martedì, dicembre 17, 2013



BUON NATALE!

lunedì, settembre 30, 2013

NAPOLI

 La nuova stazione della metro a via Toledo. Una meravigliosa sorpresa. In una città così piena di problemi, ecco un'opera pubblica incredibilmente avveniristica, luminosa, bella, curata, piena di opere d'arte.
Hanno impiegato tanto tempo, ma forse da qui potrebbe ripartire il riscatto di una città bellissima, ma tanto, tanto "sgaruppata".
E non è solo questa la stazione rinnovata. Anche altre nel corso di questi ultimi anni sono state rinnovate, sempre chiamando, per ognuna, bravi artisti che hanno trasformato delle stazioni che raccolgono la quotidianità, la fatica, la corsa di ogni giorno in un meraviglioso museo aperto a tutti, davanti al quale, ogni tanto, ci si può anche fermare stupiti a guardare.
Ed è incredibile vedere che lì, a Napoli, città piena di reperti romani, di grotte e anfratti sotterranei, siano riusciti a compiere opere così ardite e belle, sicuramente difficili da realizzare, eppure...eppure Napoli ha una metropolitana moderna ed efficiente. E bella!











domenica, giugno 23, 2013

La danza

Femminilità, sensualità, gioia, intensità, complicità, determinazione, energia, bellezza, creatività...
Tutto questo viene espresso in queste danze.
Un meraviglioso mondo femminile illuminato dalla luna in una calda notte di inizio estate.





lunedì, giugno 10, 2013

C'ERA UNA VOLTA....

C'erano una volta tre tappi equilibristi. Belli, di vero sughero, tatuati proprio come si addice a dei veri artisti. Erano tappi di alto lignaggio: provenivano da un'antica famiglia di tappi francesi, tappi da bottiglie di Champagne, anche se le loro origini in realtà erano italiane, di vecchie querce da sughero cresciute in Sardegna!
Mostravano la loro arte solo durante occasioni speciali, particolarmente festose e frizzanti, schizzando fuori dai colli delle bottiglie con dei fragorosi HOPLA' che facevano sobbalzare tutti i presenti e saltavano così in alto da suscitare degli OOOOOHHH di meraviglia da parte di tutti. Nessun altro tappo era mai stato capace di volare così in alto come loro! E l'altra loro caratteristica era quella di ricadere nei posti più impensati: nelle scollature delle signore, sulle teste dei signori calvi, dentro i piattilasciati incautamente sulla tavola! Ma tutti erano felici al loro arrivo, e poi erano simpatici, perchè una volta ritrovati, si lasciavano graziosamente posare sulla tavola dove continuavano a stupire tutti con ogni sorta di gioco di equilibrio.
Ma un brutto giorno i 3 fratelli si accorsero di non riuscire più a entrare nel collo della loro bottiglia!  Erano ingrassati e non passavano più. I fratelli erano disperati: come avrebbero fatto a stupire le persone senza più la possibilità di schizzare fuori all'unisono, creando magiche traiettorie, senza poter rientrare nelle bottiglie di quel vino allegro e pieno di bollicine?
La tristezza era così grande che persero ogni entusiasmo, smisero di saltellare allegramente e cominciarono a stare sdraiati tutto il giorno, rotolandosi pigramente in su e in giù sulla tovaglia senza più nessuna voglia di giocare.
Ogni tanto uno di loro si alzava cercando di convincere gli altri almeno a riprendere una posizione più dignitosa, ma niente, gli altri non ne volevano sapere.

 Li vide il babbo Daniele, si commosse a vederli così sconsolati, e pensò che quei tre simpatici tappi avrebbero potuto continuare a saltare allegramente per la gioia del suo bimbo Michele, e di tutti gli altri amici.
Raccolse i 3 tappi, li guardò ben bene, li accarezzò e li portò al suo bimbo che subito cominciò a farli saltellare sulle spalle e sulle schiene degli altri bambini e degli zii che sgranavano gli occhi e si mettevano a ridere felici, raccoglievano i 3 tappi e li riportavano a Michele che di nuovo li faceva saltellare. Certo non erano più i grandi voli di una volta, ma tra le mani di quel bambino quei 3 tappi ricominciarono a
 distribuire felicità e sorrisi a tutti quanti.

mercoledì, maggio 01, 2013

L'OASI FELINA

 Finalmente la mattina adatta per andare all'oasi a fotografare i gatti. Il luogo è incantevole, una piccola collinetta in un quartiere periferico che sta piano piano prendendo forma. Una di quelle periferie anonime senza negozi, circondate da centri commerciali, ma con un bellissimo parco ben tenuto.
Già da fuori la recinzione vedo i gatti fuori, in mezzo all'erba, alcuni che giocano altri che sonnecchiano o si guardano pigri intorno. Poi mi vedono e uno alla volta, chi di fretta, chi stiracchiandosi pigramente prima di muoversi, mi vengono incontro, curiosi.
Passo il primo cancello e poi il secondo ed eccomi accolta da sette, otto micioni affettuosi che subito si strusciano contro le mie gambe, miagolando piano e facendo quel buffo verso che è una specie di risata gioiosa che sfocia in un coro di fusa soddisfatte.
Mi abbasso per accarezzarli e si fanno intorno e c'è chi vuole più coccole degli altri e allora diventa insistente e coraggioso al punto da saltarmi in braccio per potersi strusciare meglio contro il mio collo, la mia guancia. In un altro momento quel micio sarebbe diventato mio per sempre, come anche l'altro micio che è salito sul mio collo, come
faceva la mia Mamao...
Questi gatti sono tutti molto affettuosi e tranquilli e ben tenuti, hanno il pelo lucido e morbido e folto, segno che stanno davvero bene. La maggior parte di loro erano gatti di casa, abitavano con anziani che purtroppo sono morti e nessun figlio o nipote ha voluto prendersi cura di questi piccoli compagni di una vita. Ora aspettano una nuova adozione, una nuova famiglia che li accolga, anche se la maggior parte di loro è oramai adulta.
Nel fotografarli in questo che è il loro ambiente mi diverto ad osservare i loro caratteri, così diversi. C'è ad esempio chi vuole farsi notare in tutti i modi, quindi sale sui tetti e i davanzali delle casine per rimanere all'altezza dei miei occhi, e si produce in evoluzioni mirabolanti, cercando di richiamare la mia attenzioni con miagolii veementi se non li guardo. C'è chi mi segue passo passo e mi tiene sotto controllo, perchè è il capobanda, ma non vuole essere accarezzato, almeno non due volte di seguito. C'è chi dorme tranquillo nell'erba e non apre nemmeno un occhio anche se mi avvicino a meno di un metro. E c'è chi, appena mi chino per scattare, mi corre incontro e infila il naso nell'obiettivo della macchina fotografica, curioso di capire di che roba si tratta.  Nelle casine ci sono comode cucce calde e anche lì ci sono mici, addormentati, tranquilli, che non si scompongono minimamente dal fatto che siamo lì con le macchine fotografiche a disturbare i loro sonni. Basteth, una bellissima gatta a pelo lungo, alza la testa e ci guarda annoiata, dea dei gatti, regale. Accetta gli omaggi di coccole, ma non si concede, la dea.
Questi piccoli leoni morbidi e affettuosi sono una cura potente contro la malinconia, ti inducono all'osservazione, alla meditazione, rispettano il tuo desiderio di privacy, e sanno, misteriosamente, quando hai voglia di coccole. Non sono mai invadenti, sempre contenuti, perchè loro sanno e saggi conservano il loro nome vero e i loro pensieri più intimi.

