martedì, dicembre 23, 2008
sabato, dicembre 20, 2008
L'angolo della ricetta!
prezzemolo, rosmarino, basilico, maggiorana.
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martedì, dicembre 16, 2008
Come se fosse l'ultimo giorno
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lunedì, dicembre 15, 2008
Il vagone scomparso
Ore 18,30, stazione centrale di Milano. Finalmente ecco comparire sul tabellone il binario del treno che mi riporterà a casa.
Il treno è già sul binario, non c'è molta gente ancora perchè c'è una mezz'ora buona prima che parta.
Guardo il mio biglietto: carrozza 6. Con calma mi avvio, contando le carrozze: ecco la 1...la 2...qui manca il cartello ma sicuramente è la 3...finalmente la 5...e poi la 7! Ohibò, e la 6 dov'è finita?
Salgo sulla carrozza 7 e chiedo all'unico passeggero presente che mi conferma che quella è la carrozza7. Scendo dal treno e proseguo per vedere se la 6 non l'abbiano messa in posizione sbagliata, ma no, ecco le carrozze 8, 9 e 10 in fila. Cerco disperatamente il conduttore o qualcuno del personale Eurostar, ma sul marciapiede solo passeggeri frettolosi.
Allora decido di salire sul treno e sedermi dove capita. Salgono due signore e mi chiedono della carrozza 6, io rido e spiego che anche io ho lo stesso problema. Un ragazzo arriva e dice di non preoccuparci, la carrozza non c'è ma ci sono molti posti liberi, non ci sono problemi. Invece il problema c'è: non sappiamo quali sono i posti prenotati e quali no, così per due volte dobbiamo alzarci e cambiare di posto, fino a quando, finalmente, il treno parte e possiamo essere sicuri che quelli saranno i nostri posti..forse, trattandosi di un Eurostar intercity, che quindi fa diverse fermate prima di arrivare a Bologna.
A Modena, finalmente arriva il conduttore a controllare i biglietti, ma naturalmente non ha lei la lista delle prenotazioni. Ci dice che la nostra carrozza non c'era perchè risultata non idonea a viaggiare. Alla nostra protesta per non avere trovato nessuno all'inizio del viaggio che ci indirizzasse a colpo sicuro nei posti liberi, ci siamo sentiti rispondere "vi prego, non fatemi parlare..."
Ma che avrà voluto dire?
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sabato, dicembre 13, 2008
Maratone
Come tutti gli anni è partita la grande maratona di raccolta fondi per la ricerca su malattie genetiche.
Sono sempre piuttosto infastidita dal fatto che queste iniziative benefiche vengano concentrate tutte in questo periodo, come se solo ora si possa essere buoni e generosi nei confronti del prossimo, mentre nel resto dell'anno si sia tutti un concentrato di egoismo, indifferenza e avarizia.
L'iniziativa resta meritevole, venne ideata da Jerry Lewis, attore che io ho veramente amato e apprezzato da ragazzina, in un'America dove la salute è solo per pochi ricchi, mentre chi deve affrontare malattie croniche invalidanti spesso finisce per indebitarsi o non potersi curare. A iniziative come questa si devono, in campo medico, moltissime scoperte utili che hanno davvero migliorato la qualità di vita di molti.
Però non condivido questo farsi pubblicità con la scusa delle donazioni, ammesso che le donazioni vengano davvero fatte, soprattutto da parte di persone che predicano in un modo e razzolano in un altro.
Non riesco a capire perchè nessuno si scandalizzi del fatto che i nostri onorevoli si siano dichiarati disposti a offrire addirittura fino a 1000 € del loro stipendio (il commento dell'onorevole Fini è stato che sicuramente questa cifra non sarà un grosso problema per loro) quando contemporaneamente proprio questo governo sta facendo di tutto e di più per togliere fondi alla ricerca!
Il ministro Gelmini avrà donato anche lei una parte del suo stipendio?
Ma forse sono io troppo prevenuta....
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sabato, dicembre 06, 2008
Nuovi amici rasta
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domenica, novembre 30, 2008
martedì, novembre 25, 2008
Le buone azioni
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domenica, novembre 23, 2008
Potrebbe piovere...
Un incidente.
Nessun ferito per fortuna.
Ma tanta paura, tanta rabbia e anche un po' di depressione.
Perchè è stato un solo attimo di disattenzione che ero presa dai miei pensieri.
Perchè lo so che quella strada è maledettamente stretta e piena di curve e dossi, ma è anche la più corta e mi ostino a farla tutti i giorni.
Perchè lo so che tanto ci pensa l'assicurazione, ma poi si rifarà su di me aumentandomi la prossima polizza, nonostante siano 30 anni che pago senza mai avere avuto niente.
Perchè fino a che non risistemo la macchina mi toccherà usare il treno per andare a lavorare e mi beccherò un sacco di freddo e perderò moltissimo tempo.
E' vero che sarebbe potuto andare peggio.
Ma qui mi sembra che non potrebbe piovere, qui potrebbe nevicare!
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giovedì, novembre 20, 2008
O' munaciello
Nella tradizione napoletana, quando in casa sparisce qualche cosa, si dice che se l'è presa o' munaciello, un piccolo monaco bambino, un po' scherzoso e anche un pochino dispettoso, che si diverte a far sparire le cose. In realtà probabilmente erano i pozzari che, con la scusa di pulire i pozzi che collegavano le case alle cisterne sotterranee dell'acqua, penetravano nelle case portandosi via oggetti di valore o le cose più strane. Spesso si trattava di bambini o uomini di piccola statura, incappucciati per proteggersi dal freddo delle cisterne, e perciò assimilati ai monaci.
Per una volta però o' munaciello si è divertito a farmi ritrovare una cosa perduta, anzi, un libro perduto!
Frugando nella libreria dei libri di viaggio e delle guide, proprio sotto la guida di Napoli, è ricomparso Mr. Pip, che credevo dimenticato sull'eurostar al ritorno da Napoli. Grazie a Sandra il libro l'ho già finito di leggere, ma ci tenevo, era un regalo e un altra copia non sarebbe stata la stessa cosa.
Grazie, munaciello!
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lunedì, novembre 17, 2008
Cibboi?
Sabato sera a Milano, con un gruppo di amici e colleghi, al termine di una lunga giornata di studio, passeggiando per via Castaldi per raggiungere il bistrot dove di solito ci rifugiamo in queste occasioni, ecco che lo sguardo viene catturato da una vetrina più luminosa delle altre. Via Castaldi, con i suoi localini etnici, e con anche il fantastico Joia, oramai abbiamo imparato a conoscerla bene, in questi 3 anni di frequentazione regolare. In questi 3 anni qualche negozio ha chiuso, qualche altro ha cambiato gestione, qualche negozio vuoto è diventato un bar moderno oppure una galleria d'arte. Via Castaldi è un mondo multietnico affascinante dove convivono la pasticceria rigorosamente italiana, ristoranti africani e indiani, rosticcerie pakistane, bar trendy con happy hour frequentatissimi, botteghe artigianali di gioielli etnici costosissimi, negozi di complementi di arredamento estremamente fantasiosi, botteghe e drogherie indiane e pakistane, negozi cinesi di scarpe e borsette, parrucchiere e manicure africane. E' in questo meltin' pot di colori, profumi e musiche che siamo stati attirati dalla vetrina chiaramente nuova, rossa e nera, piena di luce, attraverso la quale si vedeva un bar dal bancone nero e gli sgabelli rossi, e davanti alla vetrina un menù. E mentre cominciavamo a leggere il menu un signore gentile che stava fumando lì vicino ci invita a entrare sorridente, il proprietario. Unica portatrice sana di occhiali da presbite, comincio a leggere il menù e, stupore e meraviglia, trovo piatti della tradizione salentina. Guardo i miei compagni di avventura e come un sol uomo decidiamo di entrare. Bene, si scende in quelle che erano le cantine sottostanti il negozio, il locale è piuttosto piccolo, al piano strada c'è il bar e in quello che era il negozio a fianco si intravede la cucina, sotto c'è una sala non grandissima, a elle, sotto le volte di mattoni, arredata in rosso e nero, molto minimale ma accogliente, luci soffuse e buona musica easy listening non invadente. Due giovani cameriere molto carine ci accolgono con un bel sorriso e ci fanno scegliere il tavolo, ancora non c'è moltissima gente. Ci portano i menù e ci offrono un aperitivo, che purtroppo io non bevo perchè astemia, insieme a delle fantastiche olive, verdi e nere. Il menù offre il meglio della cucina salentina, compresa la purea di fave con la cicoria. Mentre gli amici optano per la carne con le patate alla brace, io mi lancio sullo show case salentino, pensando ad una serie di assaggini di antipasti di terra, e aggiungo i pomodori arracanati alla brace. Arrivano le portate: ogni piatto è praticamente un intero pasto! La carne è accompagnata da patate al forno e rucola, e a parte vengono portate le patate rosse alla brace, il mio show case è un tripudio: quattro quadratini di pitta di patate con il pomodoro, una ciotolina con le piccole olive nere del salento, un'altra ciotola con le olive verdi farcite con la mandorla, pomodori secchi e lampascioni sott'olio, piccolissimi fagottini di pasta fritta ripieni di scamorza da immergere in una ciotolina con aceto balsamico e miele e a parte una scodella con il macco e le cicorie, poi il piatto con i pomodorini arracanati. La quantità di cibo era tale che tutti abbiamo potuto assaggiare e gustare le varie portate. Le cameriere e lo stesso chef più volte sono venuti ad accertarsi che tutto procedesse per il meglio e lo chef in persona è venuto ad illustrarci e consigliarci i dolci. Ne abbiamo scelti due, uno al cioccolato con salsa di maracujà e, secondo me molto più gradevole, il latte di mandorla in piedi con il miele di rosmarino.
Perfetti i tempi del servizio, nonostante il locale si sia riempito nel giro di poco tempo.
Costi entro lo standard di Milano, appena al di sotto dei 30€.
Ultima nota: i bagni molto semplici ma curatissimi e perfetti. 4 stelle!
Dimenticavo: cibboi? significa: che vuoi?
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Etichette: ristoranti
venerdì, novembre 14, 2008
Casalinghitudine
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Etichette: cucina, me, peccati di gola
martedì, novembre 11, 2008
11 novembre
Ma per le vie del borgo
Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Tra le rossastre nubi
sabato, novembre 08, 2008
Orgoglio materno!
giovedì, ottobre 30, 2008
30 ottobre 2008
Facciamo l’ipotesi che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale (...)non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere,una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.C’èuna certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante (...)comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private (...). Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione è rovinare le scuole. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo scriveva Pietro Calamandrei il 20 marzo 1950.
Profetico?
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mercoledì, ottobre 29, 2008
25 e (forse) non li dimostrano!
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venerdì, ottobre 24, 2008
Eppure....
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mercoledì, ottobre 22, 2008
W la squola!
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domenica, ottobre 19, 2008
Pausa
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Etichette: me
sabato, settembre 27, 2008
Mr. Pip
Questo è un appello disperato. Ho dimenticato questo libro sull'Eurostar Napoli-Milano delle 17,48 il 21 settembre, al ritorno dal raduNapoli.
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Etichette: libri
venerdì, settembre 26, 2008
Toccata e fuga!
sabato, settembre 06, 2008
venerdì, settembre 05, 2008
Il ruggito del coniglio
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giovedì, agosto 21, 2008
Pausa pranzo
Il mio rapporto con l'acqua è, da sempre, viscerale. Ho cominciato a nuotare da piccolissima, figlia di due grandi amanti del mare, passando le mie vacanze estive in parte in Adriatico e in parte in Sardegna, due tipi di mare diversissimi ma amatissimi entrambi. In uno la possibilità di fare quei meravigliosi giochi che tutti i bimbi di questo mondo fanno con la sabbia, armati di paletta e secchiello, e con la sicurezza del mare poco profondo dove passeggiare più che nuotare, nell'altro la meraviglia di un mondo sottomarino che a due passi dalla riva all'improvviso si schiudeva sotto i miei occhi curiosi che spiavano da dietro la maschera, seduta quasi sulla battigia, in mezzo agli scogli. Poi gli anni delle scuole medie, in cui, a causa dei doppi turni a scuola e della mia schiena che non ne voleva sapere di stare diritta, il nuoto è diventato materia di studio e terapia, anni in cui ho davvero imparato a nuotare, coordinando movimenti e respiro e dove ho scoperto che quel ripetitivo macinare vasche su vasche era fantastico per pensare a me stessa. Infine gli anni più maturi, dal liceo in poi, in cui sempre una piscina è stata presente, dove diventava la scusa per trovarsi con le amiche, per nuotare o per fare ginnastica, ma sempre in acqua. Ovunque vada, è molto importante che ci sia una pozza d'acqua dove potermi rilassare, per sentirmi bene. Questa volta ho trovato questa magnifica piscina, praticamente vuota a ora di pranzo, e raggiungibile a piedi in meno di 10 minuti. Questo mi basta per sentirmi in vacanza e non al lavoro!
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domenica, agosto 17, 2008
Spaghetti al cartoccio
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Etichette: cibo, Milano, peccati di gola, ristoranti
domenica, agosto 10, 2008
Mai dire mai!
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Etichette: commenti, donne, figli, lavoro, leggi, varie ed eventuali
sabato, agosto 02, 2008
Per non dimenticare...
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Etichette: 2 agosto
giovedì, luglio 31, 2008
E tre!
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domenica, luglio 27, 2008
martedì, luglio 15, 2008
L'amore gratuito
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giovedì, luglio 03, 2008
martedì, luglio 01, 2008
giovedì, giugno 26, 2008
19 anni fa
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Etichette: figli
mercoledì, giugno 25, 2008
venerdì, giugno 20, 2008
Ricominciamo!
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domenica, giugno 08, 2008
Kitchen
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Etichette: me
lunedì, maggio 19, 2008
Vicolo dei lavandai
Al Naviglio grande ero già stata, mi ci avevano portato gli amici blogger milanesi in una bellissima serata di un po' di tempo fa ed ero rimasta deliziata dal Vicolo dei lavandai, un salto indietro nel tempo. Desideravo moltissimo portarci Rudolph e il resto della famiglia, e finalmente domenica siamo riusciti. Sono venuti a trovarci i miei cognati e così ci siamo avventurati, in una domenica di traffico inesistente causa partita di fine campionato, verso Porta Ticinese. Abbiamo girellato lungo il naviglio, esplorando gli atelliers aperti, guardando le vetrine delle librerie e degli antiquari e ridendo delle paperelle che si ostinavano a nuotare controcorrente. Poi abbiamo cercato un posto dove mangiare e la nostra scelta è caduta proprio su El brellin. Confesso di avere pensato che fosse un posto per turisti, bell'ambiente ma cibo non particolarmente eclatante. E invece ecco la sorpresa, anzi, le sorprese: cameriere professionali e gentilissime, sorridenti e pazienti a rispondere alle nostre domande sul menù, assolutamente meneghino, un simpatico sommelier, altissimo e magrissimo, che ha saputo consigliare pazientemente 5 avventori assolutamente poco acculturati alla scelta del vino, cioè noi!
Il risotto allo zafferano era assolutamente perfetto, ben cotto, presentato senza fronzoli, con solo sopra qualche pistillo di zafferano. La cotoletta di Rudolph era sontuosa e a detta sua tenerissima, accompagnata da una bella porzione di patate al forno, gli ossi buchi e il rustin negàa, accompagnati entrambi dal risotto allo zafferano, ordinati dai miei cognati e da mio marito erano tenerissimi e saporiti e profumatissimi, l'osso buco profumato anche dal rosmarino, che io normalmente non metto mai, e che rendeva la carne ancora più profumata e gradevole. E per finire il dolce: un tortino al cacao fondente assolutamente perfetto, servito tiepido, morbido, che ha lasciato al palato un ricordo nostalgico e soddisfatto.
Il ristorante è delizioso, con i suoi archi e le tovaglie giallo chiaro, luminoso, con le finestre che danno sul naviglio e alle pareti appesi quadri tutti a tema: le lavandaie!
E nessuna fretta a fine pasto: siamo stati tranquillamente a chiacchierare per un'oretta dopo pranzo senza che nessuno ci spronasse ad alzarci.
Ultima annotazione, mio personale sistema di classificazione dei ristoranti: toilettes ineccepibili!
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sabato, maggio 17, 2008
Un appello
5 per milleDichiarazione dei redditi: inserire nell'apposita casella il riferimento del codice fiscale dell'INT: 80018230153
oppure:
Vaglia postale C/C Postale:n° 44065209intestato alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori - Milano
Bonifico C/C:000004600078 - Intesa San Paolo SpA (9)ABI: 03069 – CAB: 09466 – CIN: WIBAN: IT57W0306909466000004600078
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mercoledì, maggio 14, 2008
L'oscuro oggetto del desiderio!
E finalmente l'ho comprato, l'oggetto del desiderio, per niente oscuro, ma molto, molto agognato!
E mi sono pure lanciata nell'avventura della navigazione senza fili, acquistando un abbonamento con relativa pennetta, in modo da poter essere connessa praticamente ovunque!
Potro' guardare i films in treno, scrivere emails e postare anche quando sono a Porretta o a Milano, saro' connessa ogni volta che lo desidero o ne ho bisogno. Un vero e proprio delirio di onnipresenza!
Sara' una dura lotta con Rudolph!
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lunedì, maggio 05, 2008
Si riparte!
Di nuovo alle prese con le valigie. Questa volta la permanenza a Milano sara' molto piu' lunga delle altre volte, perche' oltre alla chemioterapia, Rudolph dovra' sottoporsi anche a due sedute quotidiane di radioterapia. Per fortuna abbiamo trovato sistemazione in una bella casa di accoglienza vicinissima all'ospedale, molto bene attrezzata, dove la volta scorsa ci siamo trovate molto bene.
Fare le valigie in questo periodo dell'anno e' sempre un problema: quante magliette dalle maniche corte? e quante dalle maniche lunghe? E i maglioncini di cotone? E porto la giacca pesante o quella leggera? O forse sara' sufficiente il giubbotto di jeans? Di solito, assalita da questi dubbi, faccio e rifaccio la valigia almeno dieci volte, non solo, cambio anche la valigia altrettante volte, perche' il desiderio sarebbe quello di viaggiare il piu' leggera possibile, ma poi ne prendo una piu' grande perche' non posso fare a meno di portarmi un paio di scarpe o una maglietta in piu'. E poi i libri: quanti ne porto? e quali? Insomma, Amleto al confronto era un dilettante. Di solito, a questo punto, mi metto a fare una lunga lista delle cose necessarie, che poi pero' finiro' per non consultare, dimenticandomi un sacco di roba.
Invidio moltissimo mia suocera che abitando in una casa molto grande, puo' permettersi di sciorinare tutto cio' che pensa di portare sul tavolo di una stanza che normalmente non viene utilizzata, e poi con calma riempie le valigie sfruttando abilmente ogni minimo spazio e angolino. Io tendo piu' a riempirle alla rinfusa e in modo confusionario, togliendo e rimettendo le cose migliaia di volte nei cassetti. Per non parlare poi di quando le valigie bisogna farle al ritorno: perche' le stesse cose che all'andata erano entrate tutte perfettamente, al ritorno sembrano essere raddoppiate e quell'unica valigia non e' piu' sufficiente. Ma di questo ne parleremo al ritorno.
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mercoledì, aprile 30, 2008
Che traffico!
Questa mattina, andando al lavoro, ho incontrato una lepre, una serpe e un fagiano! Dovrebbero mettere almeno delle striscie pedonali!
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Etichette: incontri
martedì, aprile 29, 2008
Riassunto
C'è stato il viaggio a Milano per le mie solita lezioni di omeopatia, andata e ritorno in macchina con il mio fratellone. Era tanto che non si riusciva a parlare noi due da soli. E' stato un ritrovarci e risintonizzarci l'uno sull'altro, con i nostri scherzi e giochi di parole, ridirci tutto l'affetto che ci lega. Scoprire che abbiamo gli stessi desideri, nella fattispecie si fantasticava di una grande casa da comprare dove vivere tutti insieme, noi tre fratelli e le nostre famiglie, e la mamma, ognuno il suo appartamento, ma tutti insieme, possibilmente con un giardino e un orto, e magari qualche cane e qualche gatto. Tutti insieme perchè mai come ora ci rendiamo conto di quanto siano preziosi l'aiuto e il sostegno reciproci, e lo stare insieme il più possibile.
Ci sono state le elezioni, vissute intensamente, con gli occhi e le orecchie incollate alla tv insieme agli ospiti della casa di accoglienza di Milano, dove siamo state nei giorni della chemioterapia di Rudolph. Quante preoccupazioni in quelle persone, quanto timore di non poter più accedere alle loro terapie, costosissime e spesso sperimentali, solo perchè vengono dal Sud.
E quanto disappunto quando i risultati del voto si sono fatti evidenti e incontrovertibili.
In effetti avrei anche potuto restare a Milano, che tanto le cose non sarebbero cambiate. Ma non me lo sarei mai perdonata di non avere votato: mi sarei sentita troppo in colpa!
C'è stata la terapia di Rudolph. Sapevo che è una ragazza forte, ora ne ho la certezza. Nonostante la stanchezza e il malessere, non ha mai perso la voglia di scherzare e ironizzare, anche sui suoi capelli che non ci sono più e sulle acconciature che si fa con sciarpe o foulard.
Ha anche avuto la pazienza di insegnare ad un'altra paziente come si fa a fermare il tutto perchè non scivoli via. E ha costretto l'oncologo a cambiare il piano terapeutico per poter affrontare l'esame di maturità con i suoi compagni!
In una settimana di assenza dal lavoro, il bosco si è trasformato. Quando sono partita era ancora brullo, con quel colore tra il marrone e il grigio, punteggiato qua e là dai ciuffi bianchi dei primi alberi in fiore, che contrastava con i prati già di un bel verde tenero. Ora invece è un tripudio di verde. Quanti tipi di verde esistono! Mille sfumature diverse che contrastano o sfumano l'una nell'altra, con macchie di colore verde, giallo, bianco, rosso, lilla, rosa! Devo stare molto attenta a non distrarmi nell'ammirare il panorama, mentre guido. E soprattutto devo stare molto attenta ai merli suicidi e agli altri yccelli che troppo intenti ad acchiappare lombrichi, che a quanto pare escono soprattutto al mattino presto, dal ciglio della strada spiccano improvvisi voli rasoterra proprio mentre sto passando. Invece i saggi scoiattoli mi guardano un attimo e poi si arrampicano veloci sui tronchi e sui rami fino a scomparire nel verde.
Sono tornata a comperare il miele. Le api mi hanno salutata dalle arnie con il loro sommesso e profondo ronzio, simile al suono di un contrabbasso. Quel suono mi rasserena ogni volta, rappacifica il mio cuore. E come ogni volta esclamo: le mie ragazze cantano!, suscitando l'ilarità dell'apicultore.
Ho ripreso il miele all'eucaliptus, cremosissimo e denso, e quello al castagno, il mio preferito, amarognolo e ambrato. E con l'apicultore siamo rimasti a parlare di agricoltura biodinamica, di alimentazione, di banca dei semi, di pane fatto in casa, ma anche di scelte di vita, per almeno un'ora, crogiolandoci nell'ultimo sole della giornata.
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giovedì, aprile 10, 2008
Le rondini
Il tempo non è un gran che, piove un giorno sì e quello dopo anche, fa ancora freddo, ma loro sono finalmente tornate!
Le ho sentite questa mattina, quando sono uscita di casa, all'alba. Mi sono passate veloci sulla testa, salutandomi allegramente e mettendomi di buon umore come non mai. La loro voce significa che nonostante tutto la buona stagione è in arrivo e presto smetteremo giacche e maglioncini, calze e scarponcini.
Si sa che una rondine non fa primavera, ma quando cominciano ad essere più di una, c'è una buona probabilità che sia ora di spegnere definitivamente il riscaldamento.
Insieme alle rondini, come ogni anno da cinque anni a questa parte, c'è stata anche la solita migrazione di un gruppo di affezionati e amatissimi Conigli, provenienti da ogni parte di Italia, per ottemperare al rito del mitico P. U., ovvero il Porco Unto. Anche questo è segno di primavera imminente, si sa che i Conigli si spostano con la bella stagione!
Quest'anno ho anche avuto l'onore di fare da madrina alla consegna dell'anello babbionico alla sora Guendalina, insignita ufficialmente dell'ordine delle Babbione, di cui faccio umilmente parte.
Infine, l'ultimo segno che la primavera è arrivata: le elezioni!
Quest'anno dovrò fare un vero e proprio tour de force per poter votare: rientrare da Milano la domenica sera e ripartire per Milano il lunedì mattina.
Ma... "si può fare!"
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mercoledì, aprile 02, 2008
Blog Action
Ai partiti politici, ai politici italiani, agli organi di informazione, alla cittadinanza tutta
Questa lettera nasce da uno sforzo collettivo di cittadini italiani della Rete, che si sono confrontati in maniera concreta e proficua usando i mezzi offerti dal social network e partendo da un approccio comune e condiviso, al di là dell’appartenenza politica di ciascuno, per agire attivamente nell’attuale contesto politico e socioculturale.Vogliamo richiamare l’attenzione di chi ci governa, degli organi d’informazione e delle istituzioni verso quelli che dovrebbero essere i principali obiettivi di una politica civile, etica e basata sul bene comune.
La tutela dei valori costituzionali del nostro Paese: laicità dello Stato; diritto al lavoro e alla sicurezza sul lavoro; diritto di scelta per la propria salute e tutela della stessa, per tutti; informazione libera, pluralista e basata sulle interazioni.
L’adempimento del mandato elettorale per il quale si viene eletti e del quale i cittadini elettori sono costantemente giudici. Tale adempimento dovrebbe rappresentare una condizione minima, senza la quale “fare politica” diventa semplicemente un modo per raggiungere obiettivi personali e di potere.
La risoluzione di emergenze sociali, tra cui (ne citiamo solo alcune): impatto ambientale dei rifiuti; sistema della Sanità; aiuti alle famiglie e tutela della maternità, attraverso sussidi e asili nido in numero sufficiente; sistema dell’Istruzione e della scuola e scollamento tra questo e il mondo del lavoro; precarietà diffusa e formalizzazione del salario minimo legale.
L’attuazione di riforme politiche non più procrastinabili, quali: l’immediata risoluzione del conflitto d’interessi; una seria riforma del sistema elettorale che impedisca le nomine dall’alto dei parlamentari attraverso l’indicazione della propria preferenza sulla scheda; la decisione sulla non eleggibilità di cittadini, se condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.Crediamo che fare politica, nel senso etimologico e più nobile del termine, comporti soprattutto fornire un esempio etico, culturale e di serietà ai cittadini che si governano, e che costituisca un ruolo da non sperperare in inutili e volgari liti, dichiarazioni razziste, aggressioni fisiche; questi comportamenti impoveriscono tutti, sia in un contesto interno alla nazione, sia rispetto all’immagine che essa deve offrire al resto del mondo.
Dal momento che Voi siete chiamati a rappresentarci, dovreste porvi come portavoce di coloro che vivono la realtà quotidiana e trasmettono le sue problematiche concrete.
Pretendiamo che la politica torni a essere un servizio alla collettività e che nel fare questo rispetti alcuni precisi standard di correttezza, buona educazione civica, coerenza e chiarezza.
Noi non siamo solo numeri.
Non vogliamo assistere impotenti alla banalizzazione delle parole che non si trasformano in fatti coerenti e responsabili.
Noi siamo quelli che votano. Quelli che scelgono. Quelli che criticano. Quelli che domandano. Quelli che giudicano.Noi siamo coloro a cui dovete rispondere del Vostro operato, ogni giorno, in qualsiasi momento.
Attueremo un controllo serrato sulle azioni della prossima legislatura e daremo ampio risalto sui nostri blog di ciò che di buono e di cattivo verrà fatto.Siamo in grado di criticare l’informazione, di valutare l’attuazione del programma elettorale, di giudicare sui fatti e non sulle promesse e sulle favole.
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venerdì, marzo 28, 2008
Ho fatto la torta!
Dopo tanti mesi in cui non ero più riuscita a cucinare praticamente niente, ecco che questa mattina sono riuscita a godere nuovamente della mia cucina. Qualcuno ha regalato, nei giorni scorsi, burro buono, ricotta di mucca, uova freschissime ( come sempre ne ho una certa eccedenza: in questo momento più di 30!) e così la cosa più veloce che mi è venuta in mente è stato il ciambellone. E come si può vedere è stato molto apprezzato.
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Labelladdormentata
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mercoledì, marzo 26, 2008
La bellezza
La bellezza irrompe nella nostra vita nei momenti più impensati, magari proprio quando stai affrontando una prova molto difficile.
Lei arriva, improvvisa, e ti toglie il fiato, ti lascia con un grande oh di meraviglia sul volto e ti fa dimenticare per un po' le preoccupazioni. Ti regala attimi intensi e ti lascia il ricordo di istanti preziosi di serenità.
Questa foto è stata fatta da mia figlia, durante il primo ciclo di chemioterapia, dalla finestra dell'Istituto Nazionale dei Tumori di via Venezian.