sabato, ottobre 06, 2007

Guidando...


Guidando al mattino presto i pensieri se ne vanno in libertà, mentre la radio fa da sottofondo, con il suo oroscopo del mattino, le canzoni, i notiziari. Nei paesi che attraverso le strade cominciano a svegliarsi: i primi ragazzini che escono di casa con lo zaino e vanno a prendere la corriera che li porterà a scuola, uomini e donne ancora un po' assonnati che in silenzio salgono in macchina o aspettano l'autobus, camionisti un po' arruffati che escono dai bar dove sicuramente si sono fermati per un caffè, la brioche o un panino. La strada comincia a salire e i centri abitati si fanno più piccoli, ci sono tante case coloniche e fra l'una e l'altra i campi, oramai arati, pronti a dormire, e i prati e gli alberi. Le colline sono coperte dal bosco che oramai è un tripudio di giallo e di rosso vivo. Un raggio di sole improvviso, che il sole tarda a spuntare da dietro i crinali, illumina un campanile, la facciata di una casa persi nel verde del bosco, lassù in cima.

La strada si snoda, passa davanti un prato incredibilmente rosa per quanto è ricoperto di piccoli ciclamini selvatici, un miracolo lungo una strada sempre trafficata di camion, così a ridosso di un centro abitato. Foglie gialle cadono dagli alberi sulla strada e formano piccoli mulinelli, sembrano danzare.

Ed ecco apparire il Corno alle Scale, roccioso e forte, circondato dalle colline verdi e gialle e rosse. Ci sono giorni in cui è solo una massa scura che si staglia lontano, ma a volte il sole lo illumina e allora si vedono bene i particolari, le pareti di roccia grigia e lucida venata di zone più chiare, la cima che a volte, nelle settimane scorse, si era incappucciata di uno sprazzo di neve. E questa mattina, sotto un cielo grigio e azzurro, luminoso e caldo, dorato, è comparso anche l'arcobaleno, intenso, chiarissimo, proprio davanti a me, un ponte fatato, uno spettacolo che non smette mai di stupirmi e di riempirmi di gioia e di colore.

E io guido, gettandogli occhiate e pensando che in questo momento sono come quell'arcobaleno, sospesa e protesa verso un inverno che forse sarà diverso da quello che avevo immaginato.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bel racconto, Apina:-))
EquidiquadalPo

marella ha detto...

Quante cose si perdono dormendo. Lo so che la mattina presto ha un fascino incredibile ma proprio non ce la faccio ad alzarmi. Bellissima la foto, Apina!
monè

Anonimo ha detto...

Giornata fortunata!

Labelladdormentata ha detto...

Monella, la foto purtroppo non è mia ma gentilmente fornita da Google. Se mi fossi fermata a fotografare l'arcobaleno avrei rischiato l'incidente: la Porrettana è una brutta strada piena di curve e piuttosto stretta che si presta poco alle urgenze artistiche!
L'orario antelucano è obbligatorio, anche io starei molto volentieri a crogiolarmi nel mio lettino, soprattutto il sabato e la domenica.
Equi grazie.
Maurice, è stata davvero una giornata fortunata! Speriamo che anche il resto dell'anno...

Anonimo ha detto...

bello il racconto davvero, scrivi bene, un bacio:-*

Anonimo ha detto...

Guidare è un'attivita strana, devi essere attenta e presente ad ogni istante, ogni metro eppure nonostante l'attenzione e la presenza la mente va, nascono pensieri che altrimenti non nascerebbero, cogli particolari che da passeggero non riusciresti mai a cogliere. Ancora mi stupisco di queste cose eppure è proprio così!!!!

Annachiara ha detto...

Ah, ecco, meno male. Io già pensav che ti fossi messa a fotografare mentre guidavi....

Anonimo ha detto...

Chissà perchè, il tuo post mi ha fatto venire in mente la canzone di Gaber che preferisco in assoluto, "Un'illogica allegria", che oramai fa parte del mio DNA, e che ora ti canterò:

Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino.
A volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato al finestrino.

Lo so
del mondo e anche del resto
lo so
che tutto va in rovina
ma di mattina
quando la gente dorme
col suo normale malumore
mi può bastare un niente
forse un piccolo bagliore
un'aria già vissuta
un paesaggio o che ne so.

E sto bene
Io sto bene come uno quando sogna
non lo so se mi conviene
ma sto bene, che vergogna.

Io sto bene
proprio ora, proprio qui
non è mica colpa mia
se mi capita così.

È come un'illogica allegria
di cui non so il motivo
non so che cosa sia.
È come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente

Io sto bene...
Questa illogica allegria
proprio ora, proprio qui.

Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino.



....che bella.... hai sentito che bella anche la musica?

Labelladdormentata ha detto...

Gigio, ma sei intonatissimo!
Hai ragione, è una bellissima canzone, ed è proprio quello che provo ogni mattina, quando alle sette meno dieci, con ancora buio, salgo in macchina e parto!
"È come un'illogica allegria
di cui non so il motivo
non so che cosa sia.
È come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente"
Non lo sai, ma mi hai fatto una gran regalo!

ruben ha detto...

Mi mancava la tua poesia! Ci sono, sto bene, Antonio è nato da un mese e mezzo, ma... ancora non riesco a trovare il tempo per scrivere! In compenso vi leggo tutti.
Per tutta la vita ho visto dalla strada il mondo che stava svegliando, ma una volta vorrei essere dietro a una di quelle finestre con la luce accesa a guardare gli altri nel freddo e nel semi-buio della strada... Peccato che nelle rare occasioni in cui potrei, mi sveglio quando c'è già luce!
Un bacione!

Labelladdormentata ha detto...

Ruben! Che bello rileggerti! Se ti alzi a sole già alto vuol dire che Antonio è un gran buon bambino! Un bacione a entrambi!

Anonimo ha detto...

Per caso sono finita nel tuo "fiabesco" blog. Sei sicuramente più sveglia della bella addormentata; hai un animo fanciullesco e pensieri profondi.
Complimenti!!

Labelladdormentata ha detto...

Grazie Monica, spero di rivederti ancora.
A proposito, a me le fragole piacciono molto! ;-)

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