DOMENICA AL PARCO
Una incredibile e limpida domenica di sole di fine dicembre. Una emicrania fastidiosa e il bisogno di camminare. Buona musica nelle orecchie e la macchina fotografica al collo. E cammino, persa nei miei pensieri, e mi guardo intorno, e respiro l'aria fresca e pulita. Un bambino che cerca di imparare a usare lo skateboard e si diverte molto di più a simulare ruzzoloni. Una bambina che impara a usare i rollerblade. Chi gioca a pallacanestro nel campetto. Come mi piacerebbe andare a fare due tiri...ma forse non apprezzerebbero questa signora dai capelli bianchi...
Passeggio, nel tepore del sole pomeridiano, si sente la musica provenire dal centro anziani, sicuramente stanno ballando. Continuo a passeggiare. So che mi stai aspettando, ma ho bisogno di ancora un po' di tempo. Cammino e anche il mio pensiero cammina, come se avesse appena imparato, come se dovesse imparare di nuovo, e ha bisogno di due stampelle, perchè ha paura di cadere. Mi starai vicino, mi sosterrai se inciamperò? Mi amerai ancora, quando saremo vecchi?
Continuo a camminare. Una mamma gioca a nascondino con i suoi due bimbi. Io cantavo le filastrocche ai miei bambini. Cammino, ed ecco le scuole medie. Hanno lo stesso nome di quelle che ho frequentato io, ma la sede è diversa. Ecco la palestra, è aperta, forse ci sarà una partita di qualcosa, si vede il parquet lucido e mi torna in mente l'odore dello Sferisterio, quando andavo a giocare a basket, una vita fa, e il rumore particolare delle scarpe mentre si gioca, e il tabellone colpito dalla palla nei rimbalzi...Cammino ancora un po' ed esco dal parco. Torno a casa, salgo le scale e sono qui da te.
Passeggio, nel tepore del sole pomeridiano, si sente la musica provenire dal centro anziani, sicuramente stanno ballando. Continuo a passeggiare. So che mi stai aspettando, ma ho bisogno di ancora un po' di tempo. Cammino e anche il mio pensiero cammina, come se avesse appena imparato, come se dovesse imparare di nuovo, e ha bisogno di due stampelle, perchè ha paura di cadere. Mi starai vicino, mi sosterrai se inciamperò? Mi amerai ancora, quando saremo vecchi?
Continuo a camminare. Una mamma gioca a nascondino con i suoi due bimbi. Io cantavo le filastrocche ai miei bambini. Cammino, ed ecco le scuole medie. Hanno lo stesso nome di quelle che ho frequentato io, ma la sede è diversa. Ecco la palestra, è aperta, forse ci sarà una partita di qualcosa, si vede il parquet lucido e mi torna in mente l'odore dello Sferisterio, quando andavo a giocare a basket, una vita fa, e il rumore particolare delle scarpe mentre si gioca, e il tabellone colpito dalla palla nei rimbalzi...Cammino ancora un po' ed esco dal parco. Torno a casa, salgo le scale e sono qui da te.
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