martedì, luglio 20, 2021

IRENE


 Con Barbara, la sua mamma, ci siamo conosciute insieme a tante altre sui blog di mamme.  La preistoria, ché Facebook non esisteva ancora. Eravamo "mamme nella rete", la rete di quella cosa complicata che sono i figli ma anche la rete che ci legava le une alle altre e ci aiutava a vivere con leggerezza anche cose pesanti come la malattia. Un sostegno importante, che poi da virtuale è diventato reale, scoprendo tra l'altro di abitare, Barbara e io, vicinissime. Con Barbara ci incontrammo davanti alla portineria della pediatria del S. Orsola, dove Irene era ricoverata. Io avevo perso Lucia da pochi mesi. Credo che Barbara volesse capire com'è il "dopo"...Parlammo a lungo, credo bevendo acqua da bicchieri di plastica che lei aveva portato giù con una bottiglia d'acqua, sedute nel giardinetto della portineria.  Irene, alla fine, riuscì ad essere operata e a sconfiggere il "mostronzo". Per quasi 10 anni è riuscita a stare bene, poi sono comparse le complicazioni di quella chemioterapia che le aveva permesso l'intervento. Complicanze che le hanno letteralmente tolto il respiro ma non l'ironia graffiante che l'ha sempre contraddistinta, la caparbietà nel perseguire ciò che voleva, il sorriso dolcissimo e divertito davanti a chi amava. Venerdì ha deciso che tutto era diventato troppo, ha smesso di lottare e ha deciso di andarsene via leggera su quel respiro così faticoso che all'improvviso è diventato leggero. Credo che ad accoglierla ci fosse Lucia, con il suo, di sorriso, e ora faranno origami insieme prendendo in giro noi mamme sempre un po' strampalate e distratte.

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