martedì, marzo 31, 2020

QUARESIMA

Quest'anno la quaresima è cominciata con la chiusura delle chiese e l'impossibilità di partecipare al rito delle ceneri e alle messe domenicali insieme alla propria comunità. Una vera quaresima, quindi, a mio parere: periodo di ripensamento della propria vita, scoperta di sé stessi, rivalutazione dei nostri bisogni, delle nostre necessità. C'è un ridimensionamento causato non solo dalla chiusura forzata di molti negozi e dalla crisi economica ma proprio che dipende dalla nuova prospettiva a cui questo isolamento forzato ci costringe. E in questa quarantena siamo arrivati alla domenica di festa prima del grande silenzio del triduo pasquale, alla Domenica delle Palme. Quest'anno non potremo avere l'ulivo benedetto e la prossima settimana vivere quei 3 giorni così profondi e silenziosi. Ma tutto quel silenzio, quell'accompagnare Cristo fino alla fine è ciò che viviamo ogni giorno pensando a tutte le vittime del virus, al calvario loro e delle loro famiglie. Arriverà la Pasqua che ci restituirà nuovi alla vita, quella spirituale, ma anche quella di tutti i giorni.

venerdì, marzo 13, 2020

TEMPO DI COPRIFUOCO

Ho perso il conto dei giorni. Siamo in un tempo sospeso, vuoto, in cui i rapporti umani sono ridotti al minimo indispensabile per evitare di aumentare il contagio. all'inizio hanno chiuso solo le scuole,, i musei, i cinema,  poi hanno favorito il più possibile il lavoro in remoto, da casa, per diminuire le possibilità di contagio. Ma ancora, con qualche precauzione, ci si poteva muovere. Poi tutto è cambiato, in maniera ancora più radicale, ci hanno detto di stare a casa, non uscire dal proprio comune di residenza, limitare le uscite all'aria aperta al minimo indispensabile: fare la spesa, andare in farmacia, andare ad accudire i genitori anziani...La città si è svuotata, ora c'è un grandissimo silenzio a tutte le ore, per strada pochissime persone che si salutano e furtivamente cambiano marciapiede. ci sono code per entrare a fare la spesa e per andare in farmacia perché tutti osservano la distanza di sicurezza di un metro e mezzo, gli autobus sono vuoti. Io esco tutte le mattine, faccio una camminata, scatto qualche foto, faccio un po' di spesa e torno a casa. Mi sembra di essere come in convalescenza dopo una brutta influenza: passi lenti, la testa che gira un po' per l'aria primaverile e il piacere di sentire il calore del sole sul viso. Prima o poi finirà, deve finire in un modo o nell'altro.
#iostoacasa
#andràtuttobene

giovedì, marzo 05, 2020

IN PINACOTECA

Pomeriggio di relax per non pensare al virus incombente in questo momento di sospensione forzata. Con la mia amica Sandra abbiamo deciso di andare a visitare la Pinacoteca, perché alla fine proprio lì, purtroppo, ma per questa volta per fortuna, eravamo sicure di non trovare ressa. E difatti eravamo in sei o sette persone in tutto. Ci siamo beate dei Guido Reni, dei Carracci, dei Guercino sedendoci e riflettendo sul fatto che quei quadri servivano da catechesi per un popolo che non sapeva leggere. Ci siamo divertite a guardarli cercando di indovinare i santi e i racconti biblici raffigurati senza leggere le didascalie. Abbiamo anche incontrato una giovane restauratrice che stava monitorando un quadro che sta per partire per Washington, e mentre lei ci raccontava tutte le procedure necessarie noi ci siamo davvero inorgoglite: un quadro della nostra Pinacoteca richiesto a Washington! E il nostro Raffaello in prestito a Roma!
E' stata una passeggiata in mezzo a secoli di storia della nostra città che ha prodotto cultura famosa in tutta Europa dal 1600 in poi. E per 2 ore ci siamo scordate il virus! La cultura salva anche da questo.

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo