sabato, settembre 04, 2010

La vecchina dei fiori


Il 30 agosto se n'è andata per sempre. Era un personaggio caratteristico a Bologna, come Settecappotti o come Beppe Maniglia. Girava per il centro con un cesto di fiori rigorosamente di stagione, e con gli abiti e il cappello assortiti con i fiori che vendeva. Io la ricordo ancora abbastanza giovane e i fiori erano sempre freschi, ma poi con il passare degli anni quei fiori li aveva sostituiti con quelli finti, di stoffa.
Noi la conoscevamo bene, la incontravamo tutte le volte che andavamo a pranzo al Pappagallo. Lei entrava per vendere i suoi fiori, ma se c'era poca gente Ezio, il proprietario del ristorante, le faceva preparare un tavolo e le offriva il pranzo. Lucia la prima volta che la vide spalancò tanto di occhi e non le tolse gli occhi di dosso fino a che la vecchina non si avvicinò chiedendole se le piacevano i suoi fiori. Lucia era così emozionata che si limitò a fare sì con la testa, incapace di dire una parola. Allora la vecchina le chiese se le piaceva anche il suo vestito e Lucia annuì di nuovo: era una persona così straordinariamente lontana dalle persone che lei, bimba di 4 anni, conosceva, così esotica da continuare a guardarla incantata a bocca aperta. La signora le volle regalare un mazzolino di violette, che a lungo sono rimaste in un vasetto sulla mensola sopra il letto di Lucia.
Altre volte l'abbiamo incontrata, e ogni volta le abbiamo comprato un mazzolino di fiori, anche se oramai quell'incanto da favola era finito. Ma per Lucia è sempre rimasta davvero la Fatina dei fiori.

1 commento:

patrizia ha detto...

una piccola parte della città che va via...ciao donnina dei fiori

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