domenica, dicembre 30, 2012

DOMENICA AL PARCO

Una incredibile e limpida domenica di sole di fine dicembre. Una emicrania fastidiosa e il bisogno di camminare. Buona musica nelle orecchie e la macchina fotografica al collo. E cammino, persa nei miei pensieri, e mi guardo intorno, e respiro l'aria fresca e pulita. Un bambino che cerca di imparare a usare lo skateboard e si diverte molto di più a simulare ruzzoloni. Una bambina che impara a usare i rollerblade. Chi gioca a pallacanestro nel campetto. Come mi piacerebbe andare a fare due tiri...ma forse non apprezzerebbero questa signora dai capelli bianchi...
Passeggio, nel tepore del sole pomeridiano, si sente la musica provenire dal centro anziani, sicuramente stanno ballando. Continuo a passeggiare. So che mi stai aspettando, ma ho bisogno di ancora un po' di tempo. Cammino e anche il mio pensiero cammina, come se avesse appena imparato, come se dovesse imparare di nuovo, e ha bisogno di due stampelle, perchè ha paura di cadere. Mi starai vicino, mi sosterrai se inciamperò? Mi amerai ancora, quando saremo vecchi?
Continuo a camminare. Una mamma gioca a nascondino con i suoi due bimbi. Io cantavo le filastrocche ai miei bambini. Cammino, ed ecco le scuole medie. Hanno lo stesso nome di quelle che ho frequentato io, ma la sede è diversa. Ecco la palestra, è aperta, forse ci sarà una partita di qualcosa, si vede il parquet lucido e mi torna in mente l'odore dello Sferisterio, quando andavo a giocare a basket, una vita fa, e il rumore particolare delle scarpe mentre si gioca, e il tabellone colpito dalla palla nei rimbalzi...Cammino ancora un po' ed esco dal parco. Torno a casa, salgo le scale e sono qui da te.













sabato, dicembre 29, 2012

BUONE FESTE

Mi sono lasciata sorprendere, questa volta, dall'arrivo del Natale, improvviso, quasi inaspettato. E così non ero pronta con gli auguri, che pure erano tutti qui, nel mio cuore, insieme a una felicità ritrovata, alla voglia di vivere nuovamente con gioia. E allora, finalmente, eccoli qui:
TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

giovedì, dicembre 27, 2012

PALERMO

 Palermo mi accoglie con l'atmosfera festosa e colorata di Ballarò, uno dei suoi mercati, meraviglioso, pieno di vita e di ogni tipo di merce: tanti agrumi, frutta e verdure di ogni genere, e i meraviglioso pescivendoli che espongono come se i banchi del pesce fossero quadri di Guttuso.
Fa caldo rispetto a Bologna: sono partita all'alba di un freddissimo e nebbioso sabato di metà dicembre e arrivo a Palermo in piena sciroccata, il vento che comunque si addice a questo viaggio da sola, senza famiglia, per trovare amici che conosco da tanto, tantissimo tempo e che paradossalmente non ho mai visto. I miracoli del web! Emilia viene a prendermi all'aeroporto e sarà la mia guida, insieme a Peppe e a Salvatore.
La prima cosa che tutti mi hanno raccontato di Palermo è che è la città dove il mare non si vede mai, e così Emilia, dopo il giro al mercao, mi porta a vedere questa meravigliosa chimera: il mare, che si presenta a noi calmo e piatto, quasi con un aspetto estivo. Incontriamo persone che ci fanno gli auguri di Natale e io penso che è assurdo, non è , non può essere dicembre....sembra primavera invece.

