martedì, marzo 27, 2007

Il silenzio

Per poter riuscire a percepire le proprie potenzialità, il proprio respiro vitale, è necessario fare silenzio dentro di sè. E' importante trovare e vedere quel piccolo nucleo luminoso posto nello spazio infinitesimale tra una inspirazione e una espirazione, attimo sospeso pieno di forza.
Da lì proviene l'energia che ti permette di eseguire le posizioni anche le più difficili. E da quel silenzio provengono tutte le energie per affrontare il quotidiano. E' il sienzio della preghiera, muta, senza clamori. E' isolarsi temporaneamente per cercare di capire dove stiamo andando per poi riprendere la strada. Quel silenzio è un attimo di grazia.
Nei prossimi giorni avrò anche qui, in questo blog, un momento di pausa, per due motivi. Domani pomeriggio andrò dall'oculista e non so se riuscirò a leggere alcunchè al mio ritorno, visto che dovrà dilatarmi le pupille. E giovedì mattina, finalmente, con mio marito partiremo alla volta di Roma. Non sarà di sicuro una vacanza silenziosa, visto il fitto calendario di incontri con gli amici bloggers e non, oltre ad alcune mete da bravi turisti che ci siamo ripromessi di fare, ma sarà una pausa nel trantran quotidiano. Saranno 4 giorni lontano dal computer e dal web, che occupa una paginetta importante della mia vita, 4 giorni di sospensione tra una inspirazione ed una espirazione. Tornerò la prossima settimana, sicuramente con una malloppetta di foto da mostrare, sempre che gli interessati siano d'accordo, e spero anche con un po' di begli aneddoti da raccontare. Per ora vi bacio tutti.
A proposito, quella sopra è una delle posizioni che preferisco a yoga, dopo quelle capovolte!

lunedì, marzo 26, 2007

La mia borsa

La Moleskine ha trovato posto nella mia bellissima e superaccessoriata borsa comprata il mese scorso a Milano.
Sono un'appassionata di borse, come di scarpe del resto. Per il semplice motivo che ancora non ho trovato la borsa perfetta! O meglio, per ora, per un po' almeno, l'ho trovata.
E' rossa, di un bel rosso rubino, colore passepartout per autunno e inverno e anche primavera. Ha tasche e taschine ovunque, con tante belle cerniere lampo, in modo da poter mettere in una tasca il telefono, nell'altra l'agenda, la moleskine e l'astuccio, nell'altra ancora la trousse e i chewinggum e gli occhiali da sole, in un'altra ancora trovano posto portafoglio e libretto degli assegni, ha pure le due taschine per le biro, e una bella tasca anteriore per le chiavi (ci sarebbe pure il portachiavi) e una posteriore per eventuali documenti. E la borsa è sufficientemente grande per contenere pure un libro, che non si sa mai: ogni momento libero è buono per leggere due righe!
Ma questa borsa ha appena sostituito un'altra, bellissima, di pelle marrone, interamente fatta a mano, comperata allo spaccio di San Patrignano. Da anni sono abbonata alla rivista di Sampa, e quest'anno a Natale c'era la pubblicità di Miaborsa, questa borsetta shopper costruita nel laboratorio di pelletteria della comunità. Bellissima nella forma e nelle proporzioni, purtroppo meno accessoriata e quindi meno adatta alle mie esigenze di "lumachina" che ha bisogno di portarsi dietro l'intera casa. Infatti penso che la borsa sia proprio come un guscio: contiene tutto il necessario, e anche il superfluo, per la sopravvivenza quotidiana. Mi assomiglia, puntigliosa, pignola nell'ordine, nei particolari. Deve, prima di tutto, essere una compagna perfetta al mio completo servizio, essermi di aiuto e non di impiccio e deve contenere il mio animo confusionario.
Ora dovrò mettermi a caccia delle scarpe perfette, che è un'impresa ancora più difficile!

venerdì, marzo 23, 2007

Moleskine life

Tempo fa, dovendo assolvere ad un acquisto, ho comperato un taccuino Moleskine. Era da un po' di tempo che meditavo di mettere in borsa un quadernetto o qualcosa di simile per poterci appuntare pensieri, idee, spunti per il blog, chè durante il giorno ne vengono fuori milioni e poi, nel momento in cui finalmente mi siedo al computer, spariscono come d'incanto.
Solo che fino ad ora non ero riuscita a trovare nulla che andasse bene. Il problema è che nella mia borsa ci sono troppe cose, tutte assolutamente necessarie, e in questo affollamento è difficile trovare un formato che non sia troppo ingombrante, ma neanche troppo piccolo.
Appassionata di Chatwin, ho sempre cercato di resistere al fascino di questo libriccino, perchè mi sembrava quasi da snob averne uno in borsa. Ma ora ho superato anche questa sorta di pudore: farò la snob e ogni tanto, con ostentazione, prenderò fuori il mio taccuino e comincerò a scrivere, con fare molto professionale.
Certo è che la prima cosa che ci ho scritto sopra è stata proprio la ricetta di un dolce, copiata da una rivista trovata nella sala d'aspetto del mio dentista.
Chissà se sarà capitato anche a Chatwin di scriverci su delle ricette, da passare poi alla moglie....

giovedì, marzo 22, 2007

Memoriale di Maria Moura

E finalmente l'ho letto, questo libro!
E pensare che ho vissuto da vicino la sua "nascita" italiana! Chi l'ha tradotto è la mia amica Sandra, traduttrice attenta e rispettosa del linguaggio, al punto da cercare termini anche obsoleti ma che fossero coerenti con la storia e la sua ambientazione.
In tutto questo lavoro tante volte sono entrata pure io, attraverso le telefonate di Sandra, che mi chiedeva cosa ne pensassi di una frase, di una parola, oppure mi raccontava il senso di alcune parti e mi spiegava come aveva pensato di risolverle, perchè a volte non è possibile tradurre alla lettera.
Quando finalmente il libro è uscito, l'ho sentito quasi come un nipotino!
Ed ora l'ho letto! E l'ho trovato molto bello, la storia di una donna forte, che, nel Nordeste ottocentesco, per affrancarsi in un violento mondo di uomini prevaricatori, arriva ad uccidere lei stessa e con determinazione diventa una donna ricca e rispettata, quasi una sorta di Rossella O'Hara sudamericana.
Rachel de Queiroza, l'autrice, nata nel 1910, ha avuto una lunghissima carriera come scrittrice e anche come traduttrice di autori come Dostoievski, Tolstoj, Bronte, ed è stata la prima donna ad essere eletta nell'Academia Brasileira de Letras.

mercoledì, marzo 21, 2007

Coincidenze


E' tornato freddo. E contemporaneamente, avvicinandosi la Pasqua, i pazienti hanno cominciato a regalare uova a non finire. Ma non uova di cioccolato. Così mi sono ritrovata con una quarantina di uova in frigorifero. Il pomeriggio libero e la presenza in frigo, oltre delle suddette uova, anche di formaggio spalmabile, hanno fatto sì che dopo mesi e mesi di astinenza, io abbia composto il famoso ciambellone.
Mi diverte prepararlo. Ho messo sul tavolo di cucina tutti gli ingredienti: il formaggio, lo zucchero mischiato alla vaniglina in una ciotola, le uova, la farina in un'altra ciotola insieme alla bustina di lievito, la teglia imburrata e infarinata, la ciotolona dove mescolare tutti gli ingredienti con la frusta a mano, che preferisco al cucchiaione di legno perchè mi sembra di fare meno fatica. Non so perchè, ma vedere tutte le ciotole sciorinate sul tavolo mi mette allegria.
Lavoro con cura il formaggio e lo zucchero con la vaniglina e già un buon profumo si spande per la cucina. Aggiungo le uova una alla volta, incorporandole bene, e per finire la farina con il lievito, metto nella teglia, quella con il rialzo per fare la classica ciambella con il buco nel mezzo e inforno. Dopo un po' la cucina, e tutta la casa, è invasa dal dolce profumo della torta. I ragazzi emergono come lucertole dalle loro tane e vengono a vedere cosa sta succedendo in cucina. Filippo, il più grande, che normalmente non mangia dolci, si prenota per assaggiare la prima fetta. Sono davvero molti mesi che non faccio dolci! E il profumo di questa torta in particolare richiama alla mente l'estate: la preparo sempre per la colazione del mattino quando siamo all'eremo, in agosto, in tanti. E' il profumo delle vacanze, dell'amicizia, dell'allegria di avere gli amici intorno e condividere con loro anche il risveglio del mattino.

Per chi è curioso, ecco gli ingredienti con le dosi: formaggio spalmabile tipo philadelphia 1 confezione da 200 o 250 g.; 300 g. di zucchero; 1 bustina di vaniglina; 3 uova; 300 g. di farina; 1 bustina di lievito vaniglinato per dolci. La torta cuoce in forno a 180° per circa 45 minuti.

lunedì, marzo 19, 2007

Che festa!


Volti felici, facce sorridenti, scambi di saluti, abbracci, baci! E poi i come stai che volano fra l'uno e l'altro, i come ti trovo bene! E i bambini, cresciuti, che da un anno all'altro cambiano tanto, che ti corrono incontro e ti abbracciano! Un anno è passato, ma loro si ricordano! Ci sono anche nuovi nati, l'anno scorso erano ancora nella pancia della mamma e adesso si scopre che hanno già il primo dentino!
E c'è il bisogno di toccarsi, accarezzarsi, anche solo mentre si passa, una mano sulla spalla, per dire che ci si vuole bene anche se è un anno che non ci si vede.
E ci sono i nuovi arrivati, bisogna farli sentire a proprio agio!
E poi ci sono gli scherzi, i regalini, e quest'anno ci sono stati pure i premi: alla più gnocca 2007, al più figo, al più grace alla carriera, alle g.o., gentili organizzatrici...
Organizzare un raduno è sempre una gran fatica, ma alla fine si è ripagate con il centuplo di allegria, gioia, affetto e soddisfazione nel vedere tutti contenti!
Per non parlare del cibo, poi! Non per niente il raduno si chiama PorcoUnto!

P.S.: La festa ora che hanno liberato Mastrogiacomo è veramente completa!

martedì, marzo 13, 2007

La biblioteca stregata

Leggere per me è come respirare. Ho sempre un libro con me, per ogni evenienza, e ogni momento per prendere in mano un libro viene sfruttato abilmente. Questa passione mi è stata trasmessa da mia madre, grandissima lettrice. Quando eravamo piccoli, dopo pranzo o ancora meglio dopo cena, mamma prendeva dalla libreria un libro oramai consumato, privo di copertina, con le pagine che tendevano a staccarsi, e ci incantava con la meravigliosa storia di Rickytickytawi, la mangusta. Era il racconto che preferivamo de Il libro della jungla, di Kipling. Ci piaceva ancora più di Mowgli!
Oltre quello, c'era Ricordi di scuola, scritto da Mosca, l'allora direttore del Corrierino dei piccoli che ci teneva compagnia per tutta la settimana, e che con mio fratello ci litigavamo regolarmente, al punto che papà aveva deciso i turni di lettura, visto che Topolino se lo sequestrava lui, che poi a cena ci faceva i riassunti animati (ed era più spassoso che leggere il giornalino!)
Il primo libro tutto mio che ho ricevuto in regalo, chiesto con apposita letterina imporporinata a Gesù Bambino, è stato Il Giornalino di Gian Burrasca, con la copertina verde e i disegni fatti a mano a illustrare le avventure del pestifero ragazzino! A quello seguì Ciondolino, sempre di Vamba, storia di un bimbo trasformato in formica, e poi tantissimi altri.
Ho avuto il periodo della giallistica, quello della fantascienza, quello della mitologia, quello delle letture femministe e senza accorgermene sono diventata una divoratrice di libri!
Per anni sono stata iscritta a una biblioteca di quartiere, ma quando cercai di riprendere un libro che avevo già letto, ma che volevo rileggere, e mi dissero che non l'avevano più, cominciai a comperarmeli. Non volevo più correre il rischio di non poter recuperare qualcosa che mi aveva dato un'emozione profonda! Per inciso, il libro era Il gruppo, di Mary McCartney.
Così la mia casa a poco a poco si è riempita di libri, che oramai occupano tutti gli spazi disponibili, e anche oltre!
Ma a differenza degli Inglesi, che a quanto pare comprano i libri solo come complementi d'arredamento, io, quelli che ho in casa, li ho letti tutti!

sabato, marzo 10, 2007

Ospiti!


Ed ecco qui, ospiti del mio blog, Panzallaria e Frollina!
Abbiamo passato una mattinata bellissima, a spasso per il centro di Bologna, chiacchierando fitto fitto, fra i sorrisi di Frollina, che mi ha anche omaggiata di bellissime linguacce e bolle di saliva fatte ad arte per stupirmi ed incantarmi, ed i sorrisi di tutte le persone che incontravamo e che ammiravano quei capelli favolosi! Quei capelli sono strepitosi, appena le si toglie la cuffietta, sembrano tutti pettinati e in ordine, ma nel giro di pochi secondi si piazzano belli dritti alla punk!
Confesso che mi sono lasciata conquistare completamente da quella piccola streghetta fascinosa!
Con Panzallaria abbiamo parlato di un sacco di cose, ma soprattutto dell'importanza che questi blog hanno cominciato ad avere nelle nostre rispettive vite! E della magia di questo mondo-blogger, così variopinto e pieno di creatività e di calore umano. Alla faccia di tutti quelli che dicono che il web isola!

venerdì, marzo 09, 2007

Piccole soddisfazioni


Eh sì, nella vita ci sono piccole soddisfazioni che riempiono di gioia.
Il soufflè non si è sgonfiato! Anche se ho barato! Ho usato il tegame più grande!

La Nemesi!

Da sempre con la mia amica Piera ci facciamo dei regali.
Entrambe amiamo molto viaggiare, andarcene in giro per paesi e città, naso all'aria, piene di curiosità. Però non sempre riusciamo ad andare insieme e così, tantissimi anni fa, stanche delle solita cartoline, abbiamo ideato un modo simpatico per dirci reciprocamente che sì, il luogo ci è piaciuto, ma se fossimo state insieme ce la saremmo goduta ancora di più. Così abbiamo cominciato a frequentare quei simpatici negozietti, quelle variopinte bancarelle che vendono souvenirs. Ovviamente c'è l'obbligo di tenere esposti in bella vista i simpatici oggettini.
Piera quindici giorni fa è stata a Verona.
E mi ha portato questi graziosi GiuliettaeRomeo di pregiatissima fattura similCapodimonte, che cambiano colore a seconda del tempo (teoricamente, perchè per ora sono rimasti di questo simpatico colore blu nonostante le variazioni climatiche).
E' vero che da Roma le ho portato la boule de neige con dentro Colosseo e S. Pietro.
E' altrettanto vero che si è dovuta accollare anche la classica bambolina in costume sardo e pure una piccola sfinge in puro alabastro egiziano, e naturalmente anche il busto del David di Michelangelo e un trullo in vera pietra pugliese (si può anche lavare sotto il rubinetto, ci assicurò l'omarello che ce lo vendette) ma questa volta ha vinto lei!
Chissà se a Milano riesco a trovare un piccolo Duomo in miniatura, possibilmente completo di lucine....
E adesso sapete anche chi compra quei fantasmagorici souvenirs!

giovedì, marzo 08, 2007

8 Marzo

E come tutti gli anni ecco questa data nella quale tutti, molto ipocritamente ci fanno gli auguri. Perchè?
Non è il mio onomastico, ne' il mio compleanno, e non è nemmeno nessuna particolare commemorazione religiosa.
Non è giorno di festa, ma deve essere di riflessione. Per noi donne, per essere più solidali tra noi, per diventare capaci e forti abbastanza per dire al mondo quali sono le nostre reali istanze, i nostri veri bisogni, che devono tenere conto non solo della nostra capacità lavorativa, ma anche del nostro bisogno di essere madri, di avere tempo anche per la famiglia, per noi stesse, per le nostre anime.
Potrebbe essere il giorno adatto perchè si cominciasse a riflettere sugli orari di lavoro che penalizzano, come sempre, le donne, costrette a stare troppe ore lontano da casa, oppure le costringono a ridurre le ore di lavoro, penalizzandole nella possibilità di fare carriera.
Potrebbe essere il momento di considerare che una donna di 40 anni che è stata lontana dal mondo del lavoro per crescere i figli, a questa età se reintrodotta al lavoro, sarà una persona molto più affidabile e capace, ricca di maggiore esperienza.
Potrebbe essere il momento di capire che un velo che copre il capo può non essere segno di schiavitù, mentre lo potrebbe essere il diktat di una magrezza che non sempre si riesce a raggiungere o mantenere, di un corpo che non sempre è perfetto.
Riflettiamo dunque, senza bisogno di farci gli auguri, e che questa riflessione continui per tutto il resto dell'anno, nella speranza che alla fine l'8 marzo diventi solo il giorno della commemorazione di un orribile incendio che nel secolo scorso uccise 129 donne che stavano lottando solo per avere ritmi di lavoro più umani!

mercoledì, marzo 07, 2007

Chi ha rubato Roger Rabbit???

Già, da qualche giorno il mio coniglietto segnagiorni è scomparso! Che si sia perso nell'erba troppo alta? Oppure qualcuno di voialtri blogger che mi leggete ve lo siete accattato e mangiato arrosto? Povero coniglietto, che brutta fine sarebbe per lui! Soprattutto senza le patate per tenergli compagnia!

lunedì, marzo 05, 2007

Brera ed altro


Di nuovo Milano. E di nuovo un intero pomeriggio tutto per me, questa volta tutta sola perchè gli amici milanesi erano tutti impegnati. Così mi infilo subito dentro la pinacoteca, e lì, in un batter di ciglia, mi perdo completamente nella contemplazione dei piccoli e grandi tesori che qui sono custoditi. Piano piano scopro Mantegna, Bellini, Lorenzo Lotto, Paolo Veronese, Crespi, Piero della Francesca, Raffaello, i Carracci, un Guido Reni...pittura lombarda, veneta, emiliana, dal 300 fino ai primi del 9oo, con Marinetti, Carrà, Savinio, Morandi, Modigliani, e per finire anche Pellizza da Volpedo, con il suo Quarto stato, simbolo delle lotte proletarie, almeno per me.
E poi l'incontro con una blogger carissima, Giuliana. Ci siamo date un appuntamento telefonico, inseguendoci tra la bronchite di suo figlio e il mio cellulare scarico o spento mentre ero al corso!
Come facciamo a riconoscerci? Le dico che per lei è facile: sul blog c'è la mia foto! Comunque sarò davanti all'ingresso del Duomo, luogo che conosco e che posso raggiungere senza troppi sforzi, porto una giacca nera...comunque mi riconoscerai! E infatti, eccola qui, tanto più giovane di quello che immaginavo! E la riempio di chiacchiere. Intanto, con pazienza, mi porta in una piccola piazzetta che è pura delizia, con il suo pozzo e la chiesetta e il palazzo rosso con il portico. E mentre me la mostra mi racconta e mi svela che è stato luogo di set cinematografico per Chiedimi se sono felice....di Aldo, Giovanni e Giacomo. E nel momento che me lo dice, la riconosco! La scena in cui giocano a pallacanestro e rompono l'aureola di una statua! Peccato il chiosco dei libri, che rovina la quiete antica di questa piazzetta non molto frequentata nella luce di un bellissimo tramonto. Arriviamo fino al Castello sforzesco e ci sediamo a bere una spremuta, poi lentamente torniamo in piazza Duomo, che lei deve tornare a casa. Ci rivedremo presto!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo