siamo un po' timorose, ma nella stanza dove ci portano per fortuna c'è già una famigliona che sta mangiando.
Ci portano dei semplici bicchieri, di quelli bassi, sfaccettati, da osteria, piatti e posate e tovaglioli di carta e la lista: un foglio di carta stampato su due facciate, da una parte tutto il menù e dietro la pubblicità del locale. Poche cose, tutte caratteristiche: trenette al pesto, primi di pesce, secondi praticamente di solo pesce e stringatissimi contorni: insalata verde, insalata mista, verdure bollite, patate fritte. Ordiniamo, io una frittura di pesce, la mia amica i moscardini in umido, io insalata mista e lei le verdure cotte. La frittura è praticamente perfetta, abbondante, con le acciughine, i gamberetti e gli anelli di totano, il pesce e freschissimo, per tutto il locale c'è un profumo buonissimo di pesce. I moscardini sono saporitissimi e morbidi, non ci vuole niente a trasformarli in pezzettini duri e stopposi. Le verdure sono semplicissime, misticanza e fagiolini lessi e patate, ma più che sufficienti. Niente dolce e solo caffè, e il prezzo che paghiamo è irrisorio, oserei dire ridicolo. Gentilissimi, ma sempre molto compassati, ci chiamano il taxi e torniamo in albergo. I carrugi, volendo, non sono poi così mal frequentati!
L'indomani, dopo l'esame, ci siamo premiate con una meravigliosa farinata di ceci, altra favolosa specialità genovese.
Ora sono pronta per le terme di Porretta!
A presto.

giovedì, giugno 14, 2007

Il Club


Sei amiche, più o meno coetanee e con figli della stessa età. Con una di loro ci conosciamo dai tempi del liceo. Con le altre ci siamo conosciute davanti alla scuola elementare, quando i nostri figli hanno cominciato ad andare a scuola, e da allora non abbiamo più smesso di frequentarci. Finchè i figli sono andati alla scuola dell'obbligo, ci si vedeva ogni mattina per il caffè, poi, quando i figli sono diventati indipendenti, abbiamo cominciato a uscire a cena con una certa regolarità. I figli, sempre molto gentili con noi madri un po' sciroccate, ci hanno soprannominato Il Club...delle babbione! I mariti sogghignano ogni volta che annunciamo le nostre uscite. Noi, imperterrite, ce la godiamo un mondo e cerchiamo ogni volta un locale diverso perchè i gusti alimentari sono diversissimi e perchè ci piace molto sperimentare, ma anche perchè fino ad ora non avevamo trovato il locale che ci intrigasse, sia come luogo, sia come cucina. Ma ieri sera....forse abbiamo trovato il posto dove tornare!
Si tratta di una piccola osteria della prima periferia bolognese, situata nei locali che una volta appartenevano a un vecchio mulino. Molto graziosa. Ma ci sono state due cose che subito mi hanno deliziato e intrigato: il sorriso quasi affettuoso dei due ragazzi che ci hanno accolto, lei piccolina e inequivocabilmente incinta e lui altissimo, molto carino e ironico, e poi i centrotavola. Su ogni tavolo, al centro, era posato un libro, ogni tavolo uno diverso, da scorrere e leggere se si mangia da soli, da commentare, volendo, in attesa dei menù e poi delle portate.
L'altra sorpresa è stato il menù, con molta scelta, rispettoso della tradizione, ma decisamente rinnovato. I tempi del servizio sono stati perfetti, nè troppo corti nè troppo lunghi nonostante il locale fosse decisamente pieno, con un'attenzione quasi materna, per cui non abbiamo praticamente mai avuto bisogno di chiedere nulla, senza però sentirci il fiato sul collo!
Così la serata è trascorsa tra chiacchiere, aggiornamenti vari e tantissime risate, fra le occhiate tra il perplesso e il sorpreso degli altri avventori, decisamente molto più giovani di noi!
E dire che abbiamo bevuto solo acqua!
Purtroppo non avevo con me la fida macchinetta fotografica, ma ecco il link corredato di foto e menù: http://www.osteriasatyricon.com/
Io ho mangiato: antipasto al profumo di mare; filetto di tonno con pomodorini, olive nere e capperi, che viene servito con anche un po' di misticanza e di patate al forno; melanzane alla parmigiana (non in lista); taccolenta con crema al mascarpone, caffè.
E sono stata veramente soddisfatta!
E anche questa volta il Teorema della Meringa è stato rigorosamente rispettato!

martedì, giugno 12, 2007

Due piccole perle!


Attraverso il cibo spesso esprimo i miei sentimenti, la mia amicizia, il mio affetto. E attraverso il cibo cerco di ricordare le mie innumerevoli zie paterne o l'affetto silenzioso della nonna Imelde, la mia nonna materna. Nella vita di tutti penso ci siano ricette di famiglia che ricompaiono ad ogni ricorrenza, che fanno parte del lessico famigliare, certi antipasti che non mancano mai, o certi dolci, ma anche il riciclare gli avanzi in un modo piuttosto che in un altro.
Una mia amica carissima, che mi conosce bene, e anche per prendermi un po' in giro, visto che ultimamente l'ho riempita di marmellate casalinghe e dolci di farina di riso a causa dell'intolleranza al glutine del figlio, mi ha regalato Casalinghitudine, di Clara Sereni, ed. BUR, romanzo ma anche ricettario di famiglia, bellissimo racconto di affetti e di cucina, di tradizioni, di trasformazione delle tradizioni secondo il proprio gusto, per affermare un'appartenenza e la propria indipendenza, la propria crescita rispetto a quelle tradizioni.


Credo di avere già esternato più volte la mia passione per Anne Tyler.
Appena ho scoperto il nuovo libro, l'ho subito comprato e letto in un fiato.
Storia di due adozioni e di come queste possano unire due famiglie diversissime, una americana e l'altra iraniana. E' una storia di affetti, ma anche di donne che conservano e tramandano i ricordi e le tradizioni del proprio paese, lasciato moltissimo tempo prima, e nel contempo capaci di inventarsi una nuova vita in un paese così diverso da quello di origine.
Tenerissimo l'episodio dei ciucci, liberati nel cielo legati a palloncini e che finiscono per ricoprire tutto il vicinato, con la bambina che alla fine riesce comunque ad avere il suo ciuccio in bocca!
Noi però il problema del ciuccio lo risolvemmo in un modo molto più brillante, devo dire!

domenica, giugno 10, 2007

Paolo e Poldo


Paolo ha un nuovo amico!
Un amico che non lo lascia mai, che si agita se lui scende per fumare e lo lascia con noi. Un amico che lo segue ovunque, con un amore che traspare ad ogni occhiata!
Poldo è anziano, ha 8 anni. E' un cane saggio e a mio parere anche molto intelligente: lo si capisce da come guarda Paolo e come percepisce ogni sua variazione di voce, nonostante sia con lui solo da pochi mesi.
E' un cane tenero, morbido e molto affettuoso. Ha anche sopportato senza fiatare che gli asciugassi la barbetta dopo che aveva bevuto! E' proprio paziente!
Paolo è venuto finalmente a presentarmelo, felice: ora è meno solo.

sabato, giugno 09, 2007

E adesso musica!