sabato, aprile 06, 2013

CAIAN E LE ALTRE

 Caian, ovvero Carmen. Ci conosciamo da tanti anni, grazie alla vecchia chat del Ruggito del Coniglio. Spiritello allegro, con un umorismo ironico e tagliente, mi è sempre piaciuta. Potrebbe quasi essere una figlia, invece è un'amica.
Un'amicizia cresciuta ultimamente, grazie alla sua gentilezza e generosità: l'offerta di condividere con me i suoi punti premio all'Hilton di Palermo, un precedente invito a casa sua per stare un po' insieme anche con Orietta, e questa volta l'ospitalità, sempre a casa sua, per andare a vedere la mostra di Mirò a Genova.
 La sua pazienza è straordinaria: ha sopportato il mio continuo fermarmi a fare foto, senza mai sbuffare o mostrare fastidio, anzi, a volte quasi partecipando. Ha sopportato anche l'essere stata trascinata proditoriamente a una mostra fotografica assolutamente non prevista nei programmi senza un lamento, pur confessando che la fotografia non solo non le piace, ma l'annoia e forse la irrita anche un po'...Come non volerle bene?
A proposito delle foto...Caian un po' si imbarazza quando la fotografo, ma si mette sempre diligentemente in posa, atteggiando anche una mossa con la gambetta che la rende terribilmente simpatica. Ma non ha ancora capito che non lo deve fare quando è su una scala mobile....
E' una brava guida, conosce tutti gli angolini e le storie più caratteristiche di Pavia ed è un vero piacere passeggiare con lei per la città.
Conosce anche i bar migliori dove fare colazione e le trattorie dove si può mangiare bene a poco. Una risorsa preziosa!
Pavia
 E' una guida talmente brava da avere domato anche il tempo, che era stato piovoso per tutta la settimana.
Una mattinata passeggiando chiacchierando e visitando la città, la tomba di S. Agostino, la chiesa di S. Teodoro e le rive del Ticino.
E nel pomeriggio Milano, ma una parte che non conoscevo: la Certosa, molto più piccola di quella di Pavia, ma altrettanto bella e suggestiva.


Certosa di Milano

Caian a Porta Nuova
Annalisa

 Alla sera cena con Annalisa, altra amica cara. Ci conosciamo da tanto tempo anche con lei, ma è stata la prima volta che ci siamo incontrate. Bella, giovane, allegra. E la serata si è riempita delle nostre risate, delle confidenze, e anche dei nostri commenti su certi strani individui seduti al tavolo vicino al nostro...
La gambetta
 E poi Ieia, cioè Valeria.
Una vita straordinaria, ricominciata un sacco di volte, un sorriso meraviglioso e anche lei una pazienza infinita a sopportare il mio obiettivo.
Abbiamo affrontato Genova con quel sorriso un po' così, ed era quello giusto, illuminato dal sole e sferzato da un gelido vento di tramontana che ci ha fatto camminare senza fatica e scherzare e anche parlare di noi, raccontarci.
Giorni fra amiche, solo noi donne, di età diverse ma di pensieri comuni e tanta sorellanza.

Mirò

Ieia/Valeria


mercoledì, marzo 06, 2013

LA MIA TORTA BAROZZI

Non ho mai assaggiato la vera torta Barozzi che fanno a Vignola, ma tanti anni fa, leggendo una rivista, trovai questa ricetta che la giornalista aveva estrapolato assaggiando la famosa torta. Come dicevo, non so se corrisponde alla vera torta, ma in famiglia, e non solo, piace molto.
Ingredienti: zucchero 200 g., burro 130 g., 3 uova, cacao amaro 30 g., cioccolato fondente 100 g., fecola 30 g., 2 cucchiai di caffè macinato finissimo, farina e burro per la tortiera.

Grattugiare il cioccolato e imburrare una tortiera di circa 26 cm. di diametro, a bordi alti, e infarinatela.
Ponete in una ciotola il burro ammorbidito a pezzetti e lavoratelo con un cucchiaio di legno fino ad averlo come una crema. Soltanto allora unitevi poco alla volta, e alternandoli, lo zucchero, i tuorli, la fecola, il cacao, il cioccolato e il caffè. Quando gli ingredienti saranno bene amalgamati accendere il forno a 190°.
Montate a neve fermissima gli albumi, quindi amalgamateli con delicatezza al composto. Versatelo nella tortiera, livellatelo, ponetelo nel forno già caldo e abbassatelo a 180°. Lasciate cuocere per circa 40 minuti.

TORTANO O CASATIELLO DELLA PIPPYMAMMA


Ieri ho pensato di rifare il tortano, non casatiello perchè ancora è presto per metterci le uova sopra, siamo ancora in quaresima.
Ci vogliono per l'impasto: 500 g. di farina (uso la 0), 125 g. di sugna o strutto, 1 cubetto e 1/2 di lievito di birra (38 g.), acqua tiepida quanto basta, sale e molto pepe.
Per il ripieno: prosciutto cotto 50 g., salame 30 g., provolone piccante 60 g., provolone dolce 60 g., pecorino romano 60 g., 1 uovo sodo, tutto a dadolini.
Per decorare 4 uova sode, 1 tuorlo sbattuto.

Preparare l'impasto come per la pizza: su una superficie infarinata fare una piccola fontana con un po' di farina, nel mezzo sciogliere il lievito con l'acqua tiepida, mettendo il sale alla periferia della farina e impastare, aggiungendo il resto della farina poco alla volta e lavorare energicamente con le mani finchè l'impasto non sarà compatto e un po' elastico. Farne un panetto rotondo e lasciarlo lievitare in luogo tiepido per 1 ora e mezzo. A questo punto aggiungere all'impasto sugna e pepe, lavorandolo ancora un po'.
Stendere la pasta sul tavolo (meglio su un foglio di carta-forno per aiutarsi dopo a chiudere il tortano) in una forma rettangolare, poi cospargere con il ripieno e chiudere la pasta a rotolo lungo il lato più lungo.
Adagiare il rotolo sul tortano, l'apposito stampo, unto con la sugna e poggiare le 4 uova sulla superficie, fissandole con 2 striscioline di pasta messe a forma di x.
Lasciarlo lievitare per altre 3 ore circa. Dopo lievitato, far cuocere in forno già caldo a 200° per 15 minuti, poi abbassare a 180° e far cuocere fino a che non diventa dorato. Poco prima di sfornare, spennellare la superficie con il tuorlo d'uovo sbattuto.

sabato, gennaio 26, 2013

CI SIAMO!!!



La mostra “La memoria dell’acqua”, a cura di Paola Cominato e Stefano Rambaldi, che si apre Sabato 26 gennaio 2013 presso Estravagario (Via Mascarella 81 /H - Bologna)  rappresenta l’opera corale di un gruppo di appassionati di fotografia (FotoGrafiando) che si riunisce per riflettere e restituirci un lavoro sull’acqua, sulla memoria dell’acqua, più precisamente.
Il tema che ne consegue, si rifà ad una suggestione, al concetto di ciò che l’acqua porta con sè nel suo scorrere, sotto varie forme, sulle cose del mondo, sulle persone e sulla Terra.
Secondo varie teorie, nell’acqua rimane una memoria, una traccia di questo passaggio, che essa trattiene dopo aver attraversato la “sostanza”.
Le immagini presentate intendono fermare questa idea su carta fotografica, per comunicare un’emozione, un momento, un ricordo, appunto, differente per ogni persona coinvolta nel progetto.
Si può ben immaginare quanto fino ad ora si sia già scritto, detto e anche rappresentato, con tutte le tecniche delle quali l’arte si serve per arrivare a noi. Eppure molte altre possibili letture del tema rimangono ancora inespresse. Ma proprio questa, ci pare, sia la magia del gioco al quale abbiamo partecipato.
Cristina Villani (per FotoGrafiando)

Sta nella nuvola e nel pozzo,
nella neve e nella noce di cocco,
negli occhi e nel fiume,
nell’arcobaleno e nel lago,
nel ghiaccio e nel vapore della pentola sul fuoco,
nella bocca.
È la maggioranza della superficie.
È la maggioranza del corpo.
Una persona è acqua che cammina, dall’acqua di placenta all’acqua del sudario.
In ebraico è plurale, màim, acque.
In francese è una vocale sola, eau, ô.
In greco e in tedesco è neutra.
In russo e nelle latine è femminile.
Dal fondo del pozzo avverte il terremoto.
Fa tremare il ramo scortecciato in mano al rabdomante.
La sua avventura chimica è prodigio, ossigeno più idrogeno,
ad accostarli, esplodono.
Spegne fuoco, anche quello dei vulcani.
Fa il pane, fa la pasta.
È nel bianco e nel rosso dell’uovo. È nella sua buccia.
È nella carta e nel vino, nelle ciliege e nelle comete.
Chi la spreca verrà assetato.
Ho visto città al buio andare coi secchi al fiume,
ho visto Mostar e Belgrado.
Ho visto il Danubio avvelenato dalle rovine di Pancevo.
Chi sporca l’acqua verrà sporcato.
Secondo Geremia la voce di lod/Dio è chiasso di acque nei cieli.
Giusta sarà la sorpresa di chi ascolterà la prima domanda, appena morto:
«Quant’acqua hai versato?».
Ognuno di noi sarà pesato a gocce.

 Erri De Luca  da  “Acqua in comune: istruzioni per l’uso” 


In mostra le opere di: Alessandro Borrini, Daniele Campbell, Paolo Centroni, Paola Cominato, Silvia D'Ippolito, Marco Fadini, Fabio Gentili, Stefano Rambaldi, Lorenzo Rondali, Anna Paola Rosaspina, Maria Pia Sotgia, Cristina Villani.
Per informazioni:   fotografiando@virgilio.it

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura di Estravagario (Telefono:051 421 0582)

domenica, gennaio 20, 2013

GENNAIO

Gennaio è il mese del freddo, e per noi del silenzio.
A gennaio se n'è andato per primo mio padre, 5 anni fa, e due anni dopo, nello stesso giorno, gennaio si è portato via Lucia, in un freddissimo lunedì di sole e di ghiaccio. E due anni fa in gennaio se n'è andata in silenzio la nonna Elisa.
Oggi anche il nonno Gino ci ha salutato. Se n'è andato serenamente, non se n'è accorto, lui che amava tanto la vita.
Gennaio è il mese del freddo, e del silenzio.

LA MEMORIA DELL'ACQUA

Ci siamo...
Ed ecco la prima mostra del gruppo. Emozioni contrastanti, discussioni, l'imparare a conoscerci meglio, con i nostri pregi e difetti, ma con la voglia di andare avanti insieme.

FATEMI SCENDERE!!!

Ci sono giorni in cui mi sento così...

sabato, gennaio 05, 2013

95 ANNI!

95 anni! Caro suocero, hai sempre detto che non vuoi morire, che la morte ti fa troppa paura...così ogni anno ci dimostri come la volontà di vivere faccia miracoli!
Del resto, paradossalmente, sei ancora la guida della famiglia, abbiamo ancora bisogno del tuo parere su tante cose, sei la roccia a cui ci siamo sempre appoggiati, a volte discutendo e sbattendo la porta, perchè siamo un po' testoni, ma poi alla fine sempre contenti di averti dato ascolto.
Siamo felici di averti ancora con noi: tu potrai ancora goderti il sole nella tua terrazza e noi saremo ancora figli, sicuri di avere una guida in caso di necessità.
Tanti auguri, nonno Gino!

giovedì, gennaio 03, 2013

SILVIA

E finalmente sei tornata a trovarci!
Una giornata strepitosa: sole e temperatura mite, quasi primaverile, e ti ho trascinata a spasso per i vicoli di una Bologna poco conosciuta dai normali turisti.
Ma tu non sei una normale turista, tu sei un'amica speciale! Sei l'amica degli arcobaleni, che da tanti anni condividiamo e che ci mantengono unite anche se abitiamo in città differenti.
E come sempre riprendiamo a chiacchierare come se ci fossimo lasciate ieri e invece è quasi un anno che non ci si vede...
Come sta la tua mamma?...e tuo fratello?...come hai passato Natale...guarda quella vetrina... e intanto camminiamo, e ti faccio vedere una parte di città che ho scoperto da poco, e che mi piace tanto!
E intanto dipaniamo i nostri discorsi, insieme ai nostri passi.
Ma Dalla abitava qui? Non lo so esattamente, ma questo è il salotto buono della città....E il Maestro? Come stava l'ultima volta che l'hai visto? mi hanno regalato l'ultimo cd... E un passo dopo l'altro andiamo a prendere l'autobus e andiamo a casa. E' tardi, ci siamo dimenticate di guardare l'orologio! Marco e i ragazzi ci aspettano, e ti abbracciano: ti amano anche loro, affetto di un quasi fratello e di quasi nipoti. Del resto l'affetto che ci lega è quello che lega le sorelle. E dopo pranzo ecco arrivare Sandra, l'altra sorella, che ci regala la foto, una bellissima foto, perchè siamo ancora molto, molto belle, così felici di una inaspettata giornata tutta per noi.
Mi dai una ricetta di biscotti? ma di quelli che vengon bene comunque... Guarda, questa torta di biscotti e mirtilli l'ho fatta, è buonissima...e ci scambiamo le ricette, ognuna le ricopia, io sul Mac, tu sul Pad, una di fronte all'altra al tavolo di cucina. Vuoi della soia bio? me ne hanno regalata tanta...e ti preparo il sacchetto, poi all'improvviso è ora di andare. Una corsa in autobus, ti accompagno al binario e mentre ti siedi al tuo posto, il treno parte. Ci facciamo ciao piene di sorrisi fra gli sguardi curiosi di chi è già sul treno e di chi è qui sul binario...Sorrido ancora mentre vado alla fermata dell'autobus. Presto verrò io a trovarti a Firenze.


Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo