martedì, marzo 19, 2019

LE RAVIOLE DELLA NONNA

Mia nonna Imelde era nata il 19 marzo 1902.
Sono stata la sua prima nipote e ho passato moltissimo tempo con lei.  La mamma dice anche che le assomiglio molto, soprattutto nel carattere. Era una donna alta, seria, decisa, che rimasta vedova molto giovane e con una figlia ancora piccola, aveva rifiutato gli spasimanti proposti dalla famiglia e aveva cominciato a lavorare. Per tutta la vita ha fatto la stiratrice, rispettata e amata dalle sue clienti, nobili e non nobili, e da tutte le persone che condividevano la sua quotidianità di negoziante in una piccola via vicino all'Antoniano a Bologna. Era una donna morigerata che però amava festeggiare davvero. Il giorno del suo compleanno, immancabilmente, dopo le tagliatelle al ragù o i tortelloni al burro o anche le lasagne, ovviamente fatte da lei con il solo aiuto di mia mamma, e naturalmente il mio che da sotto il tavolo le rubavo la sfoglia, dopo un secondo sempre molto semplice e i cardi al parmigiano, c'erano come dolce le sue raviole! Le preparava uno o due giorni prima: faceva l'impasto, lo stendeva, con un bicchiere faceva i cerchi di pasta e sopra stendeva la mostarda bolognese che preparava con la frutta matura che il fruttivendolo suo vicino di negozio le vendeva a un prezzo bassissimo. Le raviole venivano chiuse attentamente e venivano portate al mattino presto dal fornaio, anche lui vicino al suo negozio, per essere cotte nel grande forno dove allora veniva cotto anche il pane per la vendita del giorno. Quando le riportava a casa il profumo di quelle raviole riempiva tutta casa! E siccome ne faceva parecchie, per diversi giorni erano la nostra colazione e la nostra merenda!

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