Il caro Popale mi ha nominata nel suo blog, senza pensare che alla mia veneranda età spesso la memoria difetta per quanto riguarda nomi di cantanti e/o titoli di canzoni. Ma mi sono messa d'impegno cercando di scavare nella mente, e a volte anche in internet!
Allora, il primo disco acquistato è stata la colonna sonora del film Mary Poppins, comprato a metà con mio fratello, utilizzando le paghette settimanali (rinunciammo a diversi gelati!). Ovviamente poi lo imparammo tutto a memoria!
Ultimo disco ascoltato, inteso come disco in vinile, invece proprio non mi ricordo, forse un LP di Jackson Brown, ma non ci giurerei!
Il disco che mi ha cambiato la vita, in un qualche modo, è stato I'm only human, degli Human League, era appena nato il mio primo figlio e io pensavo di essere una specie di superdonna che accudiva figlio, marito, casa, lavoro, sempre con il sorriso sulle labbra ed ero invece molto in crisi. Ascoltando la canzone capii che avevo dei limiti e mi diedi una bella ridimensionata.
La copertina preferita, come Ale anche io ho sempre trovato bellissima quella di Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band, così colorata, piena di volti tutti da scoprire, una specie di "Dov'è Harry?".
La miglior colonna sonora, ovvero quella che alla fine ho imparato a memoria e che amo tutt'ora moltissimo è quella di Jesus Christ Superstar. Il film lo vidi in anteprima in Canada, dove ero in viaggio premio dopo la maturità, e appena arrivò in Italia, ci portai mio fratello che ne fu entusiasta pure lui. Tempo fa l'ho fatto vedere ai figli, ma loro non hanno mostrato lo stesso entusiasmo, anzi...
Il/la miglior/peggior cantante e il miglior/peggior gruppo di tutti i tempi proprio non saprei definirli in alcun modo! Credo che ogni epoca abbia il suo. E poi io tendo a dimenticare tutto ciò che è brutto o sgradevole. Meglio concentrare le proprie energie su qualcosa di bello e piacevole!
La canzone che avrei voluto fosse stata scritta per me è una qualsiasi della enorme produzione di Elton john e Bernie Taupin, tranne Candle in the wind, che francamente mi sembra un pochino di cattivo augurio...
La canzone che mi fa venire in mente la mia infanzia è sicuramente Nella vecchia fattoria, del Quartetto Cetra. La cantavamo sempre in coro nei vari viaggi in macchina, con mamma che era strepitosa: ci metteva pure la rana e il pesce fra i versi degli animali!
La canzone che mi fa venire in mente l'adolescenza e che in qualche modo la riassume potrebbe essere Father and Son, di Cat Stevens, anche se poi c'erano anche i Doors, oltre ai sempiterni e onnipresenti Beatles e Rolling Stones.
La canzone con cui vorrei addormentarmi e con la quale in effetti mi addormento ogni sera, è il battito del cuore di mio marito.
La canzone che vorrei per un tramonto sarebbe sicuramente il rumore della risacca in una qualche spiaggia della Sardegna, purchè assolutamente deserta!
La canzone più brutta di tutti i tempi è sicuramente quella che non vorrei sentire mai più, ma non ho idea di quale possa essere!
La canzone che mi mette ottimismo è Fiesta, di Lionel Richie, ma anche Mamma come mi diverto o le altre di Jovanotti.
La canzone che vorrei, e che ho avuto, al mio matrimonio è un inno preso da un salmo di Isaia: Io gioisco pienamente nel Signore... e quella che vorrei per il mio funerale è un altro inno, Eccomi. Entrambe mi rispecchiano moltissimo!
Non ho idea invece, e forse non c'è nemmeno, una canzone che descrive un momento della mia vita. E non esiste nemmeno la canzone della collezione dei miei genitori: i miei non avevano collezione di dischi! Però ricordo benissimo quanto mi piaceva Piccola, di Fred Buscaglione, che apparteneva alla collezione di dischi di una mia cugina. Vale lo stesso?
Invece ricordo benissimo la sorpresa di quando sentii mio padre fischiettare Hey Jude, anche se non avevo la mia collezione.
La canzone che mi fa venire in mente la prima cotta
è Killing me softly cantata da Roberta Flack, quella che mi fa venire in mente un ex amante è invece Lampada Osram di Claudio Baglioni. Non a caso era un romano!
La canzone che non conoscerei se non fosse per un amico proprio non saprei quale è. A volte invece è capitato che io abbia fatto sentire qualche cosa di nuovo agli amici!
La canzone che mi fa pensare al sesso è Futura di Lucio Dalla.
Non so proprio dire nulla riguardo alla canzone che mi fa pensare alla solitudine o la canzone più triste o la canzone per quando sono arrabbiata. Come non saprei proprio trovare le canzoni con il miglior inizio o il miglior finale.
Con gli amici di solito chiacchiero e difficilmente ascolto musica.
La canzone da cantare sotto la doccia è quella che mi viene in mente in quel momento, ma più spesso ascolto la radio e quindi è quella che stanno trasmettendo in quel momento.
La canzone che mi fa venire voglia di ballare spesso è qualcuna di Lionell Richie, ma tutto l'R&B mi fa muovere i piedi!
La canzone con il testo più originale forse è Alice di De Gregori.
La canzone che è un'ottima cover così su due piedi non me la ricordo proprio!
La canzone su cui fare l'amore potrebbe essere Te amo corazon di Prince, ma anche tante altre sue.
Non so proprio cosa rispondere sulle canzoni più nostalgica, con il titolo più bello, da sapere a memoria, su un vero amore, storica per eccellenza.
La canzone che mi è stata dedicata
, oramai secoli fa, è stata Something dei Beatles!
La canzone più inquietante non saprei dire, come pure quella per riflettere.
La canzone che ascolterei mentre sono nello spazio e si sgancia il cordone che mi lega alla navicella spaziale
è ovviamente Space Oddity di David Bowie, ma solo dopo avere ascoltato Rocket Man di Elton John.
Non ho una canzone che prima odiavo e adesso amo e nemmeno ne ho una che mi estranei dalla realtà.
La canzone da ascoltare mentre guido, considerato che uso la macchina solo per percorsi che durano oltre la mezz'ora, sono I wish you were here dei Pink Floyd (tutto l'album!), ma anche Pino Daniele, tutto!, oppure Caramella smog di Samuele Bersani, ma anche quella meraviglia che è Twenty second di Youssou N'Dour.
La canzone che ti fa più paura al buio sicuramente è la musica di Shining.
Il miglior duetto che ultimamente mi è piaciuto molto è quello di Giorgia e Pino Daniele, Il ricordo di un amore.
E non chiedetemi la canzone da dedicare a chi non la pensa come me musicalmente!
E ora spero che giochino con me Maurice, Tonksimona, la Psicopanda , Copyman e Arsenia.

giovedì, giugno 07, 2007

Vado alle terme!


Questa volta non sarà solo per piacere, ma per lavoro: mi hanno chiamata a fare il medico alle terme per tutta la stagione estiva.
Sono veramente felice: adoro le terme e Porretta è molto carina. In più verso la fine di luglio si terrà pure il Porretta Soul Festival che allieterà le mie serate solitarie, per il fatto che vado da sola, visto che il maritozzo (così detto per la sua dolcezza, ma anche per una certa rotondità) resterà in città a lavorare e i figli saranno in giro per il mondo da soli, finalmente autonomi! Con lui ci ritroveremo il fine settimana, quasi a rinnovare il periodo in cui eravamo fidanzati!
Parto il 18 di questo mese, e rientrerò a settembre, ma non vi lascerò soli: in albergo c'è internet e comunque ogni tanto tornerò a casa!

lunedì, giugno 04, 2007

Le foto


Sabato c'è stata una bellissima riunione di famiglia, con ritrovo di una grossa parte di cugini, tutti per festeggiare e vezzeggiare mio babbo, che ha attraversato da poco il traguardo degli 87 anni.
E' l'ultimo rimasto di una grande famiglia, molto unita, nonostante fratelli e sorelle fossero sparsi per mezza Italia. E come in tutte le riunioni famigliari che si rispettino, abbiamo guardato vecchi filmini, che babbo ultimamente ha fatto riversare su videocassette, e fotografie. E contemporaneamente abbiamo ricordato questo o quella zia, i nostri nonni, e tanti fatti comuni che sono la storia della nostra famiglia. Una storia lunghissima nel tempo, perchè la sorella più grande di mio babbo era nata nel 1900 e lui, ultimo di sette figli, nel 1920. E attraverso i filmini e le foto abbiamo ripassato quel lessico famigliare comune che ci lega di affetti nonostante la lontananza, e abbiamo anche potuto insegnarlo, raccontarlo ai nostri figli, che della mia famiglia conoscono solo quella piccola parte che ci vive vicino.
Io amo particolarmente le fotografie. Forse le amo più dei filmini. Perchè secondo me riescono a congelare in un attimo, in uno sguardo, l'intensità di un momento, quasi un riassunto dell'occasione in cui sono state scattate. E ho bisogno delle foto per riuscire a vedermi, meglio che in uno specchio. Solo attraverso le foto riesco a capire realmente come sono, lo specchio mi rimanda sempre solo un'immagine parziale, fugace, spesso viziata anche dal buonumore o malumore, dalle insicurezze del momento. Le foto invece mi rimandano un'immagine vera, non artefatta, assolutamente asettica e imparziale attraverso la quale posso finalmente riconoscermi.
E a volte, riguardandomi, mi stupisco: non ero poi così brutta o così grassa, oppure capisco perchè qualcuno dice che ho lo "sguardodaprof"!
E così, attraverso le foto, soprattutto i ritratti, ricostruisco la mia storia, e la storia della mia famiglia, e rendo in questo modo le mie radici più salde, capisco il mio passato, e affronto il presente con maggiore forza e consapevolezza.

sabato, giugno 02, 2007

Festa della Repubblica

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo