lunedì, settembre 24, 2007

Un tè alla salvia


Prosegue la mia "esplorazione" delle scrittrici orientali. In questo caso si tratta di una scrittrice giordana che vive in Inghilterra dal 1984 e che è molto impegnata sul tema della tutela dei diritti civili delle donne nei paesi musulmani.
Al di là della storia, è interessante come viene descritto il sentimento di estraniazione di chi vive in un paese di cultura completamente diversa da quello di origine e la fatica ad integrarsi. Salma, la protagonista, parla di sè come di un'aliena rispetto alla cultura inglese, alla quale però cerca di uniformarsi, pur rimanendo perplessa davanti a certe abitudini.
Di ciò si discuteva qualche tempo fa con un carissimo amico australiano, qui in Italia da diversi anni, che doveva decidere se tornare a casa o meno. Anche lui si sentiva "estraneo", non più australiano, ma non completamente italiano, diviso tra gli affetti lasciati là e quelli cominciati qui. E non è solo questione di affetti, ma anche di cultura, di modi di vivere. E se fra occidentali le differenze sembrano essere molto piccole e comunque si è uniti da una storia comune, tra occidente e oriente invece c'è ancora tanta strada da percorrere per conoscersi e capirsi.
Fadia Faqir, Un tè alla Salvia per Salma, trad. di Valeria Bastia, ed. Guanda, 266 pgg.

Sempre a proposito di libri, in questo mio "ritiro" porrettano mi sono anche concessa un piccolo divertimento: La sindrome di Brontolo, di Stefano Bollani, che per un momento ha lasciato il pianoforte per scrivere un divertente nonsense, molto piacevole.
Chissà perchè tutti si dimenticano sempre il nome di uno dei nani, sempre solo uno, quello che ha una connotazione positiva nel nome, mentre si ricordano sempre solo i nomi dei nani che racchiudono un difetto.
Stefano Bollani, La sindrome di Brontolo, ed. Baldini Castoldi Dalai, pgg.88

sabato, settembre 22, 2007

Catene


Il caro Maurice, ma anche la mia amica Carla, di Sunshine, mi hanno "nominata" per raccontare un po' di fatti miei in pubblico. Non è cosa tanto semplice, soprattutto per una che per lavoro passa il tempo ad ascoltare gli altri! Ma tant'è, ci proverò e sarà peggio per voi!

1. Maturità. Alla maturità scelsi come seconda materia Inglese, certa che me l'avrebbero concessa, visto che nessuno voleva saperne di sostenere l'esame in lingua!La mia prof. di Italiano, membro interno della commissione d'esame, che non aveva nessuna considerazione nelle mie capacità espressive, rimase di stucco sentendomi esporre una tesina su Walter Scott e sul romanzo storico, ovviamente tutta in inglese, con anche commenti e successiva chiacchierata con l'insegnante membro esterno, che alla fine mi fece pure i complimenti. In quel momento mi sono sentita vendicata di tutte le cattiverie e prepotenze subite in tutti quegli anni.
2. La patente. Ho preso la patente tardissimo, a 28 anni, perchè avevo paura di guidare. Ho dovuto prenderla per poter lavorare. Adesso non solo guido volentieri, ma ho anche una guida piuttosto sportiva e il divertimento più grande è guidare in montagna: più curve ci sono e più mi diverto!
3. Piscina. Ho sempre amato molto nuotare e ho cominciato prestissimo ad andare in piscina a causa di un inizio di scogliosi. Il mio sogno è sempre stato avere una piscina tutta per me senza nessuno che ti spruzza o che ti sbatte contro. Questo sogno in parte si è realizzato quest'anno alle terme: quando vado in piscina, a fine lavoro, non c'è più nessuno e io nuoto e nuoto e nuoto senza nessuno che mi disturbi! E per giunta l'acqua è calda!
4. Sport. Ne ho praticati tanti. Oltre il nuoto, ho giocato a tennis, ma ho smesso perchè sono molto scarsa e ho dei problemi a giocare senza occhiali. Ho giocato a pallacanestro, in una squadra di serie C, divertendomi moltissimo. Ho smesso quando sono andata all'università perchè dovevo studiare. Ho fatto body building, ma non in maniera estrema, perchè è divertente fare gli esercizi aiutandosi con macchine e pesetti. Ho praticato acqua gym, perchè fare esercizio in acqua è molto più efficace della palestra e si sente meno la fatica, e poi l'acqua è il mio elemento preferito. Mi piace andare in bicicletta e anche camminare a passo veloce. Ho imparato a sciare al liceo, ma non è proprio il mio sport preferito: sono rimasta a livello della curva elementare e devo dire che scio sempre con una certa apprensione, preferisco di gran lunga giocare con lo slittino. Da un anno pratico yoga con enorme passione e soddisfazione.
Non seguo nemmeno uno sport alla tv, non sono un tipo contemplativo!
5. Cucina. Adoro cucinare e pure mangiare. Mi piace esplorare le cucine altrui, vale a dire tutto ciò che non è la classica cucina emiliana, dalle altre cucine regionali fino a quelle straniere. E' un ottimo modo per entrare in contatto con le altre culture.
6. Radio. Sono una radiodipendente! Accendo la radio appena mi alzo, al mattino presto e, tranne quando lavoro, la tengo sempre accesa. Sono sempre sintonizzata sulla stessa frequenza, un po' per pigrizia e un po' perchè i programmi e la musica trasmessi non sono poi così tremendi, tranne alcune volte...
7. Foto. Da quando ho la macchina digitale mi diverto moltissimo a fotografare qualsiasi cosa! Prima o poi mi deciderò a fare un corso serio per imparare a fotografare senza tagliare teste o piedi o per centrare meglio i soggetti, e soprattutto per imparare a non sbagliare l'illuminazione!
8. Libri. Sono una lettrice accanita, ma non sono mai stata capace di fare una citazione!

E voilà, ecco qua 8 mie caratteristiche! Adesso devo trovare ben 8 persone a cui scaricare l'incombenza! Bene, direi allora di passare il testimone a: Arsenia, Galadriel, Psicopanda, mio fratello, ladygabibbo, nonsisamai, copyman e Giuliana mammaincorriera.

sabato, settembre 08, 2007

Settembre


E' arrivato settembre e il bosco comincia a cambiare colore. In mezzo al verde ormai scuro si intravedono alberi giallo oro, altri cominciano a mostrare fantastiche sfumature rosse. Nell'aria si sente il profumo dei funghi. La luce ora è diversa, il sole sorge più tardi e tramonta molto prima e durante il giorno, anche nelle ore più calde, c'è come una sfumatura diversa, limpida ma meno bianca, più rosata, quasi che il rosso degli alberi si riflettesse anche sulla luce del sole. Ora la notte fa decisamente freddo, a inizio settimana siamo arrivati a 4 gradi e sulla cima del Corno alle Scale c'era una bella spolverata di neve. Riesco a prendere un po' di sole solo nella pausa pranzo (ma sembro appena tornata dalla Sardegna!), quando esco dal lavoro verso le 6 il sole sta già nascondendosi dietro il monte, così non mi resta che trovare un posticino riparato e leggere. E allora ecco qua una piccola perla, una sorta di Paddy Clark della banlieu parigina, un piccolo antesignano dei fratellini di Malaussene, che vive a Belleville in un miscuglio di religioni e colori di pelle diversi. Si tratta di "La vita davanti a sè", di Romain Gary, ed. Biblioteca Neri Pozza, 214 pagine di risate, qualche lacrima, molta tenerezza e tantissima tolleranza! Ringrazio la mia amica Marta per avermelo regalato!

domenica, settembre 02, 2007

Vita sentimentale di un camionista


Traduzione di Maria Nicola.
Mi ha intrigato molto la scrittura di Alicia Gimenez-Bartlett. Pulita, senza fronzoli, a volte diretta quasi come un pugno.
Per Rafael, ossessionato dal cambiamento, le donne sono punti fermi a cui approdare. Ma nel momento in cui mostrano di essere autonome, capaci di scegliere e di cambiare, allora non gli piacciono più. E quando incontra una donna come lui, allora tutto il suo mondo esistenziale crolla lasciandolo profondamente stupito e ancora incapace di capire.

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo