mercoledì, dicembre 18, 2019
giovedì, dicembre 12, 2019
DICEMBRE
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domenica, novembre 24, 2019
GRATITUDINE
Un lungo respiro di pace e un profondo senso di gratitudine per tutta questa bellezza.
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sabato, novembre 23, 2019
PIOGGIA
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mercoledì, novembre 20, 2019
Fuori dalla mia finestra
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martedì, novembre 19, 2019
C'ERA UNA VECCHINA PICCINA PICCINA PICCIO'...
"C'era una volta una vecchina piccina piccina picciò che aveva una gallina piccina piccina picciò. Un giorno la gallina piccina piccina picciò fece un ovino piccino pccino picciò. Allora la vecchina piccina piccina picciò fece una frittatina piccina piccina picciò ma venne una moschina piccina piccina picciò che si mangiò la frittatina piccina piccina picciò e la povera vecchina piccina piccina picciò restò senza la frittatina piccina piccina picciò."
Naturalmente ad un simile epilogo mio fratello e io spalancavamo la bocca per mangiare qualsiasi cosa mamma ci proponesse, non fosse mai che arrivasse la moschina piccina piccina picciò a mangiare il nostro cibo!
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domenica, novembre 17, 2019
LA PRIMA NEVE
Un amico, vedendo questa foto, ha commentato: non vorrei essere al tuo posto, ma lui è mediterraneo, detesta il freddo, e non conosce quel leggero senso di felicità che riempie il cuore ogni volta che comincia a nevicare. Si torna bambini, quando la neve significava andare fuori ben coperti con lo slittino e correre su e giù per una collinetta vicino casa per tutto il pomeriggio, in realtà poche ore, visto che alle 4 è già buio, e tornare a casa con le guance rosse e le mani intirizzite e fare merenda con la cioccolata calda preparata dalla mamma. Ecco, forse è per questo che ancora il cuore si riempie di sorrisi e gli occhi di felicità ogni volta che nevica. O forse è tutto quel bianco e il silenzio che mettono pace, che per un momento nascondono i rovelli e i rumori.
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mercoledì, ottobre 30, 2019
DELICATEZZA
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venerdì, settembre 27, 2019
IO E LE MIE RUGHE
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mercoledì, settembre 18, 2019
FRAGILITA'
Sessantacinque anni: età di passaggio che ufficialmente ti sposta nell'anzianitudine. E prima pensi ai vantaggi: gli sconti in treno, al cinema...Ti senti una pantera grigia, ancora piena di cose da fare, di energia, di voglia di scoprire nuovi orizzonti, di fare viaggi. Nuoti, fai camminate, cominci ad andare anche su per i sentieri di montagna, prima volta nella tua vita, insieme al gruppo di fotografia che frequenti assiduamente e non senti la differenza di età, non completamente almeno. Poi inciampi stupidamente e cadi male, non riesci a cadere bene perché in realtà i tuoi muscoli non fanno più il loro dovere e senti un dolore insopportabile alla schiena che non ti permette nemmeno di respirare. Ma resisti e anzi immediatamente ti butti in acqua e nuoti le tue 30 vasche, ma poi devi arrenderti: il dolore è troppo forte. Ti fai quindici giorni di punturoni e tenti anche di fare un po' di yoga nella speranza che ti aiuti ad allentare quella morsa alla schiena che quasi non ti fa camminare nè girare nel letto e invece stai molto peggio e scopri che i muscoli non rispondono più come prima.. Però continui a nuotare e lavorare, ma poi devi arrenderti. Fai la risonanza ed il responso è quello che temevi e non volevi sentire: frattura di una vertebra lombare. E allora tutto cambia. Ti dicono che devi mettere il busto e devi stare tranquilla, non puoi più nuotare ne' fare sforzi. Ma come si fa? Però cerchi di fare la brava, ma ti senti improvvisamente fragile. E tutto cambia prospettiva: chi avrebbe dovuto essere al tuo fianco per sorreggerti è diventato più fragile di te e sei tu che devi sostenerlo...Forse non mi piace più così tanto invecchiare...
giovedì, agosto 15, 2019
GINO COVILI
Sono rimasta folgorata dai suoi quadri, che raccontano un'umanità eroica, fatta di duro lavoro, di fatica, anche di povertà, ma appunto eroica, fiera, sempre dignitosa. Anche la natura che dipinge presenta la stessa fatica, la stessa eroica capacità di resistere. E' una natura capace di urlare attraverso i nodi delle sue cortecce e le braccia nodose dei suoi rami.
Particolarmente suggestivi, anche se a volte davvero crudi, i quadri sulla resistenza, a cui lui partecipò. Ma bellissima e particolare anche la serie sugli esclusi che a volte ricordano alcune fotografie di Berengo Gardin e Carla Cerati scattate negli anni 60 nei manicomi. Poi ci sono i grandi quadri collettivi: La processione, La formazione della cooperativa, La Festa da ballo...
Ho potuto rinnovare l'emozione provata davanti a quei quadri che ogni volta mi mostrano un particolare nuovo e dai quali fatico a staccare lo sguardo, visitando la casa di Gino, da lui costruita negli anni 70 e nella quale ha vissuto fino alla morte. Gli eredi, i nipoti che lì hanno vissuto con i genitori e i nonni, l'hanno trasformata in casa museo, ed è una casa viva, dove puoi sederti sul divano e lasciarti incantare dall'Ultimo eroe, di ritorno dalla battuta di caccia, con l'aquila catturata legata al retro della sella che apre le sue grandi ali trascinata nel vortice della cavalcata a formare quasi una scia che lega il cacciatore al cielo, e la volpe e il lupo uccisi che sobbalzano davanti al cacciatore che cavalca, in una scena che ricorda gli eroi dei manga giapponesi, oppure sali le scale accompagnato dai volti degli esclusi che ti guardano con quei loro sguardi incuriositi e nello stesso tempo assenti, persi in un loro mondo interiore. E' una casa viva, abitata, da Gino e dai visitatori, dal nipote Matteo, perfetto padrone di casa che una alla volta ti apre tutte le porte e poi ti lascia scegliere il luogo che preferisci per meditare davanti a tutta quella bellezza.
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sabato, luglio 27, 2019
I GIRASOLI
Una passeggiata in Toscana, a Borgo Sanlorenzo nella giornata più calda della settimana.
Tanta fatica ma quanta bellezza!
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martedì, maggio 07, 2019
FOTOMARATONA FIRENZE
Soprattutto il 5 maggio, quando da una settimana tutti i meteo del mondo avvisano che quel giorno lì ci sarà una specie di cataclisma più o meno ovunque.
Ma gli indomiti 4 amici, Sara, Alessandro, Lucia e io, partono ugualmente, convinti che dai, non sarà poi così terribile...E difatti, il tempo di scendere dal treno e attraversare la strada e veniamo investiti da secchiate d'acqua che nemmeno sotto la doccia...Ma per conquistare una maglietta e una shopper nemmeno la pioggia battente ci ferma. E restiamo fermi ai nostri posti anche dopo, in attesa dei fatidici primi tre temi...dopo di che decidiamo di tornare a casa oramai infreddoliti e completamente bagnati nonostante gli impermeabili e le mantelle!
Le macchine fotografiche le abbiamo tirate fuori solo dentro un bar, nell'attesa del treno del rientro.
A casa ad aspettarci LA NEVE!!!
Però ci siamo iscritti alla fotomaratona di La Spezia, il 9 giugno, sperando non piova...
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sabato, aprile 20, 2019
BUONA PASQUA
Buona Pasqua a chi mi legge in silenzio, buona Pasqua a chi mi pensa, buona Pasqua a chi è triste e depresso, buona Pasqua a chi è solo...la Resurrezione è poter ricominciare a sperare.
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lunedì, aprile 15, 2019
NOTRE DAME BRUCIA
Ho disperatamente cercato nel mio archivio fotografico le foto che scattai sei anni fa nel mio ultimo viaggio a Parigi, ma non ho più niente. Quel disco rigido è bloccato e non lo si riesce più a sbloccare e forse non c'è dentro più niente o non è più leggibile nulla. Restano le foto che pubblicai su Flickr, ma in quelle immagini, stranamente, Notre Dame non c'è. Quella volta non l'andammo a vedere, scegliemmo altri percorsi. Stranamente, perché ogni volta tornavamo a vederla, pensando che prima o poi ci saremmo decisi a salire su quel tetto per ammirare i gargoiles e il panorama di Parigi. C'erano sempre altre cose che ci portavano via da lì, ma tanto lei era lì, da secoli, e ci sarebbe sempre stata...avremmo avuto tempo...Invece non c'è più tempo, Notre Dame brucia.
Restano i ricordi dei miei figli, piccoli, con il naso per aria e la bocca aperta, dentro la vastità della cattedrale. Loro davanti all'altar maggiore davanti al monumento del Re Sole inginocchiato davanti alla Madonna incoronata. E poi altri ricordi, di una Santa Messa la notte di Pasqua di più di dieci anni fa con mio marito e le mie due più care amiche, e le mie lacrime di emozione quando a mezzanotte, alla fine della Messa la grande campana aveva suonato i rintocchi che simboleggiano la gioia della Resurrezione di Cristo e io avevo sentito quei rintocchi risuonare dentro il mio cuore. E il ricordo di quella notte è ancora più acuto, vista la concomitanza della Settimana Santa, oggi come allora.
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martedì, marzo 26, 2019
GIORNI DI VENTO

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martedì, marzo 19, 2019
LE RAVIOLE DELLA NONNA
Mia nonna Imelde era nata il 19 marzo 1902.
Sono stata la sua prima nipote e ho passato moltissimo tempo con lei. La mamma dice anche che le assomiglio molto, soprattutto nel carattere. Era una donna alta, seria, decisa, che rimasta vedova molto giovane e con una figlia ancora piccola, aveva rifiutato gli spasimanti proposti dalla famiglia e aveva cominciato a lavorare. Per tutta la vita ha fatto la stiratrice, rispettata e amata dalle sue clienti, nobili e non nobili, e da tutte le persone che condividevano la sua quotidianità di negoziante in una piccola via vicino all'Antoniano a Bologna. Era una donna morigerata che però amava festeggiare davvero. Il giorno del suo compleanno, immancabilmente, dopo le tagliatelle al ragù o i tortelloni al burro o anche le lasagne, ovviamente fatte da lei con il solo aiuto di mia mamma, e naturalmente il mio che da sotto il tavolo le rubavo la sfoglia, dopo un secondo sempre molto semplice e i cardi al parmigiano, c'erano come dolce le sue raviole! Le preparava uno o due giorni prima: faceva l'impasto, lo stendeva, con un bicchiere faceva i cerchi di pasta e sopra stendeva la mostarda bolognese che preparava con la frutta matura che il fruttivendolo suo vicino di negozio le vendeva a un prezzo bassissimo. Le raviole venivano chiuse attentamente e venivano portate al mattino presto dal fornaio, anche lui vicino al suo negozio, per essere cotte nel grande forno dove allora veniva cotto anche il pane per la vendita del giorno. Quando le riportava a casa il profumo di quelle raviole riempiva tutta casa! E siccome ne faceva parecchie, per diversi giorni erano la nostra colazione e la nostra merenda!
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venerdì, marzo 08, 2019
SENTIERI DI SPERANZA E DISPERAZIONE
Attraverso le sue immagini e i suoi resoconti nessuno potrà più dire "Io non lo sapevo".
E queste foto sono bellissime, raccontano dolore, disperazione, fatica, freddo, paura, ma anche momenti di relativa normalità in cui si riesce anche a giocare e a fare ridere un bambino in un campo profughi. Sono foto belle, perfette nella loro esecuzione, foto che fanno emozionare e fanno riflettere su dove e come sono state scattate: accanto a questa umanità sofferente, camminando con loro, al loro fianco, condividendone le paure e le difficoltà.
Pensiamo allora a vedere in altro modo chi arriva, impariamo a capire e ad accogliere, cerchiamo di cancellare pregiudizi e stereotipi. E dall'altra parte cominciamo ad essere più responsabili per quanto riguarda i nostri consumi: spesso ricadono pesantemente, rendendole schiave, proprio sulle popolazioni più povere costringendole ad andarsene dalle loro case. Ricordiamoci: "Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l'acqua non sia più sicura della terra..."(Warsan Shire, Home)
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lunedì, marzo 04, 2019
POLAROID
Non so se nel mio caso è proprio così. O meglio, è così solo in parte. Io amo raccontare storie con le mie foto, non è solo il mio diario personale. Ma una passione con Andy la condivido: la Polaroid! Ne ho possedute diverse, misteriosamente scomparse nel tempo, buttate da altre persone durante i vari traslochi sostenuti, senza chiedermi se volevo conservarle o meno.
La Polaroid è la vera istantanea, scatti e subito dopo hai la tua stampa, meglio addirittura del telefonino! E non è vero che non sia riproducibile, basta avere un po' di pazienza e di tecnica.
Warhol fotografava tutti quelli che entravano alla Factory, amici, conoscenti, clienti. Non era solo una documentazione del momento ma era anche la base su cui lui poi lavorava elaborandole.
E Warhol è sempre stato uno degli artisti moderni che più mi hanno incuriosito, con tutta la sua corte di personaggi che hanno fatto la storia dell'arte, della fotografia, della musica degli anni 80: Robert Mappelthorpe, Patty Smith, Lou Reed, Nico, Basquiat, Keith Haring, persino una giovanissima Madonna...Anni incredibili in cui tutti questi artisti si ritrovavano a sperimentare nuove forme artistiche e nuovi materiali, non solo droghe di vario tipo e svariati approcci sessuali, in una New York straordinariamente viva, camminando sul lato selvaggio della vita!
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giovedì, febbraio 21, 2019
LENSCULTURE
Comunque c'è questo concorso che riguarda il ritratto a cui partecipano alcune amiche. Ho visto le loro foto e il progetto che hanno presentato: potentissime! Io mi limito a partecipare con questa. E' un inizio, timido, tranquillo, poi vedremo.
Lui è il venditore di quarume, tipico cibo da strada siciliano consistente in un bollito di carni povere, tipo frattaglie e tutte le parti meno nobili degli animali, che viene poi messo in mezzo a un panino. L'ho fotografato a Catania, al mercato del pesce, e mi ha colpito per l'attenzione e la concentrazione con cui stava preparando la carne, calda e fumante, incurante del chiasso tutto intorno e anche del fatto che io fossi lì a due passi a guardarlo lavorare e a fotografarlo.
Se possibile, andate alla mia pagina facebook, qui, cliccate sulla foto che vi rimanderà a Lensculture, e cliccate "mi piace", grazie!
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sabato, febbraio 16, 2019
CHIAROSCURO
Da giovane avevo quasi paura dei colori forti, mi mettevano a disagio quelle zone scure da cui all'improvviso prorompevano macchie di colore che quasi facevano male agli occhi e che mi abbagliavano, non mi permettevano una visione nitida. Ora invece è proprio questa esplosione che mi rende chiare le cose, finalmente visibili nella loro essenza.
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martedì, febbraio 12, 2019
lunedì, febbraio 04, 2019
CHIUSO
Lascio lì non solo i mobili ma tutte le storie ascoltate, le lacrime asciugate e condivise, le risate, le persone belle e meno belle, perchè a volte si incontrano anche quelle.
Lascio telefonate che scaldavano il cuore e altre che facevano arrabbiare, lunghi incontri via skype, di lavoro e per amicizia.
Sarà davvero strano passare davanti al portone dove sono entrata quasi ogni giorno per 20 anni e non farlo più.
Mi mancherà questo luogo intimo.
Si apre un'altra stagione, un nuovo pezzo di vita che sarà molto diverso, con altri interessi e nuovi incontri, certo, ma per ora c'è solo una grande vertigine.
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lunedì, gennaio 28, 2019
CATANIA
Il mercato del pesce si apre come se fosse un palcoscenico: si entra da un vicolo dove la fontana O' linzolu ti dà il benvenuto e subito sotto si apre lo scenario di persone, pesci, colori, odori, voci. A volte non si capisce chi vende e chi compra, tutti parlano, commentano, guardano, indicano.
Ma tutti si sono accorti di questo gruppo singolare di persone armate di macchine fotografiche che non compravano ma che fotografavano pesci, persone, luoghi...Dopo 10 minuti tutti sapevano da dove venivamo e cosa stavamo facendo e allora è stato puro divertimento perchè tutti hanno cercato di dare il meglio di sè, senza mettersi in posa, ma lasciandosi fotografare mentre sistemavano le bancarelle, vendevano o semplicemente parlavano tra di loro, in un'atmosfera rilassata. E io mi sono immersa nella musica del dialetto e nei colori e nelle forme dei pesci, nella luce e nelle ombre dei tendoni e delle strutture che circondano il mercato.
L'album delle foto è visibile qui
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mercoledì, gennaio 02, 2019
Il primo regalo
Un incontro incredibilmente fortuito ma per quanto breve davvero pieno di sorprese.
Io sono davvero molto ignorante in fatto di musica classica, ma sono onnivora, nel senso che ascolto di tutto e cerco di interessarmi e di capire. E ho avuto la fortuna di conoscere un grande direttore di orchestra, enfant prodige e figlio d'arte che in una chiacchierata di mezz'ora non solo mi ha fatto conoscere un moderno compositore, ma mi ha anche spiegato la corrente musicale a cui appartiene. Mi ha parlato di minimalismo, e non avrei mai e poi mai immaginato che in musica potesse esistere un tale movimento. E soprattutto non avrei mai immaginato che il minimalismo musicale potesse piacermi! E invece...ecco qui Max Richter e i suoi Woolf Works ispirati ai romanzi di Virginia Woolf.
Il direttore d'orchestra è Oleg Caetani e per me è un grandissimo onore averlo conosciuto.
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