sabato, luglio 14, 2007

Ich Bin Berliner


Tre giorni bellissimi a Berlino! Nonostante la pioggia e il freddo! La città è ancora più bella di come la vidi per la prima volta cinque anni fa. I cantieri sono quasi del tutto scomparsi e ora ha un aspetto più "definitivo", di chi ha preso oramai coscienza di sè e si incammina verso una vita finalmente normale. PostdammerPlatz è completata e non è solo un centro di attrazione per i turisti, ma è anche luogo di ritrovo dei giovani berlinesi che in questi giorni fanno la fila davanti al cinema IMAX (Renzo Piano) per vedere il nuovo Harry Potter.
Friedrichstrasse è diventata una strada elegante con i suoi grandi magazzini pieni di grandi marche famose, quasi tutte italiane (Gucci, LaPerla, Versace...) e il Check Point Charlie oramai è quasi sovrastato dalle insegne delle grandi firme.
Nefertiti con tutta la sua corte è stata trasferita all'Alte Museum, sulla Museuminsle, l'isola dei Musei, fianco a fianco al Museo di Pergamo, sui muri del quale ancora si vedono le tracce dei bombardamenti e degli spari dell'ultimo conflitto, e Picasso insieme a Paul Klee fanno bella mostra di sè in una palazzina ottocentesca davanti all'ingresso di Charlottensburg schloss, il castello della principessa Charlotte.
Ma soprattutto, a Berlino, si fa la raccolta differenziata!
Ovunque, nei luoghi pubblici, tipo stazioni, aeroporti, bar, ma anche in certi angoli di strada, si trovano i tre classici bidoncini in colori differenti e con le scritte in più lingue: carta e plastica, vetro e alluminio, altro. E nessuno si sbaglia! Tutti guardano attentamente, leggono e poi buttano nell'apposito contenitore. Solo io sono riuscita a sbagliare, ma all'areoporto Marconi. Il fazzolettino di carta l'ho buttato in quello che credevo un bidone della spazzatura, invece era quello dove vengono messi gli oggetti sequestrati all'imbarco, destinati poi ad un'opera di beneficenza! Che figura! Per fortuna non se n'è accorto nessuno!
Tornando a Berlino e alla sua raccolta differenziata, abbiamo chiesto agli abitanti del luogo come fanno, visto che di bidoni grossi grossi ai lati delle strade non se ne vedono. Presto detto, all'interno dei condomini c'è sempre una sorta di gazebo, ben mimetizzato da piante, che contiene i diversi bidoni. Ogni condomino, entro una certa ora del giorno, deve depositare dentro gli appositi contenitori le sue immondizie, già debitamente separate, pena l'ostracismo degli altri condomini, e successivamente, un giorno alla settimana, questi bidoni vengono debitamente svuotati. E la cosa funziona perfettamente: la città è straordinariamente pulita!
L'altra scoperta è stata che mangiare a Berlino è come mangiare in Italia! Ovunque ci sono PIZZERIE e RISTORANTI, nel senso che le insegne sono proprio queste, seguite da cose come: Un Sorso di Vino, Il Cacciatore, Il Cinghiale....Anche i banchetti dove prima si mangiavano solo Bratwurst, quelli bianchi, enormi, con senape e crauti, ora si possono anche mangiare pizze, niente male peraltro, e ovviamente falafel e kebab di ogni genere, visto che di solito sono tenuti da pachistani, indiani, turchi, arabi.
E finalmente il caffè è davvero espresso, e non solo negli Starbucks!

9 commenti:

Monica ha detto...

Mi piace leggere di tuoi viaggi!

Isabel Green ha detto...

l'altra sera ho visto un film ambientato a berlino nel '45 durante la conferenza di postdam.nn mi dilungo sulla trama ma la protagonista,cate blanchett,dice una frase che sento molto mia "non si va mai via veramente da berlino".
ed è assolutamente vero. berlino ti entra dentro e non se ne va più.spero di rivederla al più presto ;)

Anonimo ha detto...

Così hai abbandonato i tuoi pazienti per darti alle pazze gioie, ma brava!
Occhio ai ristoranti "italiani" d'Oltralpe: prima di scegliere dove avvelenarti, appostati e vedi che tipo di pasta portano in cucina i cuochi. E' un ottimo punto di riferimento.
Comunque buon divertimento.

Anonimo ha detto...

La globalizzazione è un valore, che però mi fa venire l'orticaria.
Hai descritto una Berlino meno "prussiana" e più world town. Mi è calata un po' la voglia di andarci.

pOpale ha detto...

Bentornata!
I cassonetti differenziati mi confondo sempre, una volta in Francia non sapevo dove buttare il "sacchettino della produzione" di Mia e alla fine è finito in quello della carta. Ci penso ogni volta che compro dei fogli riciclati ;)

nonsisamai ha detto...

ciao bellaaddormentata, io a berlino non ci sono ancora stata, ma credo che mi piacera' molto, non vedo l'ora. a presto,
nonsisamai

Labelladdormentata ha detto...

Monica, ti ho scritto qualcosa sul tuo blog.
Galadriel, forse è vero, ma io non sono mai andata veramente via nemmeno da Parigi o dalle altre città che ho visitato. Ognuna di loro mi ha lasciato una traccia indelebile.
Maurice, a dire la verità all'estero cerco sempre di evitare i ristoranti italiani, preferendo mangiare cose locali, e questo nonostante il "waterzooi" belga, ma questa volta era veramente impossibile!
Comunque grazie per il consiglio.
Gigio, anche se sta diventando una "world town", resta comunque una città che riesce a sorprenderti, quindi non scartarla.
Ale, chissà se quel bel colore nocciola della carta riciclata dipende da Mia...
Nonsisamai, ma torni in Europa? Spero davvero di poterti incontrare!

Anonimo ha detto...

....di tornare per ora non se ne parla, magari a natale o magari visto che ti piace viaggiare.... :)

Anonimo ha detto...

Sono appena tornata da berlino e mi è piaciuta un sacco!!!!
Abbiamo inforcato le nostre biciclette e ce la siamo goduta tutta, pedalando in lungo e in largo. Certe piazze ce le siamo ripassate due volte per gustarle meglio!
L'ultimo giorno abbiamo preso il bus n°100, che va da una parte all'altra della città, e ce la siamo goduta dall'alto.

Neve

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