giovedì, gennaio 15, 2009

Caro Brunetta...

Volentieri copio e incollo questa lettera aperta scritta al ministro Brunetta dalla mia amica Ines, insegnante di liceo. Sono perfettamente in sintonia con il suo pensiero e con ciò che dice, anche perchè per molti anni anche io ho fatto l'insegnante e so cosa voglia dire, la cura e l'impegno che si dedicano alla crescita culturale e personale dei ragazzi.


"Caro Brunetta, mi scuserai se ti do del tu, ma visto che parli di me con tanta disinvoltura, penso per par condicio di potermi permettere di accantonare il Lei. Ho sentito alla televisione che io come insegnante dovrei vergognarmi di dire ai miei figli cosa faccio.Ora:è vero che un ministro gode dell'impunità da ogni sorta di reato (può anche andare a fare una rapina in banca senza immediate conseguenze, che poi nel nostro sistema significa senza conseguenze)e quindi può offendere e vilipendere senza problemi, cosa che non potrei fare io, se per esempio decidessi di esprimere quello che penso di te, però c'è un limite a tutto.
Io non vado a rubare, non mi prostituisco, non rubo lo stipendio, ho a che fare con i ragazzi, li istruisco e li educo, nei limiti della mia funzione di docente e non solo non mi vergogno di quello che faccio, ma ne vado orgogliosa.L'altro giorno, ho accompagnato una classe ad un incontro con Liliana Segre, una superstite dei campi di sterminio, che ha deciso di dedicare la sua vita alla testimonianza di questa esperienza.Il palasport era per metà pieno, ebbene: non volava una mosca, avreste potuto dire di essere in un'aula con una ventina di ragazzi, invece erano UN MARE. E' stato un momento intenso, vissuto con loro e per loro, grazie a questa signora. Di grazia, di cosa dovrei vergognarmi signor ministro? Cosa fa di più esaltante o di più utile per la società il tornitore della Ferrari? e ancora: tu che regole segui per dire queste cose creative? Io e i miei colleghi, nel nostro ruolo istituzionale di insegnanti, non possiamo aprire bocca e darle fiato, non possiamo dire tutto quello che ci salta in testa, perchè sarebbe controproducente, diseducativo e passibile di un procedimento disciplinare. Tu invece vedo che puoi regolarti diversamente: in Italia la legge è proprio uguale per tutti (i ministri).Per concludere, l'unica cosa di cui mi vergogno è di essere governata da una classe politica di cui tu sei degno rappresentante.
Grazie."

10 commenti:

Giuliana ha detto...

la tua amica è una grande. hai letto "per la scuola" di piero calamandrei? è una raccolta di tre scritti, pubblicata dalla sellerio a novembre, ma la cosa più sorprendente è che sembra scritta a novembre!
questa moritifcazione della scuola e dei suoi attori è sempre più frustrante, e, secondo me, pericolosa.

Anonimo ha detto...

Sono preoccupata soprattutto per il futuro dei miei figli. Ce la farò a sopperire a tutte le lacune che la futura scuola porterà alla loro educazione? Io sono fortunata, ho una cultura medio superiore, non ho fatto l'università, ma sono un'autodidatta che si diletta a leggere/studiare diversi argomenti, a parte la matematica che proprio non capisco. Penso invece a quelle persone che purtroppo non sono in grado aiutare i loro figli. E credetemi, ce ne sono tantissime. Grande Ines, gliene hai cantate proprio giuste a quel nano pericoloso!!

Anonimo ha detto...

cara addormentata: ti va di intervenire nella mia rubrica radiofonica "In cucina con..." all'interno di "Che bolle in pentola?
Dovrai cucinare virtualmente e telefonicamente qualcosa e così parliamo dei tuoi blog, come sto facendo da qualche mese con i bloggeristi culinari.
Mi dovrai dare un recapito telefonico per metetrci d'accordo sull'ora e il giorno delal registrazione: ad esempio questo venerdì ho un turno pomeridiano per registrare i miei ospiti.fammi sapere via e-mail.
Marina

Anonimo ha detto...

mi sa che devo prendere esempio dalla tua amica:
scrivere lettere aperte, ma non cambierà nulla...per ora!

ma una guerra civile, no???
poi vengo in esilio da voi!!! :-D!
Annie!
besos a voi!

copyman ha detto...

Sottoscrivo la lettera aperta. In questo cavolo d'Italia capovolta la vergogna è avere un ministro-divetto che impunemente tratta come pezze da piedi persone che lavorano con una dedizione al dovere e una dignità a lui totalmente ignote.

Moky in AZ ha detto...

Ti assicuro che in qualsiasi parte del globo, un insegnante meriterebbe un applauso ogni volta che esce di casa per dirigersi al posto di lavor, la scuola.
La scuola qui in Maerica e' in difficolta' per mancanza di fondi (che dipendono da ogni stato, separatamente, e da ogni citta'/paese), tuttavia devo riconoscere che nessun politico qui, ministro o meno, si sognerebbe mai di insultare o denigrare o sminuire il lavoro di un insegnante. Gli insegnanti, di qualsiasi livello, sono la risorsa piu' importante di un paese, e io come genitore di 3 (quasi 4) figli, li ammiro e mentalmente ringrazio ogni giorno: se crolla il sistema educativo, e' solo questione di tempo e tutto il resto del paese seguira' a ruota...
Ma da dove arrivano tutti 'sti ministri? Come fanno a salire al potere?

Anonimo ha detto...

Ero allibita già prima e lo sono stata per mesi: allibita, indignata, frustrata, schifata.e soprattutto non comprendo questo astio nei confronti di una categoria che se vuole dare dignità al proprio lavoro, è per lo più costretta a spostarsi,emigrare, affrontare difficoltà di ogni sorta.Oppure, se non ha nemmeno la possibilità di trasferirsi, ritenersi fortunata di poter lavoare gratis.La vergogna....Brunetta non ha idea di cosa significa "doversi vergognare".Io ai miei bimbi voglio bene,faccio del mio meglio per fornirli del miglior bagaglio culturale possibile, in uno Stato di questo genere, in cui dobbiamo elemosinare la carta e le fotocopie, i banchi, le aule, i computers e gli spazi.Si vergogni lui.Oppure venga a fare il mio, il nostro lavoro, alle cndizioni che loro ci impongono.Sottoscrivo, anzi la collega ci è andata giù leggera.
EquilibrioInstabile, insegnante, orgogliosa figlia di un fresatore ma NON della Ferrari.

Annachiara ha detto...

Alla fine m'è venuto da pensare "minchia". Ma forse è troppo "polite"per un ministro del genere....

alberto angelici ha detto...

Condivido in toto la giusta, scandalizzata rabbia della tua amica Ines; non ho mai insegnato ma un padre docente universitario e una zia insegnante di lingue alle superiori hanno lasciato ben chiaro in me quanto sia fondamentale, critico direi, in OGNI societa' il ruolo dell'insegnante quale affidatario di un testimone che va ad ogni costo consegnato nelle mani (nel cuore e nella mente) di ciascuna, nuova generazione. Educazione, senso civico, prima che cultura, e una serie infinita di nozioni e concetti indispensabili ad un corretto e armonioso inserimento del giovane nella Societa', è l'apporto insostituible dell'insegnante, la cui opera dovrebbe affiancare quella dei genitori, mentre oggi troppo spesso si assiste a una sorta di antagonismo di questi nei confronti degli insegnanti.
Risparmiare sulla cultura, risparmiare sull'istruzione, risparmiare sulla ricerca sono tre boomerang che ci torneranno in faccia con costi sociali enormi la cui reale dimensione possiamo solo immaginare ma non quantificare in modo realistico.

Anonimo ha detto...
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