venerdì, ottobre 27, 2006

Ricordi

La mia nonna era bellissima! Alta, grande, forte! Una nonnona, insomma!
Aveva i capelli lunghissimi, raccolti in una crocchia. La sera, prima di andare a dormire, scioglieva la treccia, che le arrivava fino alla vita, si spazzolava, poi si rifaceva la treccia e andava a dormire, avvolta nelle camicione da notte bianche, di cotone, tutte ricamate, che le faceva la mamma, sua figlia.
Andava sempre in bicicletta. Ero orgogliosissima quando mi veniva a prendere da scuola sulla sua bici grigia, tutta lucente, che poi ho ereditato io e usato durante tutti gli anni dell'università, fino a quando non ne ho comperata una nuova, moderna, molto più leggera!
La nonna faceva la stiratrice, aveva un negozio tutto suo, e usava dei ferri che scaldava su un fornello a gas appoggiato ad un lato del grande tavolo di lavoro. Aveva ferri di tutte le dimensioni, quelli grandissimi e pesantissimi che usava per stirare le tende, ma prima passava sulla piastra calda una candela per renderli più scivolosi ed evitare che il nylon si attaccasse al ferro, c'erano quelli medi, che oggi si ritrovano nelle bancarelle dei mercatini dell'antiquariato e vengono usati come fermaporte, per le camicie da uomo, e infine quelli piccolissimi, quasi da bambino, per le piegoline delle sottovesti o delle camicette eleganti delle signore.
La nonna era bravissima a lavorare a maglia. Quando era a casa, e non stava facendo la sfoglia, sferruzzava sempre. Io e mio fratello in inverno sfoggiavamo elegantissimi maglioncini fatti da lei, e in estate preziosissime magliettine in filo di scozia lavorate con ferri sottilissimi. Ho ereditato da lei la passione per il lavoro a maglia, ma non sono così brava!
Era una donna severa, seria, ma con noi nipoti era tenerissima. Le sere d'estate, dopo cena, ci portava ai giardinetti sotto casa, ci comprava il gelato (lei era golosissima di gelato) e poi, seduti su una panchina, assistevamo alle recite dei burattini della compagnia Presini, famiglia storica di burattinai qui a Bologna. In inverno invece ci portava al cinema Antoniano (quello dello Zecchino d'oro) : le piacevano moltissimo i film western, i film di cow-boys, che lei chiamava covboi. Prima di entrare al cinema faceva i patti con noi: dovevamo scegliere tra i brustolini, cioè i semi di zucca, o le rotelle di liquirizia, perchè bisogna sapersi accontentare, ma poi nell'intervallo ci comprava sempre le "cicles", che erano le antesiniane dei chewinggum, quelle palline rotonde. coloratissime, che lasciavano tracce di colore sulle dita e sulla faccia appena le si toccava e che erano contenute dentro macchinette rotonde trasparenti, da cui uscivano dopo avere introdotto una monetina da 1 lira (o forse erano 5, non ricordo) e avere girato la manopolona.
Il giorno del suo compleanno, il 19 marzo, giorno di S. Giuseppe, la mamma le faceva sempre le raviole, quelle con la mostarda bolognese dentro, perchè le preferiva alle torte, che secondo me considerava non da proletari!
Adorava il mare! Tutte le estati veniva in vacanza con noi e le piaceva moltissimo stare sotto l'ombrellone a guardare noi sguazzare nell'acqua, respirando la brezza marina, e a volte arrivava fino alla battigia, si sollevava la gonna sopra il ginocchio e passeggiava con l'acqua alle caviglie. Purtroppo era allergica al sole e quindi poteva stare in spiaggia solo al mattino presto e la sera dopo le cinque, quando il sole non è più così cocente.
Una volta mi disse che nella vita aveva solo due rimpianti: non avere potuto imparare a sciare e non essere mai andata su un aereo.
Le ho dato soddisfazione solo con l'aereo, facendosi poi raccontare minuziosamente com'era l'aereo e che sensazione si prova a stare su in alto, e cosa succede al decollo e all'atterraggio. Era felice quasi come ci fosse salita lei, su quell'aereo!
Per lo sci invece non sono mai riuscita a darle soddisfazione: non ho mai imparato!
Per quello ci ha pensato però mio fratello!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che piacere leggerti!
La descrizione della tua "quotidianità" mi ha assorbita molto, mi riconosco anche un pò. Hai un modo chiaro di guardare alle cose che interferiscono con la comprensione di noi stessi.

Labelladdormentata ha detto...

Ciao Rosa, spero di non annoiarti troppo! E benvenuta!

Anonimo ha detto...

Questo tuo ricordo, semplice e delicato, è molto bello.
Ho letto avidamente l'elenco dei tuoi libri...abbiamo molte letture in comune. Volevo chiederti un parere sullo stile di Anne Tyler: oggi in libreria stavo per acquistare un suo romanzo, perchè non ho mai letto alcuna sua opera.
Grazie, un saluto!
Simona

Labelladdormentata ha detto...

Simona,i personaggi di Ann Tyler sono sempre molto reali, lei racconta la gente comune, con i suoi difetti, le insicurezze, i problemi quotidiani, ma lo fa con una delicatezza e poesia incantevoli.
E soprattutto mi piace moltissimo il mondo femminile che descrive, fatto di accudimento verso gli altri, di grande forza, ma anche di presa di coscienza di sè e della propria capacità di amare.
Francamente, di tutti quelli segnalati, non saprei quale consigliarti: li ho amati tutti nello stesso modo!
Buona lettura!

Neve

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Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo