Onnivori, vegetariani o vegani?
Da 8 anni sono vegetariana. E' stata una scelta dettata principalmente da una problematica diciamo così di salute, nel senso che, dovendo vivere lontana da casa per molti mesi, e mangiando sempre nello stesso posto, dopo avere scoperto da chi si approvvigionavano con la carne, preferii evitarla del tutto. Non è stata una scelta dolorosa, la carne mi è sempre piaciuta molto poco, a parte quando è elaborata, sotto forma di polpette, polpettoni, spezzatini, arrosti...ma non mangiarla, eliminarla del tutto dalla mia vita non è stato per niente un sacrificio. Sarebbe un sacrificio molto più grande eliminare totalmente i formaggi, per dire...
La cosa più difficile comunque è stato abbandonare soprattutto il prosciutto crudo: ogni tanto ne sentivo il profumo, ancora più allettante della mortadella, e qualche volta una fettina o due le mangiavo, ma l'ultima volta che ne ho assaggiato un po' ho sentito il sapore della carne cruda, per me molto disgustoso, e ho completamente smesso.
Ogni tanto mangio pesce, ma più per motivi "sociali": è più semplice mettere d'accordo tutti.
Ed è questo dover mettere d'accordo tutti che mi disturba un po'...
Nel percorso vegetariano ho incontrato, ad un certo punto della mia vita, i vegani, persone che hanno deciso, per un profondo senso etico, di eliminare ogni alimento di derivazione animale o che possa comportare sfruttamento o dolore agli animali. Confesso di non avere un così alto senso etico, ma ci sono anche motivazioni di ordine igienico-sanitario. Ho così cominciato a studiare e a frequentare corsi di cucina per imparare a cucinare in una maniera alternativa, per allargare i miei orizzonti e non restare legata a doppio filo alla cucina emiliana.
Intanto ho imparato ad usare frutta e verdura di stagione, non solo perchè si risparmia, ma anche perchè contengono le sostanze nutritive utili ad affrontare la stagione nella quale questi prodotti crescono e vengono raccolti.
Poi ho imparato a conoscere, e anche a preparare in casa, alimenti molto usati nella cucina orientale, molto meno nella nostra: seitan, tofu, tempeh...
All'inizio mi aiutavano molto a sostituire la classica fettina di carne o l'hamburger che si mettono a cuocere all'ultimo secondo quando si arriva a casa trafelati e affamati. Poi ho imparato a organizzarmi, e utilizzo molto di più i legumi classici: fagioli, lenticchie, ceci, cicerchie, fave, fagiolini...
Rivisito molte ricette, trasformandole in chiave vegana, e mi diverto anche a pubblicare i risultati, molto buoni. E ogni volta ecco la polemica: il ragù è solo quello di carne, i tortellini sono solo quelli tradizionali con la carne...insomma, una grandissima polemica come se facessi un peccato mortale.
Io non mi sono mai permessa di giudicare chi si mangia mostruose fiorentine al sangue o adora i tortellini, sono contenta per loro. Quello che non capisco è perchè debbano sindacare su quello che mangio io, arrogandosi il diritto di dire è buono-non è buono, fa schifo-non fa schifo, è o non è...
Io non dico i tortellini fanno schifo, semplicemente preferisco non mangiarli. Fine. E però adoro sperimentare ripeni diversi da quello classico, lasciando la forma. Del resto nessuno protesta se Majani produce il tortellino di cioccolata.
La cucina vegana può essere altrettanto creativa di quella onnivora. Perchè precludersi altre possibilità? Oltretutto molte ricette regionali sarebbero prettamente vegan, utilizzando cereali, legumi e verdure senza alcun apporto di elementi animali, che sono stati aggiunti quando le condizioni socio-economiche sono migliorate.
Quindi, per cortesia, ogni volta che vedete qualche foto di cibo tradizionale rivisitato in chiave vegana, invece di protestare dicendo che no, non è quello che si dichiara ma un'altra cosa, provate a gustarlo: sicuramente allargherete i vostri orizzonti.
Nessun commento:
Posta un commento