domenica, giugno 17, 2007

Con quella faccia un po' così...

Ed ecco, un girettino per Genova con un'amica e collega, non per diletto, ma per sostenere un esame, che fra parentesi dovrebbe essere andato bene.
Su consiglio di un amico, siamo andate a mangiare pesce in un luogo incredibile! In mezzo ai carrugi, incantevoli di notte, con le facciate delle chiese illuminate. Il concierge dell'albergo molto timoroso per la nostra incolumità, quando gli abbiamo chiesto se conosceva il posto, e il tassista, gentilissimo, estremamente perplesso, quasi propenso a portarci da qualche altra parte. Ma noi, indomite, abbiamo trovato il posto, e lì siamo andate. Una bettola, tenuta da Braccio di Ferro, dal suo compare Poldo e da Bluto, che serissimi ci fanno scendere lungo scalette bisunte su cui per non scivolare hanno cosparso della farina, in uno scantinato dove ci sono tavoli ricoperti di incerate a scacchi e semplici sgabelli. Siamo un po' timorose, ma nella stanza dove ci portano per fortuna c'è già una famigliona che sta mangiando.
Ci portano dei semplici bicchieri, di quelli bassi, sfaccettati, da osteria, piatti e posate e tovaglioli di carta e la lista: un foglio di carta stampato su due facciate, da una parte tutto il menù e dietro la pubblicità del locale. Poche cose, tutte caratteristiche: trenette al pesto, primi di pesce, secondi praticamente di solo pesce e stringatissimi contorni: insalata verde, insalata mista, verdure bollite, patate fritte. Ordiniamo, io una frittura di pesce, la mia amica i moscardini in umido, io insalata mista e lei le verdure cotte. La frittura è praticamente perfetta, abbondante, con le acciughine, i gamberetti e gli anelli di totano, il pesce e freschissimo, per tutto il locale c'è un profumo buonissimo di pesce. I moscardini sono saporitissimi e morbidi, non ci vuole niente a trasformarli in pezzettini duri e stopposi. Le verdure sono semplicissime, misticanza e fagiolini lessi e patate, ma più che sufficienti. Niente dolce e solo caffè, e il prezzo che paghiamo è irrisorio, oserei dire ridicolo. Gentilissimi, ma sempre molto compassati, ci chiamano il taxi e torniamo in albergo. I carrugi, volendo, non sono poi così mal frequentati!
L'indomani, dopo l'esame, ci siamo premiate con una meravigliosa farinata di ceci, altra favolosa specialità genovese.
Ora sono pronta per le terme di Porretta!
A presto.

12 commenti:

Isabel Green ha detto...

i vicoli sono l'anima e il cuore della mia bella genova.senza sarebbe quasi amputata.concordo con te che non sono poi così mal frequentati.basta saperli girare e sopratutto mai andarci da sola ;)

Labelladdormentata ha detto...

Galadriel, se abiti ancora a Genova, la prossima volta ci troviamo: devo aggiornare il mio blogroll fotografico! ;-)

Anonimo ha detto...

Con una sonora fustigata mi avresti fatto meno male!Dire che rosico non rende l'idea.Cuocio nell'invidia verde!
Equiecologicagenoveseesiliata

Anonimo ha detto...

Che dire? Dopole tue due ultime esternazioni blogghistiche non resta che dire " Che il rutto sia con te".

Anonimo ha detto...

Genova è una grande città, prima o poi la scoprirò!!! Per ora mi hai fatto sognare, sarà la fame ma ho sentito l'odore della frittura di pesce...... Buon Viaggio per Porretta!!

Anonimo ha detto...

ah la farinata.......che bontà!!!:-)

Annachiara ha detto...

cioè! Io non ho parole!!!!
Sei senza fondo!!!!

pOpale ha detto...

anna, ci tocca andare in giro con lei se vogliamo mangiare ;)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
ruben ha detto...

Poetico sì, tutto quello che scrivi è poetico. Ma attualmente il pesniero che hai scatenato nella mia mente è terra-terra. Ora le cose sono due: o resisto fino a stasera, o esco e divoro l'unica cosa commestibile nel bar di fronte all'ufficio, cioé un tramezzino al tonno.
Baci!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Isabel Green ha detto...

mi sono trasferita per l'uni...quindi diciamo che i vicoli non li so girare benissimo...giusto l'essenziale... ;)

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