martedì, dicembre 16, 2008

Come se fosse l'ultimo giorno


Da molto tempo stavo meditando su una frase trovata sulla bacheca di mia figlia, di fianco al suo letto: vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo. Non so da quanto tempo lei l'abbia appeso lì, ma io l'ho scoperto pochissimo tempo dopo la sua prima chemioterapia, sistemando alcune sue cose in sua assenza. Lì per lì la cosa mi fece davvero piangere, e se ci ripenso a volte ancora adesso grossi lacrimoni scendono spontaneamente dagli occhi, perchè su di lei resta appesa la spada di Damocle della malattia. Ma questa frase ha continuato a ronzarmi in testa, facendomi riflettere. E neanche a farlo apposta, prima Bob Leckridge, un collega omeopata inglese, e poi chef Maurice nei loro blog hanno affrontato entrambi lo stesso argomento: il tempo che ci resta. Maurice ne ha fatto un semplice calcolo statistico, Bob invece ne ha fatto una questione di qualità di vita, e questo mi ha davvero aperto gli occhi, e anche il cuore.

Bob Leckridge riporta la tesi del filosofo francese Pierre Hadot esposta nel suo "N'oublie pas de vivre" per cui ogni giorno in effetti è il primo e l'ultimo. Non c'è giorno che sia uguale all'altro. Di solito tutti siamo portati a vivere le giornate in modo inconsapevole, riempiendole di sogni di domani migliori o di rimuginii su ieri brutti e faticosi o pieni di rimpianti, e non ci soffermiamo mai sull'oggi, ora e qui. Ogni giorno invece è nuovo, e diverso dai precedenti e successivi, per tutto ciò che ci capita, per tutti quelli che incontriamo o non incontriamo più, anche per ciò che scegliamo di mangiare o bere. Vale la pena allora di rispolverare il vecchio esame di coscienza e chiederci ogni sera se davvero oggi ho vissuto, se ho avuto, e dato, tutto il piacere che speravo di avere! Perchè questa giornata sarà irripetibile, e quindi unica e ultima, e domani sarà diverso, anche solo per una piccolissima sfumatura.

Allora, se vivo ogni giorno come se fosse l'ultimo, come un bambino che gusta ogni sapore, ogni odore che incontra per la prima volta, con meraviglia, le mie priorità e le mie scelte saranno sempre consapevoli e volte al meglio per me e per chi mi circonda e la mia vita sarà sicuramente più felice e più serena, fino alla fine dei miei giorni.

11 commenti:

strega reticente valverde ha detto...

..........................
un abbracccio a te e a Rudolph...
***********
ti voglio bene val

Anonimo ha detto...

eh già ...
ci scordiamo di quanto sia facile perdere qualcosa o qualcuno e non ci rendiamo conto che ogni giorno, ogni gesto che facciamo, ogni attimo è importanteimportantissimo. Non ci sembra importante un dito della mano, fino a quando non ci tagliamo con la carta e allora CHE DOLORE, non facciamo che scontrarlo da tutte le parti.
Non ci rendiamo conto che tutto è bello, tutto è importante perchè lo diamo per scontato.
Ce ne scordiamo perchè tutto quello che ci circonda lo diamo per scontato.
SBAGLIATO!!!
Buone feste ^_^

Anonimo ha detto...

forse lo conosci già...con affetto e una continua preghiera per voi

daniela
Decalogo della quotidianità di papa Giovanni XXIII



Solo per Oggi



1) Solo per oggi, cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere il problema della mia vita tutto in una volta.

2) Solo per oggi, avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà; non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non pretenderò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.

3) Solo per oggi, sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.

4) Solo per oggi, mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei desideri.

5) Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche lettura buona, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell’anima.

6) Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.

7) Solo per oggi, farò almeno una cosa che non desidero fare, e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.

8) Solo per oggi, mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino, ma lo farò. E mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.

9) Solo per oggi, crederò fermamente, nonostante le apparenze, che la buona provvidenza di Dio si occupa di me come di nessun altro esistente al mondo.





Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà. Posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.

Anonimo ha detto...

Pensando al poco tempo (statisticamente parlando) che ancora mi rimane, ho concluso che vale la pena non affannarsi troppo e prendere ogni momento come viene, gestendolo al meglio.
Grazie a Daniela per il bel decalogo di Papa Giovanni. Perle di saggezza e bontà.

Anonimo ha detto...

Ogni tanto Giorgio, il nostro Don, ce lo ricorda. Non è un modo di ricordare "terrorizzante", ce lo dice proprio con il senso e la consapevolezza che hai scritto tu. Ogni giorno deve essere speciale, abbiamo l'obbligo morale di viverci la vita fino in fondo in maniera profonda e consapevole. Ogni sapore, ogni colore, ogni odore avrà un aspetto assolutamente nuovo e inaspettato.
A questo punto però si arriva dopo un cammino doloroso, che si vorrebbe risparmare alle persone che amiamo. Vi abbraccio tutti quanti.

Anonimo ha detto...

Cara Apetta, la massima che tua figlia ha fatto sua è una frase di Seneca, che in materia di tempo vita morte, ne sapeva qualcosa. Anche io trovo straordinaria la differenza che fa tra "vivere" ed "esistere": un giovane che ha pienamente e responsabilmente vissuto il suo tempo ha speso in modo migliore la sua vita rispetto ad un vecchio che osserva i suoi giorni passare senza combinare niente di significativo per se stesso e per gli altri (semplifico). Il primo "vive" il secondo "esiste" nè più nè meno come un albero o un filo d'erba. A questo insegnamento così giusto io invece (di mio ho un atteggiamento più cordiale nei confronti della vita) preferisco l'invito di Orazio che ci esorta a non disperdere le nostre energie nel cercare di proiettare i nostri pensieri in un futuro lontano ed incerto, ma a gustare il presente, come un frutto dolce da cogliere dall'albero della vita.
Tanti (perchè uno solo è poco) baci
Ines

Moky in AZ ha detto...

Bisogna ricordarselo un po' vicendevolmente! Grazie!

Anonimo ha detto...

un abbraccio...a te e alla piccola...che lezione di vita ci da:-)

marella ha detto...

La spada di Damocle ce l'abbiamo tutti sulla testa. La differenza è che molti sono bruscamente avvisati e vivono ogni giorno con la consapevolezza della sua esistenza, altri sanno che c'è ma fanno finta di non saperlo, altri ancora proprio non lo sanno. Occorre che qualcuno ci rinfreschi la memoria di tanto in tanto. Grazie Rudy!

Anonimo ha detto...

ciao apis!
un grande abbraccio.
I nostri figli, solo dopo di loro ho capito realmente quanto siamo piccoli, anche da adulti.

Giuliana ha detto...

arrivo in ritardo, ma alla fine arrivo.
grazie di avercelo ricordato, anna paola, e grazie anche a daniela per la bellissima preghiera

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo