giovedì, ottobre 12, 2006

una yogini


"Sei una vera yogini" mi ha detto questa sera il maestro. L'ho guardato con aria interrogativa: ci sono persone molto più esperte di me nel corso. Ha spiegato che è l'atteggiamento, più della pratica, a fare di me una buona yogini. Che vuole dire che qualsiasi cosa lui proponga, anche la più assurda, io mi piazzo lì e provo a farla, con concentrazione e attenzione.
Considerato che questa sera, dopo i vari esercizi preliminari di riscaldamento, ha deciso di farci fare la verticale sulle mani, forse aveva ragione: qualcuno l'ha guardato perplesso. Ma penso che lui sia una persona sufficientemente esperta da sapere quello che fa, e quindi, con il suo aiuto (che diamine: era la prima volta!) sono riuscita a mettermi a testa in giù, in equilibrio sulle mani!
Non avevo mai fatto un'esperienza così straordinaria! Ero leggera, con la testa all'ingiù e i piedi all'insù e non sentivo male da nessuna parte! Riuscivo a reggermi con una facilità estrema, lui che semplicemente, davanti a me, aveva posto le mani sui miei talloni, e basta! Grande stupore!
Questo praticare lo yoga mi esalta: è la prima volta in vita mia che poco alla volta sto imparando a prendere coscienza del mio corpo e a fargli fare quello che voglio io e non quello che vuole lui! E dire che di sport ne ho fatto tantissimo, e sempre per periodi molto lunghi!
Certo che lì in palestra cìè un buffo rapporto tra noi e lui: lui è davvero il maestro, che parla, racconta, che fa domande, ma, fastidiosamente per me, sono domande retoriche, lui non aspetta mai la risposta, e io che sono l'ultima arrivata a volte tento di rispondere, di fare conversazione e subito dopo mi sento proprio fuori posto, percepisco che gli altri ritengono che io abbia fatto una cosa disdicevole: ho osato interrompere il maestro! Il quale è paziente, sorridente, buono....fortunatamente pure bello! Quanto mi ricorda quel tizio che secoli fa in tv diceva "aprite il canale misticooooo" con voce nasale e suadente, cantilenante, mentre assumeva la posizione dell'albero!
Però le cose che dice, che racconta, mi riportano tantissimo a Tiziano Terzani, al suo Un indovino mi disse e anche a Un altro giro di giostra, quando racconta delle sue meditazioni e dei suoi incontri con i maestri yoga.
E anche in questo caso,come dice Terzani, l'anusara yoga è stato codificato da un americano, John Friends. Un altro occidentale innamorato della cultura orientale, al punto di diventarne non solo un seguace, ma perfino un maestro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah, come ti invidio! Portare il mio culone all'arovescio non credo mi sarebbe facile!

Labelladdormentata ha detto...

Credimi, in quanto a culone non scherzo nemmeno io! Però ce l'ho fatta!!!:-)))

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