 Emilia mi porta al Foro Italico, un lungomare bellissimo impreziosito da opere d'arte spontanee, tra cui la porta, credo forse la più fotografata, ed è suggestiva e bella, questa porta attraverso cui si vede il mare. una porta attraverso cui vorresti passare, per lasciarti alle spalle tutto quello che ti ha fatto soffrire e lanciarti in quel mare calmo che può solo accarezzarti.
E su questo lungomare meraviglioso ci sediamo, Emilia e io, e ci confidiamo come sorelle, con una serenità e una confidenza straordinarie, i nostri visi scaldati dal sole e dall'amicizia che ci lega. Ci raccontiamo di noi, delle nostre vite, pianifichiamo le cose da fare e da vedere: 4 interi giorni e posso decidere senza dover rendere conto a nessuno. Una vertigine di libertà, quasi un buco nero, un piccolo abisso che mi fa sentire quasi ubriaca: non sono abituata a decidere solo per me...
Ci raggiunge Angela, nuova amica, anima inquieta, e mentre ci incamminiamo per gustare il primo caffè palermitano, e non solo quello, ma anche un meraviglioso iris fritto ripieno di ricotta, profumato e gustoso e quasi libidinoso, erotico nel piacere che ti da trovare pezzetti di cioccolato in mezzo alla crema di ricotta, incontriamo i ficus, giganteschi, altra straordinaria meraviglia di questa città incredibile.  Come dice Carmen riguardo anche alle stelle di Natale, i ficus normalmente vivono dentro vasi, in casa, in inverno tendono a perdere le foglie e hanno fusti esili...Qui invece si intrecciano a formare enormi tronchi che si abbracciano come amanti appassionati, e questo dice molto di questa città, sensuale, bellissima e strana.
 In questa città si sono incontrati arabi, normanni , africani, greci, ebrei, e sono stati capaci di convivere, lasciando, ciascuno di loro, quello che di meglio avevano. Quello che viene considerato il ghetto è un dedalo di vicoli completamente aperti, senza porte di chiusura, senza ponti tra un edificio e l'altro e con le targhe stradali in 3 lingue: italiano, ebraico e arabo, segno che le 3 religioni monoteiste sono state capaci di convivere.
E si convive purtroppo anche con una realtà di mafia, ogni passo è contrassegnato da ricordi di uccisioni efferate, di agguati e attentati, da cui le persone normali vogliono prendere le distanze nel miglior modo possibile, strappando terre al malaffare, occupandosi di famiglie a rischio con progetti di sostegno e di recupero di zone meravigliose, come il Palazzo di Maredolce, il lago nascosto, fra palazzoni e aranceti, in mezzo a porte sul cui campanello si leggono cognomi che fanno paura anche a noi che viviamo tanto più a nord. E da quelle porte, da quelle finestre, da dietro le tende volti seri ci scrutano, vogliono capire chi siamo e perchè siamo lì. Non un saluto, non un cenno di un sorriso...solo volti impassibili, quasi come non ti vedessero...



La notte è suggestiva quanto il giorno, i vicoli nel quartiere della Kalsa, il quartiere arabo, sono silenziosi, molti palazzi sono in via di risistemazione, si sentono solo i nostri passi sul selciato, e le nostre voci ridere e scherzare, felici di esserci ritrovati, di poter condividere un aperitivo, una cena, la nostra compagnia reciproca.
Penso a chi non è riuscito a raggiungerci, spero che gli arrivino ugualmente le buone vibrazioni che scorrono tra di noi.
Si beve, e per questa volta bevo anche io, Nero D'Avola, profumato, pastoso, che mi scalda dentro, mi fa sorridere, e assaggio anche un vino mai bevuto prima, qualcosa di fantastico, prezioso e assolutamente inaspettato, una vendemmia tardiva. E la sera prima c'erano state le panelle e il pesce capone, e i gamberetti che abbiamo in parte mangiato crudi, e i cardi e i broccoli impastellati fritti, meravigliose leccornie preparate da Emilia, ma che fanno parte della tradizione palermitana e la sera dopo ci saranno le polpette con le sarde, e i cannoli e i biscotti con le mandorle...commistione delle varie culture anche nella cucina, sontuosa, saporita, povera negli ingredienti ma sontuosa nelle presentazioni.
Tornerò, per vedere quello che non sono riuscita a vedere, per assaggiare quello che non ho ancora assaggiato, ma soprattutto per ritrovare le persone che ho lasciato, per riabbracciarle ancora una volta e lasciarmi circondare dal loro affetto.

giovedì, dicembre 13, 2012

13 DICEMBRE

Buon onomastico, Lucillina!

giovedì, novembre 29, 2012

LA NOTTE

La notte è il grande dubbio
del mondo e del tuo amore.
Ho bisogno che il giorno, ogni giorno mi dica
che è il giorno, che è lui
che è la luce: e lì tu.
Mi hai mai amato?
E mentre tu taci, ed è notte,
non so se luce, amore esistono.
Pedro Salinas, la voce a te dovuta, XLVIII

mercoledì, novembre 21, 2012

RIPOSO

Grazie, Manu!

martedì, novembre 20, 2012

UN CAFFE'

Ritrovarsi una domenica pomeriggio con le amiche per un caffè. Tutte e tre con la stessa passione per la fotografia, e per i pettegolezzi, e la stessa piacevole curiosità nei confronti delle persone, che ci spinge a scattare, anche di nascosto, per cogliere attimi straordinari, belle espressioni, momenti che restano impigliati nel  sensore delle nostre macchine fotografiche.
Abbiamo riso, ci siamo fotografate, abbiamo fotografato e ci siamo confidate, come solo le amiche possono fare. Con tenerezza e cuore.

lunedì, novembre 19, 2012

POESIE DORSALI

Ci sono bambini a zigzag
prigionieri del Paradiso.

sabato, novembre 17, 2012

PARIGI

Un altro viaggio, nella città che forse amiamo più di ogni altra. Per ritrovarci, per poter parlare senza che nessun altro ci ascolti.
Per continuare a progettare questa nostra vita e continuare ad aggiungere anni agli anni, come perle di una lunga collana.
E questa città, gentile, accogliente, ci regala ancora tesori inestimabili, non finisce mai di stupirci, protesa nel tempo tra l'antico e il moderno. Città piena di fascino dove ci piacerebbe poter vivere e dove si possono incontrare i personaggi ritratti nei  quadri conservati nei suoi musei famosi.

E il suo cielo così mutevole, ma sempre così luminoso, ci accompagna, illuminando in mille modi diversi paesaggi conosciuti.

sabato, luglio 14, 2012

LIGURIA

Non ricordavo tanta bellezza. Non tornavo in Liguria da una trentina di anni, l'ultima volta, a parte una puntata a Genova per l'esame alla Faculty, era stata a Sestri Levante, con Marco, poco prima di sposarci. Ma Lerici era rimasta legata a tantissimi anni fa, un'altra vita, vita di bambina, convalescente dalla pertosse, in un momento di crisi e separazione temporanea dei miei genitori, io con la mamma e mio fratello in Sardegna con il babbo. Di quei giorni di primavera, piovosi, ma con anche giornate di un sole tiepido a sufficienza per poter stare fuori solo con un golf, ricordo le passeggiate nel verde della collina, i giochi nel giardino della pensione, chissà quale era, insieme a dei bambini australiani, alcuni della mia età, altri più grandi, 10 figli, in vacanza con i loro genitori.
La Lerici che ho ritrovato è molto più costruita, piena di gente, nella sua dimensione estiva, con tutti i tavolini dei bar e dei ristoranti a riempire la piazza, sovrastata dal castello, ma accogliente, allegra, sorridente. E questo sorriso ci è entrato dentro, ci ha tenuto compagnia, ha reso lieve il fatto che ogni giorno avevamo 4 ore di lezione.  E nonostante questo ci siamo concessi la classica gita a Portovenere, sempre magica e sempre uguale al ricordo, immutata. E poi la sorpresa delle 5 terre. Da bambina non ero mai andata oltre Riomaggiore, questa volta siamo approdati a Monterosso e a Vernazza, paesi coraggiosi che in pochi mesi sono riusciti a cancellare quasi del tutto i danni della terribile alluvione che li ha sommersi in ottobre. Gente tenace, i liguri, forti come rocce, appena scalfiti dal vento, ma dolci come l'olio dei loro ulivi. Forti come i "muscoli", le cozze che allevano in quel loro mare che è vero, è scuro, anche di notte...

giovedì, maggio 24, 2012

IL MEGLIO CHE POSSA CAPITARE A UNA BRIOCHE

Sorprese di pane,
stelle di cannella:
un gusto superiore.

giovedì, maggio 03, 2012

E PER OGGI PASTA....

E così la pasta sta diventando un progetto fotografico.Ancora work in progress, ma qualcosa viene fuori.








Ma quanto ho riso....





 Cantiamo...in coro

L'uomo non sta in nessun posto. Perchè qua non è nessun posto e io sono qua per testimoniarlo.
Jack Kerouac
 Giro girotondo
casca il mondo
casca la terra
tutti giù per terra!
 Questo è l'ombelico del mondo!
Questo è l'ombelico del mondo
dove si incontrano facce strane di una bellezza un po' disarmante
pelle di ebano di un padre indigeno e occhi smeraldo come il diamante
facce meticce da razze nuove come il millennio che sta arrivando
questo è l'ombelico del mondo e noi stiamo già ballando
questo è l'ombelico del mondo.
questo è l'ombelico del mondo dove non si sa dove si va a finire
e risalendo dentro se stessi alla sorgente del respirare
è qui che si incontrano uomini nudi con un bagaglio di fantasia
questo è l'ombelico del mondo senti che sale questa energia
questo è l'ombelico del mondo.
questo è l'ombelico del mondo è qui che c'è il pozzo dell'immaginazione
dove convergono le esperienze e si trasformano in espressione
dove la vita si fa preziosa e il nostro amore diventa azioni
dove le regole non esistono esistono solo le eccezioni
questo è l'ombelico del mondo.
questo è l'ombelico del mondo è qui che nasce l'energia
centro nevralgico dell'universo da qui che parte ogni nuova via
dalle province del grande impero sento una voce che si sta alzando
questo è l'ombelico del mondo e noi stiamo già ballando
questo è l'ombelico del mondo.



martedì, maggio 01, 2012

1° MAGGIO 2012

Buon 1° maggio!

sabato, aprile 28, 2012

I RAGAZZI CHE AMAVANO IL VENTO

Su suggerimento di un amico, inauguro la sezione delle "poesie dorsali".
Ecco la mia prima, che si intitola I ragazzi che amavano il vento.

Cadono foglie
sui muri di Jabalya:

i doni della vita.

sabato, aprile 07, 2012

BUONA PASQUA

lunedì, marzo 26, 2012

TORTA di ERBE

Ultimamente ho cominciato a sperimentare l'uso di farine alternative al grano, ma non è sempre facile, così mi son buttata alla ricerca di pubblicazioni sul pane e anche sulla cucina vegetariana, ma che possa piacere anche a chi vegetariano non è. La ricetta di questa torta salata l'ho trovata su Sorprese di pane, Macro edizioni, a cura di Silvia Strozzi. Naturalmente ho dovuto apportare qualche modifica, rispetto alla ricetta originale, che vorrebbe le erbette di campo, oltre agli spinaci.
Ingredienti per la pasta: 300 g. di farina di avena, 100 g. di farina 0, 50 g. di pangrattato per la teglia, 3-4 cucchiai di olio extravergine , 40-50 ml. di acqua.
Ingredienti per il ripieno: 300 g. di spinaci, 350 g. di bietole (nella ricetta originale ci sarebbero 150 di ortiche o tarassaco e 200 g. di erbette), 4-5 cucchiai di pecorino grattugiato, 1 porro, 1 cucchiaino di asa foetida al posto di uno scalogno.

Ho mondato e lavato spinaci e bietole, pulito il porro e affettato sottilmente. In una teglia ho messo 3 cucchiai di olio di oliva extravergine, l'ho scaldato e ho messo un cucchiaino di asa foetida, che è una spezia che sostituisce egregiamente lo scalogno, o l'aglio e la cipolla, non avendone gli effetti collaterali, e l'ho mescolata bene all'olio, ho fatto scaldare un po' poi ho aggiunto spinaci e bietole e ho coperto, lasciando stufare il tutto. Nel frattempo ho impastato le due farine con l'olio e l'acqua fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo che ho messo in frigo a riposare per una mezz'oretta.
Ho acceso il forno perchè si scaldasse a 180°.
Ho frullato grossolanamente le verdure, dopo averle fatte asciugare bene e averle aggiustate di sale, e ho aggiunto il pecorino grattugiato.
Ho diviso in due l'impasto e con il mattarello le ho stese in due sfoglie, una l'ho usata per foderare la teglia unta di olio e cosparsa di pangrattato, ho versato le verdure frullate, poi ho coperto con la seconda sfoglia che ho bucherellato. Siccome c'era un'eccedenza di pasta con gli stampini dei biscotti ho fatto dei cuoricini che ho applicato sopra la torta aiutandomi con un po' di acqua, poi ho spennellato la torta con olio e ho messo in forno per 45 minuti.
Andrebbe mangiata calda, ma è buona anche fredda.
A mio parere sulla superficie della torta andrebbe cosparso un po' del sale grosso per renderla un po' più appetitosa e i cuoricini potrebbero essere spolverizzati di pecorino o parmigiano.
Questa ricetta ricorda molto quella delle torte salate ebraiche di Pasqua, senza lievito, ma anche senza uova.

giovedì, marzo 08, 2012

A mia nipote e a tutte le piccole, grandi donne della mia vita

E Dio mi fece donna,
glio occhi, il naso
e la bocca da donna.
Con rotondità e peli
e dolci cavità;
mi scavò dall'interno e fece di me
lo studio degli esseri umani.
Lui tesse delicatamente i miei nervi.
Equilibrò con cura 
il numero dei miei ormoni.
Compose il mio sangue
e me l'iniettò
perchè irrigasse
tutto il mio corpo.
Così nacquero le idee
i sogni e l'istinto.
Creò il tutto
con gran colpi di fiato
scolpendo con amore
le mille e una cosa
che mi fanno donna ogni giorno
e per le quali con orgoglio
mi alzo ogni mattina
e benedico il mio sesso

Gioconda Belli, poetessa nicaraguense

domenica, gennaio 29, 2012

VOGLIA DI NEVE

Sembra strano, ma ho voglia di neve. Troppi mesi con il sole, la siccità non è solo delle piante, ma è anche la mia, senza la coltre bianca che copre, seda le ansie, riappacifica e rallegra il cuore.
Ogni volta che vedo nevicare torno bambina, con la stessa felice eccitazione, la voglia di uscire e camminare sotto i bianchi fiocchi, cercando di acchiapparli con la lingua, e cercare di camminare per prima sul soffice tappeto bianco, per lasciare le mie impronte, e guardare indietro per vedere i miei passi come cambiano passando dalla camminata alla corsa al saltellare.
E non mi importa del fatto che non si può usare la macchina, che si devono scavalcare i mucchi di neve per attraversare la strada, che non si può andare in bicicletta e che i mezzi pubblici vanno piano. Io adoro la neve!


Ed eccola qui, la neve: più di 24 ore di nevicata!
Che splendore!

mercoledì, gennaio 25, 2012

2 anni...

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo