giovedì, maggio 31, 2007

Ho capito!


Ora so perchè quando sono a Roma sono così euforica!


Il Cnr: cocaina nell'aria di Roma
insieme a cannabis, nicotina e caffeina


(da Repubblica on line)

martedì, maggio 29, 2007

Ho scoperto di essere una geek!


Oggi, in attesa dalla parrucchiera, mi sono dilettata in uno degli sports che prediligo: sfogliare le riviste femminili, ma solo perchè scarseggiavano le riviste di gossips e le poche che c'erano erano piene di gente a me completamente sconosciuta. E lì, in una delle più famose ed autorevoli, ho scoperto di fare parte di un gruppo che a quanto pare è piuttosto trendy!
Sono le geek, appunto.
Tornata a casa sono subito andata a consultare Wikipedia, che riporta: è un termine di origine anglosassone di etimo oscuro (forse storpiatura del termine inglese gecko - in italiano geco - come antonomasia per la particolare abilità dell'animale di incollarsi agli oggetti o in riferimento alla sua vita notturna). Indica una persona solitaria che è affascinata dalla tecnologia e dalla fantasia. Il significato di geek non coincide con quello di nerd.

La definizione di geek è cambiata considerevolmente in questi anni. Qui sotto sono riportate alcune definizioni della parola, dalle più recenti alle più antiche. Tutte sono ancora in uso, tranne l'ultima.

* Una persona che è interessata di tecnologia, specialmente all'informatica e ai nuovi media. Molti hacker non vogliono essere chiamati geek, ma nel linguaggio comune le due parole possono essere facilmente interscambiate. Fine del XX secolo, inizio del XXI.

* Una persona con una devozione verso qualcosa in un modo che la dispone fuori dal comune. Ciò può essere dovuto all'intensità, alla profondità o al soggetto del suo interesse.

* Un termine spregiativo per una persona con scarse capacità di socializzazione, spesso molto intelligente (Cfr. nerd). È stato ipotizzato che molte di queste persone soffrano della Sindrome di Asperger. Tardo XX secolo.

* Una persona che inghiotte animali vivi, insetti, etc., come forma di spettacolo nell'ambito di fiere e feste. Questa esibizione include spesso la recisione a morsi delle teste delle galline. Il Geek comunemente fa il suo spettacolo su un palco. Il termine probabilmente deriva dallo scozzese geck, che significa sciocco, oppure dal tedesco antico. XIX secolo.

Esistono diversi tipi di geek. Il geek informatico è il più noto, ma per estensione ogni campo di studi e molte realtà culturali hanno i loro geek. Per esempio esistono geek in politica, geografia, scienze naturali, musica, storia, linguistica, sport, ma anche tra i giocatori di ogni genere, tra i radio-amatori, tra i fruitori di anime e manga (rispettivamente animazione e fumetto giapponesi), più spesso detti otaku, tra gli appassionati della serie televisiva Star Trek, chiamati trekkie o trekker, e in molti altri àmbiti ancora.

Il termine geek ha sempre avuto una connotazione negativa nella società in generale, infatti essere descritti come geek tende ad essere un insulto. Il termine recentemente è diventato meno spregiativo, o persino un titolo onorifico in particolari campi o culture; ciò è particolarmente evidente nelle discipline tecniche, dove la parola è ora più che altro un complimento che indica straordinarie abilità.


In realtà con geek vengono solo indicate donne, non necessariamente single e non necessariamente esperte di informatica, che hanno l'hobby di navigare in internet e, guarda caso, di tenere un blog. Seguiva una serie di interviste a un gruppetto di simpatiche bloggers che si sono date convegno in quel di Milano.
Considerato che non mangio insetti o altri animali vivi, soprattutto le galline, che la cosa mi disgusterebbe assai, non mi dispiace di fare parte di questo ameno gruppetto.
Ma la prossima volta che ci si incontra, come minimo organizziamoci facendo intervenire pure la stampa!



giovedì, maggio 24, 2007

L'ospedale.


Odore familiare di disinfettante e medicine, dimenticati per tanti anni di lontananza, a lavorare da sola nel mio studio profumato di verbena. Ma appena lo sento tutto ridiventa subito conosciuto, come mai lasciato. Riconosco i rumori: il carrello della terapia, le barelle, gli zoccoli del personale, l'acciottolio delle stoviglie del carrello del pranzo, le voci del personale, sempre con gli stessi discorsi...Qui forse un po' più di infermiere straniere, slave soprattutto, ma anche filippine.
Mi sento a casa, mi sento al sicuro. Mi lascio prendere dagli strani tempi dell'ospedale. La frenesia della visita degli anestesisti e del chirurgo, con attimi di preoccupazione, di sospensione del respiro perchè nonostante tutto sia stato già deciso e meticolosamente programmato, lo stesso ci sono gli ultimi dubbi, le ultime perplessità, le ultime decisioni da prendere. E poi quel momento di vuoto, prima che chiamino dalla sala operatoria, le ultime chiacchiere, si guarda il soffitto, si leggono due righe, le infermiere vengono a misurare la pressione, a far firmare gli ultimi moduli.
Questa volta sono veloci, sono già in camera con la barella.
Ho salutato Lucia con il solito scherzo, ogni volta che deve rientrare in quella sala: non fare arrabbiare Pietro, è lui che ha il coltello dalla parte del manico! Ride. Fa parte del lessico famigliare: non è la prima volta, e purtroppo non sarà nemmeno l'ultima, che lo dico.
E poi l'attesa, lunga, sempre, e nella testa immagino i tempi e i gesti della sala operatoria. In passato ci sono stata tante volte, so come funziona. E anche se so che tutto andrà bene, ripeto come un mantra la preghiera "Fa che non ci siano intoppi. Fa che tutto scorra senza brutte sorprese. proteggi questa figlia meravigliosa!"
Così, mentre il tempo scorre, studio un po', leggo, vado a prendermi un caffè, ascolto i discorsi delle vicine di letto e dei loro parenti, aspetto. Quando arriverà so già che dopo un po', a guardarla dormire, verrà un gran sonno anche a me: l'anestesia viene eliminata anche attraverso il respiro. E poi controllare le flebo, la lenta discesa delle goccioline, è come contare le pecore!
E quando si risveglierà so già cosa dirà: che sete! che fame!
Finalmente esce dalla sala operatoria! E' andato tutto bene. C'è anche Marco, lei apre un attimo gli occhi e sorride felice al suo papà. Più tardi arriverà Pietro, il chirurgo, a raccontarmi dell'intervento.
Questa sera andremo a casa.
Questa sera...PIZZA!

mercoledì, maggio 23, 2007

A proposito di alimentazione...


Mi è stato spedito e divulgo.

Dedicato a tutti gli adulti contemporanei pseudo-intellettuali neuro-ipocondriaci (ovverossia, tutti noi)....
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Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di tè verde senza zucchero, per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sí, e poi pisciarli, che richiede il doppio del tempo che hai perso in berteli).
Tutti i giorni bisogna mangiare un Actimel o uno yogurt per avere gli “L. Casei Immunitas”, che nessuno sa bene che cosa cavolo sono, peró sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi batteri tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di vino rosso, sempre contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che giá non mi ricordo per che cosa era.
Se li bevi tutti insieme, ti puó venire un’emorragia cerebrale, peró non ti preoccupare perché non te ne renderai neanche conto.
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a cagare un maglione.
Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone.
Facendo i calcoli, solo in mangiare se ne vanno 5 ore.
Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia: dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo il banano i denti... e cosí via finché ti rimangono dei denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, risciacquarti con Listerine...
Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore CD, perché tra l'acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore lí dentro.
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, piú le 5 necessarie per mangiare = 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno...
Giá, ma non si puó, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (per esperienza: dopo 15 minuti torna indietro, se no la mezz'ora diventa una).

Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. E anche quando vai in vacanza, suppongo.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.
Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, peró senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione. Tutto questo ha bisogno di tempo. E senza parlare del sesso tantrico (in proposito ti ricordo che bisogna lavarsi i denti dopo che si mangia qualsiasi cosa!).
Bisogna anche avere il tempo di scopar per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o ... dei FIGLI???
Insomma, per farla breve, i conti mi danno 29 ore al giorno. La unica possibilitá che mi viene in mente é fare varie cose contemporaneamente; per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta cosí ti bevi i due litri d’acqua. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) al compagno/a, che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi anche per terra.
Ti é rimasta una mano libera? Chiama i tuoi amici! E i tuoi! Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). Il BioPuritas con la mela te lo puó dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con l'Actimel, e domani fate cambio.
E meno male che siamo cresciuti, se no dovremmo trangugiare un ALPINITO Extra Calcio tutti i giorni.

Uuuuf!

Peró se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi amici (che bisogna innaffiare come una pianta), fallo mentre mangi una cucchiaiata di Total Magnesiano, che fa un mondo di bene.
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, giá non so piú cosa sto facendo, sento peró che devo andare urgentemente al cesso. Così ne approfitto per lavarmi i denti....

Un caro saluto uomini e donne moderni!

martedì, maggio 22, 2007

Tanti auguri!


87 anni.
tanti auguri papà!
Sei sempre bellissimo!

lunedì, maggio 21, 2007

La casa addormentata


Spesso di notte mi sveglio, per un pensiero improvviso, o un sogno, o non so perchè. Ma sempre, da quando ero piccola, il respiro dei miei cari che dormono vicino a me mi tranquillizza, mi rassicura e mi fa da ninnananna, come se il mio cuore riuscisse a battere in sintonia con il loro cuore.
Ed è bello riconoscerli uno a uno.
La nonna russava leggermente, tranquilla, regolare. Mia madre ha sempre avuto un respiro leggero, quasi impercettibile. Mio padre invece ha dei crescendo, come una sinfonia eroica che alla fine esplode in un trionfo di percussioni. Questi suoni, questi sospiri hanno accompagnato le mie notti di bambina, mi hanno cullata nel sonno. Ora c'è il respirare profondo e tranquillo di mio marito.
E in queste notti in cui sono stata via, ci sono stati il russare regolare ed energico di mio cognato e quello piccolo, acuto, persistente della mia nipotina, e il respiro sereno di mia sorella. Perchè la piccolina, 5 anni di delicatezza e sorrisi, russa in maniera potente! Probabilmente in questi giorni aveva un po' di raffreddore, un po' di mal di gola, ma che tenerezza sentirla, nella cameretta sotto di me! Io dormivo in soffitta e da lì, luogo privilegiato e caldo, ho sentito la casa addormentarsi piano piano e sussurare, respirare e sognare, nel piccolo paese di sogno dove si rifugiano tutti i fine settimana, rimirando dal mio letto la collina di fronte, con i paesini illuminati come presepi sotto la piccola falce di luna.

mercoledì, maggio 16, 2007

Siamo tutti poliglotti


Siccome Panzallaria in un suo post ha linkato Google bolognese, vale a dire Gugol, per facilitare la navigazione, ecco qui un po' di parole chiave.

banner - bandirån
close - métt vî
computer - conpiûter, zarvlån, calcolatåur
cursore - frazza dal pundghén
delete - dscanzèla
file - documänt
font - carâter
guestbook - lîber di visitadûr
home page - prémma pâgina
Internet - la Raid däl Raid
link - ligâm
mailing list - léssta ed distribuziån; zircolèr eletrònica
Millennium Bug - Bigât dal Milenèri
mouse - pundghén
navigare - snadrazèr
open - tû fòra
pixel - pónt
save - rigésstra
send - spedéss
spam - róssc eletrònic
webmaster - padrunâz dal sît
World Wide Web - Gran Tlarè Mundièl (GTM)

lunedì, maggio 14, 2007

Stanchezza

Sono stanca....tanto stanca......ed ho tanto bisogno di riposar......

Il mondo corre veloce e faccio fatica a stargli dietro.
Ho degli esami da affrontare, dei pazienti da ascoltare, dei compleanni da festeggiare, dei genitori da accudire, dei figli da sostenere, una casa da riordinare, un blog da scrivere.

Io andrei in letargo ora!

martedì, maggio 08, 2007

Ma è meglio un uovo oggi o?......

L'anatra quando fa l'uovo sta zitta.
La gallina no!
Per questo tutti vogliono uova di gallina.
Chi avesse bisogno di uova si faccia avanti...per piacere!!!


domenica, maggio 06, 2007

W la France....


Ma non è che i francesi all'improvviso sono stati presi da un attacco di misoginia?

...e di nuovo Milano!


La magia dei navigli sotto la pioggia!
E i volti sorridenti di Giuliana e Marcello, e un po' più tardi di Alberto, il marito di Giuliana.
I quali mi hanno trascinata nella movida milanese, prima aperitivo e poi cena!
Avevo sentito parlare a lungo di happy hour, anche se mi dicono che cominci a non essere più tanto di moda, ma non avevo idea della delizia che comporta: ricchissimo e variato buffet al quale poter attingere senza posa!
E tra l'aperitivo e la cena c'è stato anche il tempo di una passeggiatina lungo il Naviglio e una visitina al vicolo delle lavandaie, piccolo miracolo della Milano del secolo scorso. E siamo pure stati allietati da un piccolo coro di ranocchie che come ci siamo avvicinati si sono messe a cantare! O forse erano pantegane poliglotte!
A cena abbiamo rigorosamente applicato il teorema della Meringa: abbiamo ordinato 4 portate diverse, in modo che ciascuno ha avuto la sua giusta porzione e si sono potuti fare scambi culturali. A proposito, la scelta è caduta su un milanesissimo ristorante: Anema e Cozze!!!!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo