mercoledì, gennaio 31, 2007

A tutte le mie amiche di blog, e anche alle altre!

La mia amica Sandra sul forum dove scriviamo, ha postato questa poesia, che mi è piaciuta tantissimo. L'autrice è una poetessa afroamericana: Lucille Sayles Clifton.

Omaggio ai miei fianchi

questi fianchi sono fianchi larghi
hanno bisogno di spazio
in cui girarsi.
non ci stanno in piccoli
spazi meschini. questi fianchi
sono fianchi liberi.
non vogliono essere trattenuti.
questi fianchi non sono mai stati schiavi,
vanno dove vogliono andare
fanno ciò che vogliono fare.
questi fianchi sono fianchi possenti.
questi fianchi sono fianchi magici.
ho visto che sono capaci
di fare un incantesimo a un uomo
e farlo girare come una trottola!


(Trad. di Loredana Magazzeni e Andrea Sirotti)

domenica, gennaio 28, 2007

Tamara e....

Questa volta sono riuscita ad andare a vedere la mostra della Lempicka.
Bellissima! Io amo molto i ritratti, ne resto affascinata, perchè parlano di persone reali, è come guardare una fotografia. Ad Amsterdam sono rimasta ferma ore davanti ai ritratti di Rembrandt, come a Roma, ultimamente, davanti a quelli di Antonello Da Messina.
Quei ritratti me li sono guardati bene, ci ho ritrovato i capelli alla maschietto delle foto delle mie zie, i loro racconti a volte appena sussurrati nel tentativo di non farmi sentire di quanto fossero spudorate e osèè certe loro conoscenti che si presentavano in abiti maschili o fumavano in pubblico, signore già di una certa età oramai, io bambina, e le guardavo stupite perchè erano invece così formali e normali e assolutamente nei canoni dell'eleganza degli anni 50, e quegli uomini dai capelli impomatati, come i miei zii, sempre bellissimi ed elegantissimi nelle foto della loro giovinezza proprio in quegli anni '20 e '30. Ci ho trovato anche un po' di Picasso e di Braque, di De Chirico, ma qualche accenno solo, quel tanto che basta, secondo me che non so nulla di arte tranne quello che imparo guardando, a far capire che comunque la Tamara gli altri pittori li guardava e imparava da loro o quanto meno cercava di sperimentare le nuove forme d'arte che questi grandi proponevano.

Mentre stavo entrando alla mostra mi ha fermata un giovane senegalese, piazza Duomo ne è piena, sono come i piccioni, ognuno con il loro pacco di libri colorati da vendere. Gli ho sorriso, tentando di accelerare il passo, ma lui ha saputo trattenermi ringraziandomi proprio per il sorriso: sono vanitosa e non ho potuto resistere! Così alla fine, dopo che mi aveva mostrato tutti i suoi libri, e dopo una conversazione di una mezz'ora buona piena di tu da dove vieni e cosa fai qui (era lui che lo chiedeva a me!), eccetera eccetera, ne ho scelti due di poesie africane. I libri di favole oramai li ho tutti e poi oramai i miei figli sono troppo grandi per leggerle! Non leggono più nemmeno quelle raccolte da Calvino! La prossima volta credo che mi comprerò quello con le foto del Senegal: bellissimo!

Grazie a un guasto della metro, sono uscita una fermata prima e mi sono fatta un bel giro per S. Babila con tutti i negozi aperti e tantissima gente che di sabato sera si faceva una passeggiata oppure andava per saldi o si ritrovava con gli amici. C'erano due persone che con le fisarmoniche suonavano musica classica: meravigliosi! Ho intravvisto, dietro i palazzi moderni tutti vetro e marmi, piccole piazzette invitanti che le prossime volte voglio esplorare.

La Madonnina brilla davvero, come dice la famosa canzone!

Alla stazione di P.ta Venezia ho visto la scuola di hip hop per ragazzi di strada, o qualcosa del genere. Ne avevo sentito parlare non ricordo in che trasmissione in tv. Sono rimata affascinata nel vederli ballare: sono davvero bravi! e poi mi piace l'idea di organizzare per loro in quel luogo che altrimenti sarebbe piuttosto squallido, e dove sicuramente svolgerebbero altre attività molto meno "pulite", un'attività aggregativa come il ballo.

Mi diverte viaggiare in metropolitana, soprattutto mi diverte vedere il videogiornale mentre aspetto il treno!

Il mese prossimo voglio andare a Brera!

lunedì, gennaio 22, 2007

I finocchi di Cecio

La mia amica Cecio è sempre impegnatissima, spesso viaggia per lavoro e quindi ha pochissimo tempo da dedicare alla cucina. Però è una buongustaia, quindi cerca sempre di coniugare il poco tempo con invece un sano amore per il buon cibo.
Tempo fa, ospite da lei in una delle mie solite peregrinazioni romane per congressi, mi ha fatto assaggiare questi finocchi, che ho trovato adorabili, anche se poi io ho fatto una sostanziale modifica.
Ingredienti: finocchi in quantità a piacere, una bustina di zafferano, sale e pepe quanto basta, uno spicchio di aglio.
Pulisco ben bene i finocchi, togliendo le foglie superficiali che sono più dure, e li taglio prima in 4, poi in otto e così via fino ad ottenere delle fettine piuttosto sottili, ma non troppo. In un tegame basso faccio appassire appena l'aglio in pochissimo olio extravergine di oliva e aggiungo i finocchi, incoperchio e lascio stufare a fuoco basso. Dopo poco aggiungo il sale e due cucchiai di acqua tiepida nella quale ho sciolto la bustina di zafferano. e lascio finire di cuocere, sempre a tegame coperto, fino a che non si è sciugata l'acqua. Spengo e servo. I finocchi devono restare ancora un po' croccantini e non appassirsi del tutto.
La modifica che ho fatto è stato sostituire lo zafferano con del curry, che mi piace molto di più.
A volte questi finocchi invece di mangiarli così, li uso per condire la pasta o il riso.

sabato, gennaio 20, 2007

Quotablog

Leggendo il blog di eiochemipensavo ho trovato questo giochino divertente, che consiste nel sostituire la parola blog in un titolo o in una frase più o meno famosi. Questo gioco l'ha inventato Strelnik e si può andare a giocare da lui. Io però provo a farlo qui.
Sto leggendo Il cacciatore di blog!
Il blog veste Prada.
Il blog di Dorian Gray.
Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, postò per l'ultima volta in mezzo a noi. (Italo Calvino, Il barone rampante)
Certo che sono cambiati i blog, da quando ero piccolo io! Sono diventati fuorescenti, hanno post che luccicano quando loro schizzano via nella notte, i templates gli fanno teste da mosche e sordità da vecchietti, parkinsoneggiano come veri blogger, accorciano zazzere e post nella speranza di allungarsi, mangiano granaglie a colazione e rancio yankee a mezzogiorno, postano come a noi era proibito fare e si sparano siti che a noi era vietato vedere. (Daniel Pennac, Signori bambini)
Buon divertimento!

martedì, gennaio 16, 2007

Olive Comprese

L'ho appena letto.
E' un divertente romanzo di un collega medico, Andrea Vitali, medico di famiglia a Bellano, e la storia, o meglio, le storie, si svolgono in un piccolo paesino sulle sponde del lago.
E' ambientato negli anni del fascismo, ma non è un romanzo storico, comincia con la scoperta di un cadavere, ma non è un romanzo giallo.
Ci sono il maresciallo dei carabinieri, il medico del paese, il prete, il droghiere e tutti gli altri abitanti del paese, ognuno con i suoi segreti, con i suoi timori, con le sue manie.
Ci sono anche tanti gatti, che in un qualche modo legano gli eventi tra di loro.
E' un romanzo pieno di ironia, lo si legge sorridendo e tutto in un fiato.
Andrea Vitali, Olive comprese, Garzanti libri, Collana Narratori moderni, 445 pgg., 16 €

Lo confesso: invidio moltissimo questi colleghi così dotati per la scrittura!

venerdì, gennaio 12, 2007

Mio fratello il superuomo!

Mio fratello è andato in libreria. E ha trovato Il libro delle risposte. Pensava di comprarlo. Fa sempre comodo avere delle risposte! Ma prima di acquistarlo, ne ha voluto provare il valore: meglio non comprare a scatola chiusa. Si è posto una domanda: lo devo proprio comprare, questo libro? Poi ha aperto una pagina a caso. La risposta è stata: te ne pentirai!
Non ha comprato il libro!
Potenza della suggestienza!

giovedì, gennaio 11, 2007

La collezione

Era da un po' che non succedeva e oramai mi ero tranquillizzata. Ma il regalo era in agguato! Due giorni fa Marco è arrivato a casa con una bella scatola e un sorrisetto ironico sulle labbra. Ho aperto la scatola e dentro c'era questo! L'ho guardato e poi, con voce rotta dall'emozione, gli ho chiesto: chi è stato?
Pare sia stata una sua paziente cinese, che con molta trepidazione, ma anche contenuta soddisfazione, abbia voluto fargli omaggio di questa scultura.
Davanti a questi manufatti rimango sempre basita, commossa per il pensiero che queste persone hanno avuto per mio marito, per noi, visto che spesso e volentieri non nuotano nell'oro, ma hanno comunque voluto regalarci qualche cosa. Dentro questi doni c'è tutta la riconoscenza per le cure prestate.
La nostra collezione oramai è diventata veramente molto vasta: si va dal sasso decorato con il decoupage,alla candela a forma di mazzo di fiori (sembra in realtà una torcia e ne ha pure il peso!), al coniglio salvadanaio in resina(?), passando per il mitico carretto siciliano!
Abbiamo anche avuto una coppia di pesciolini che si baciavano, fatti con le conchiglie, e anche due candidi cigni in purissima plastica, tutti di discrete dimensioni!
Fino a qualche anno fa questi preziosi cimeli venivano messi come primi premi nelle tombole di fine anno, ma ultimamente non abbiamo più giocato a questi tradizionali giochi natalizi, quindi nella libreria è stato fatto apposito spazio, e qui fanno bella mostra di sè anche questi oggetti, insieme a quelli che con una mia amica ci scambiamo per pura cattiveria al ritorno dai viaggi: la boule de neige con dentro il Colosseo da una parte e la basilica di S. Pietro dall'altra, la statuina di Pinocchio proveniente da Collodi, la mitica torre di Pisa in gesso, una piccola gondola, per fortuna priva di lucine.
Ma regalare un pacco di caffè o un pezzo di Parmigiano, no, eh?

domenica, gennaio 07, 2007

Le Yaya sisters

Le ho conosciute 14 anni fa. Tre amiche che avevano condiviso l'amicizia, la vita, i matrimoni, i figli altrove, rispetto a dove vivo io. Ma la loro vita era stata sconvolta dalla guerra e sono scappate dalla loro patria, da Sarajevo, con i loro figli. Hanno condiviso anche la fuga e si sono ritrovate qui a Bologna. Due rimaste vedove, la terza uscita da un divorzio doloroso. I loro bambini avevano l'età dei miei, si sono conosciuti alla scuola materna e nonostante la differenza di lingua si sono amati subito. E loro, le Yaya sisters, come le ho soprannominate io, mi hanno voluto bene e mi hanno accolta nel loro gruppo. Sono diventata la quarta Yaya. Qui ho condiviso con loro questo nuovo pezzo della loro vita, donne straordinarie che hanno saputo ricostruire ciò che era stato distrutto dall'insensatezza umana. Donne forti con le quali mi sento sorella, sono un pezzo della mia famiglia. E i figli sono come cugini, stanno crescendo insieme, anche se non si vedono spesso. In questi 14 anni ci sono stati matrimoni, nascite, nuove occasioni di lavoro da festeggiare, preoccupazioni per licenziamenti improvvisi. Abbiamo condiviso tutto, come sorelle, sostenendoci l'un l'altra. E i nostri ragazzi, nonostante le scuole diverse e amici differenti, si ritrovano sempre con lo stesso affetto, felici di raccontarsi le novità che succedono nelle loro vite densissime di eventi, amori felici e no, delusioni scolastiche, esami riusciti, gare sportive, viaggi e gite.
Riguardando questa vecchia foto il cuore mi si riempie di gioia: sono passati 14 anni, ma quei bambini continuano a volersi lo stesso bene di allora, continuano a condividere ancora momenti di festa. Spero che anche loro possano essere yaya sisters!

A chi interessa: Rebecca Wells, I sublimi segreti delle Yaya sisters, Marco Tropea Editore, collana Le Gaggie, 388 pag.

sabato, gennaio 06, 2007

Pollo alla birmana

Tempo fa a pranzo da una carissima amica appassionata del mondo orientale ho mangiato questo delizioso pollo che lei ha imparato a fare durante un viaggio in Birmania. Siccome oggi avevo a pranzo un' amica con la figlia, ho pensato di proporlo.Per 4 persone ci vogliono: 1 petto di pollo a cubetti, 1 cipollotto (ma vanno bene anche una cipolla o un porro), 1 dado da brodo di pollo, 1 confezione di latte di cocco da 165 ml., 1 cucchiaio di curry, 3 cucchiai di farina, salsa di pomodoro.
Noi eravamo in 7, e quindi invece di un petto di pollo, mi sono fatta disossare un pollo intero e fare a cubetti, e ho praticamente raddoppiato le dosi di tutto il resto.
Ho fatto appassire la cipolla, ben tritata perchè i miei figli non sopportano di trovare le fettine di cipolle (sono piuttosto schifiltosi!) in poco olio extravergine di oliva in un bel tegame capiente. Ho mescolato il curry alla farina bianca (ho abbondato perchè a me piace moltissimo) e vi ho passato i dadi di pollo, che poi ho messo a rosolare insieme alla cipolla. Poi ho coperto il tutto con del brodo di pollo che avevo già in casa (residuo del brodo per i tortellini), altrimenti si copre di acqua a cui si aggiunge il dado da brodo sbriciolato. Ho aggiunto due belle cucchiaiate abbondanti di salsa di pomodoro e due confezioni di latte di cocco. Ho coperto e lasciato cuocere a fuoco lento e intanto ho messo a lessare del riso Basmati. Quando il riso è risultato cotto, ho servito in tavola contemporaneamente riso e pollo, con la sua salsa ancora piuttosto liquida.
Se non stavo attenta, i ragazzi si sarebbero mangiati pure piatti e tegame!
Come contorno c'erano dei radicchietti dolci in insalata, e poi sono seguiti i dolci: la torta di riso e il panettone, visto che siamo ancora in periodo natalizio, e devo anche smaltire tutti quelli che sono arrivati a casa!
Poi abbiamo passato il pomeriggio appitonati sul divano a chiacchierare, a guardare le foto di quando i nostri figli erano ancora alla scuola materna e a riallacciare i fili di questa amicizia che è una sorellanza.

venerdì, gennaio 05, 2007

Vatti a fidare degli amici!

giovedì, gennaio 04, 2007

Un regalo!

A proposito di alberi, proprio un piccolo, brutto, insignificante alberello in un giardino vicino a casa mi ha regalato il profumo inebriante dei suoi fiori! Il calicanthus è fiorito e il suo profumo dolcissimo, straordinario, intenso, si spande per un bel tratto di strada accompagnandomi mentre vado al lavoro o quando ritorno.
E' un regalo prezioso, nell'aria fredda dell'inverno, quando tutte le altre piante dormono. E' la promessa della primavera ancora lontana.
E' l'allegria che improvvisamente ti entra nel cuore e ti fa canticchiare nonostante il freddo e il cielo grigio e triste!

martedì, gennaio 02, 2007

oroscopo


Vergine (23 agosto - 22 settembre)

Nella cabala, l’albero della vita è il simbolo primario dell’universo. Nella mitologia norvegese, l’albero del mondo collega il cielo alla terra e offre riparo a tutti gli esseri viventi; sotto di esso c’è una fonte miracolosa, che conferisce poteri speciali a chi beve la sua acqua. Gli antichi cinesi parlavano di un pesco che dava un unico frutto ogni tremila anni, garantendo l’immortalità a chiunque lo mangiasse. Nella tradizione della scienza moderna gli alberi svolgono un ruolo fondamentale per la salute del pianeta. Ti sto dicendo tutto questo, Vergine, perché nel 2007 ti farà un gran bene approfondire il tuo rapporto con gli alberi, siano essi reali o mitici. Cerca di conoscerli meglio. Impara da loro. Piantane qualcuno. Metti la foto del tuo albero preferito sul tuo altare. E ogni tanto abbracciane uno.

Che debba dedicarmi all'agricoltura????



Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo