giovedì, luglio 30, 2015

Porretta Soul Festival

Luglio, e come tutti gli anni rieccolo, questo bell'appuntamento.
Lo scorso anno ero a Monteleone di Spoleto a un congresso, unica volta in 8 anni in cui non sono stata presente.
Adoro il soul, alla fin dei conti è la musica con cui sono cresciuta, quella con cui ho imparato a ballare. Stax e Motown erano le case discografiche produttrici di quei tanto agognati vinili!
 Adoro questo festival, così low profile, come dicono gli inglesi, in cui gli ospiti, grandi della musica americana, si mischiano a noi che li ascoltiamo, che abbiamo comprato i loro dischi e abbiamo sognato di incontrarli, un giorno. Ed ora possiamo stringere loro la mano, fare due chiacchiere e ballare con loro mentre cantano.
 Poi c'è la scoperta di gruppi italiani che niente hanno da invidiare ai colleghi americani, anzi, gli americani suonano volentieri con loro favolose jam sessions che mandano il pubblico in visibiglio.
Il paese poi in questi quattro giorni si anima, si riempie di gente, per strada musica ovunque e tutti che ballano, o accennano a ballare, si passeggia tutti quanti a tempo di musica,  spulciando tra le bancarelle, mentre nell'aria, oltre alle note, si mischiano gli odori di patatine fritte, hamburger, piadine, cipolla cotta e carne allo spiedo.
Nel Rufus Thomas Park non ci sono sedie numerate, si arriva e ci si siede dove capita, e ci si ritrova, anno dopo anno, ci si racconta: qualche genitore se n'è andato, qualche figlio ha trovato lavoro o si è laureato, qualche nipotino  è nato. Oramai in tanti ci conosciamo ed è piacevole ritrovarsi, dopo un anno, nello stesso posto. Proprio come in quella piece teatrale di Bernard Slade : Alla stessa ora, il prossimo anno...


1 commento:

Graziana ha detto...

che bello leggerti ... Pareva di essere con voi ... E che bell'atmosfera ...