Passa il Giro!
Tappa Pistoia-Sestola. E il Giro passa davanti alle Terme e per la prima volta nella mia vita aspetto di vedere passare i ciclisti con una certa emozione, nonostante non mi sia mai interessata di ciclismo.
C'è l'emozione delle foto, ma c'è anche un ricordo molto tenero d'infanzia: mio padre, che al pomeriggio guardava attentamente le tappe alla tv. Non perchè fosse un appassionato, lui antisportivo per eccellenza, ma per vedere i luoghi dove si svolgeva la gara. E immancabilmente diceva: ecco, vedi? là la strada fa così, e subito dopo la curva c'è una casa, anni fa era solo una ma ora guarda, sono tante...Lì una volta avevo conosciuto una ragazza...
Da Cagliari, dove era nato e cresciuto, era approdato al Continente, come gli isolani chiamano questo nostro stivale, con la guerra e aveva risalito l'Italia al seguito degli americani sminando i campi minati. Poi era stato assunto alle Ferrovie dello Stato, come geometra, e si era occupato delle linee ferroviarie e delle case cantoniere e delle piccole stazioni, e questo lo aveva fatto viaggiare ancora di più in un'Italia in ricostruzione e poi nel pieno degli anni del boom economico. Piccoli viaggi nella provincia italiana, lungo linee da pendolari.
Mio padre era sostanzialmente un uomo pigro, per lui viaggiare era un grosso fastidio, lo distoglieva dai suoi ritmi, ma era un uomo curioso e quindi aveva ricordi dei luoghi visti e visitati in lungo e in largo e quei ricordi riaffioravano regolarmente ad ogni tappa del Giro e si trasformavano in racconti che mio fratello e io ascoltavamo a bocca aperta. Poi ci mostrava la cartina dell'Italia e con il dito ci faceva ripercorrere quelle strade, e da lui abbiamo imparato a visualizzare la geografia, a trasformare le mappe in realtà.
Mio padre poi amava in modo particolare la Porrettana, perchè lungo la Porrettana, a collegare Bologna con Pistoia, c'è la prima ferrovia del Regno d'Italia, una ferrovia difficile e suggestiva, costruita in un periodo in cui i mezzi tecnici erano decisamente molto semplici. Ferrovia importante, allora, perchè collegava l'Emilia con la Toscana. Ferrovia bellissima per i panorami che improvvisamente si aprono per poi richiudersi nel viaggiare del treno fra i monti di questo Appennino così irsuto, pieno di gole, con la strada che corre stretta dipanandosi in una sequenza continua di curve e piccoli gruppi di case in sasso.
E allora eccola, l'emozione di mio padre che di questa strada e di questa ferrovia conosceva quasi ogni sasso, ogni traversina.
Babbo, oggi ho visto passare il Giro d'Italia, sai? è stato davvero bellissimo!
C'è l'emozione delle foto, ma c'è anche un ricordo molto tenero d'infanzia: mio padre, che al pomeriggio guardava attentamente le tappe alla tv. Non perchè fosse un appassionato, lui antisportivo per eccellenza, ma per vedere i luoghi dove si svolgeva la gara. E immancabilmente diceva: ecco, vedi? là la strada fa così, e subito dopo la curva c'è una casa, anni fa era solo una ma ora guarda, sono tante...Lì una volta avevo conosciuto una ragazza...
Da Cagliari, dove era nato e cresciuto, era approdato al Continente, come gli isolani chiamano questo nostro stivale, con la guerra e aveva risalito l'Italia al seguito degli americani sminando i campi minati. Poi era stato assunto alle Ferrovie dello Stato, come geometra, e si era occupato delle linee ferroviarie e delle case cantoniere e delle piccole stazioni, e questo lo aveva fatto viaggiare ancora di più in un'Italia in ricostruzione e poi nel pieno degli anni del boom economico. Piccoli viaggi nella provincia italiana, lungo linee da pendolari.
Mio padre era sostanzialmente un uomo pigro, per lui viaggiare era un grosso fastidio, lo distoglieva dai suoi ritmi, ma era un uomo curioso e quindi aveva ricordi dei luoghi visti e visitati in lungo e in largo e quei ricordi riaffioravano regolarmente ad ogni tappa del Giro e si trasformavano in racconti che mio fratello e io ascoltavamo a bocca aperta. Poi ci mostrava la cartina dell'Italia e con il dito ci faceva ripercorrere quelle strade, e da lui abbiamo imparato a visualizzare la geografia, a trasformare le mappe in realtà.
Mio padre poi amava in modo particolare la Porrettana, perchè lungo la Porrettana, a collegare Bologna con Pistoia, c'è la prima ferrovia del Regno d'Italia, una ferrovia difficile e suggestiva, costruita in un periodo in cui i mezzi tecnici erano decisamente molto semplici. Ferrovia importante, allora, perchè collegava l'Emilia con la Toscana. Ferrovia bellissima per i panorami che improvvisamente si aprono per poi richiudersi nel viaggiare del treno fra i monti di questo Appennino così irsuto, pieno di gole, con la strada che corre stretta dipanandosi in una sequenza continua di curve e piccoli gruppi di case in sasso.
E allora eccola, l'emozione di mio padre che di questa strada e di questa ferrovia conosceva quasi ogni sasso, ogni traversina.
Babbo, oggi ho visto passare il Giro d'Italia, sai? è stato davvero bellissimo!
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