lunedì, giugno 10, 2013

C'ERA UNA VOLTA....

C'erano una volta tre tappi equilibristi. Belli, di vero sughero, tatuati proprio come si addice a dei veri artisti. Erano tappi di alto lignaggio: provenivano da un'antica famiglia di tappi francesi, tappi da bottiglie di Champagne, anche se le loro origini in realtà erano italiane, di vecchie querce da sughero cresciute in Sardegna!
Mostravano la loro arte solo durante occasioni speciali, particolarmente festose e frizzanti, schizzando fuori dai colli delle bottiglie con dei fragorosi HOPLA' che facevano sobbalzare tutti i presenti e saltavano così in alto da suscitare degli OOOOOHHH di meraviglia da parte di tutti. Nessun altro tappo era mai stato capace di volare così in alto come loro! E l'altra loro caratteristica era quella di ricadere nei posti più impensati: nelle scollature delle signore, sulle teste dei signori calvi, dentro i piattilasciati incautamente sulla tavola! Ma tutti erano felici al loro arrivo, e poi erano simpatici, perchè una volta ritrovati, si lasciavano graziosamente posare sulla tavola dove continuavano a stupire tutti con ogni sorta di gioco di equilibrio.
Ma un brutto giorno i 3 fratelli si accorsero di non riuscire più a entrare nel collo della loro bottiglia!  Erano ingrassati e non passavano più. I fratelli erano disperati: come avrebbero fatto a stupire le persone senza più la possibilità di schizzare fuori all'unisono, creando magiche traiettorie, senza poter rientrare nelle bottiglie di quel vino allegro e pieno di bollicine?
La tristezza era così grande che persero ogni entusiasmo, smisero di saltellare allegramente e cominciarono a stare sdraiati tutto il giorno, rotolandosi pigramente in su e in giù sulla tovaglia senza più nessuna voglia di giocare.
Ogni tanto uno di loro si alzava cercando di convincere gli altri almeno a riprendere una posizione più dignitosa, ma niente, gli altri non ne volevano sapere.

 Li vide il babbo Daniele, si commosse a vederli così sconsolati, e pensò che quei tre simpatici tappi avrebbero potuto continuare a saltare allegramente per la gioia del suo bimbo Michele, e di tutti gli altri amici.
Raccolse i 3 tappi, li guardò ben bene, li accarezzò e li portò al suo bimbo che subito cominciò a farli saltellare sulle spalle e sulle schiene degli altri bambini e degli zii che sgranavano gli occhi e si mettevano a ridere felici, raccoglievano i 3 tappi e li riportavano a Michele che di nuovo li faceva saltellare. Certo non erano più i grandi voli di una volta, ma tra le mani di quel bambino quei 3 tappi ricominciarono a
 distribuire felicità e sorrisi a tutti quanti.

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