venerdì, dicembre 29, 2006

Buon Anno!


TANTISSIMI AUGURI DI UN 2007 PIENO DI COSE BELLISSIME!

Come bambini

In questo periodo, come tutti gli anni, siamo inondati di ceste piene di cibi prelibati che farebbero la gioia di ogni gourmet! Arrivano ceste piene di zamponi, cotechini, panettoni, pandori, torroni, biscotti, salsine di ogni genere, tartufate, con i porcini, con i peperoni, marmellate preziosissime, paste speciali al nero di seppia, al tartufo, di farro, di grano saraceno, trafilate al bronzo e non, a forma di alberi di natale o con altre fogge fantasiose, bottiglie di olio d'oliva calabresi, umbri, liguri, bottigliette di aceto balsamico di ogni foggia e dimensioni. Le scatole di cioccolatini non si contano più, come anche tutta la serie di altri dolci natalizi tipo panforte, panpepato, ricciarelli, gubane. Per non parlare della quantità industriale di bottiglie di vino di ogni genere, che dovremmo essere tutti e cinque dediti all'alcoolismo per cominciare a dare fondo seriamente alla scorta! Sono arrivati tortellini che ci basteranno fino a Pasqua, quarti di Parmigiano che messi tutte insieme secondo me sono una forma intera, salami di ogni foggia e produzione. Insomma, sembra di essere nel paese di bengodi!
Ma il regalo che in famiglia ha scatenato più di tutti il nostro entusiasmo è stato un semplicissimo sacchetto di carta, molto carino a dire il vero, pieno zeppo di....caramelle! Ebbene sì, pieno di un assortimento inverosimile di caramelle! Chi l'ha regalato lavora in una famosa ditta di dolciumi, e ci ha fatto omaggio di una serie incredibile di scatoline, scatolette, pacchettini di caramelle, tavolette di cioccolato ai gusti più svariati, scatoline di quei cioccolatini sottili che di solito nei bar ti vengono offerti insieme al caffè, con un assortimento pazzesco: cioccolato fondente e tè, cioccolato bianco e chiodi di garofano, cioccolato e peperoncino, cioccolato fondente all'arancia, cioccolato bianco e cannella, cioccolato fondente al 70%, cioccolato bianco alla rosa canina , ai fiocchi di fragola e allo zenzero.
Le scatoline di liquerizie sono deliziose, alcune completamente nere, con un disegno geometrico differenziato a seconda che si tratti di liquirizia pura o aromatizzata alla violetta, all'anice o alla menta, altre scatoline invece hanno disegnato un grande cuore trafitto o infiocchettato a seconda che sopra ci sia scritto gelosia, desiderio o passione.
Gli stick di caramelle sono ai gusti più vari: al miele oppure al miele aromatizzato all'arancio, alla menta....
E noi ci siamo ritrovati con il tavolo di cucina ricoperto di tutte queste scatole e scatoline gridando questo lo voglio io! mentre velocemente acchiappavamo una scatolina o un pacchetto, cercando di fare scambi, inventando le scuse più assurde!
Adesso sappiamo come si devono essere sentiti Hansel e Gretel davanti alla casina di marzapane!

mercoledì, dicembre 27, 2006

Fincipit

Da "La ragazza del secolo scorso" di Rossana Rossanda, ed. Einaudi
Non ho trovato il comunismo in casa, questo è certo.
Siamo tutti così maledettamente disordinati!

Ho trovato questo giochino simpatico sul blog di E io che mi pensavo, e ho voluto provare! Molto divertente!
E adesso c'è il gioco del libro vicino: si prende il libro più vicino, si sfoglia fino a pagina 123, si contano le prime 5 frasi della pagina, si trascrivono sul blog le 3 frasi seguenti, si suggerisce il gioco ad altri 3.

Si presentava vestito da esploratore inglese, sulla testa un casco fabbricato da Abel Grim con una carcassa di armadillo e accanto un gatto che costringeva a leggere romanzi di Georges Simenon, senza considerare il deterioramento ottico che questo significava per il felino e trascurando il fatto che i primitivi gauchos andavano al circo soltanto per vedere se finalmente prima o poi uno dei trapezisti si spiaccicava giù. Da quella marea di incomprensioni passò al mare di Weddel e nel giro di un paio di anni fu nominato capitano della nave che ci collega al vasto mondo.
Ma ora basta con i ricordi storici, benemerito custode delle lettere orientali.

da Luis Sepulveda, Mario Delgado Aparaìn, I peggiori racconti dei fratelli Grim, ed Guanda, trad. di Barbara Bertoni e Ilide Carmignani

In realtà ho barato un po': a pag. 123, dopo 5 frasi ne restavano solo due, la terza era a pag. 124

Adesso tocca ai primi tre che leggeranno questo blog!

P.S.: io andrò a cercarmi Tagliando i capelli, di Ring Lardner, che quelle 3 frasi hanno stuzzicato la mia curiosità!

martedì, dicembre 26, 2006

Il Grande Burp!

Ieri è proprio stata la giornata del grande burp! Mia sorella è grandiosa nell'organizzare pranzi e cene, e ieri non si è smentita! Nemmeno davanti alla difficoltà del doppio menù, vegetariano e tradizionale, visto che nostro fratello è vegetariano.
Arrivati verso ora di pranzo, siamo stati accolti da un saporitissimo antipasto di crostini con melanzane e carote, hummus, insalata russa e caprino al tartufo. Così, mentre finivamo di preparare la tavola e ci scambiavamo baci e abbracci e saluti, abbiamo cominciato a sgranocchiare. Poi è venuto il momento di sederci a tavola e abbiamo cominciato con i tradizionalissimi tortellini, fatti dalla suocera di mia sorella, piccolissimi e saporiti, cotti in brodo di pollo e vitello (assolutamente ruspanti), e meravigliosi rotolini di pasta all'uovo con ricotta, spinaci e parmigiano, cotti al forno. Per fortuna dovevo alzarmi spesso per aiutare un po' mia sorella, così non ho mangiato più di tanto, ma la giornata era ancora lunga! Sono arrivati i secondi. Lingua lessata con bagnetto di salsa verde, arrosto di tacchino ripieno, zucchine gratinate, carote al tegame, sott'aceti, formaggi assortiti, fra cui un gorgonzola che faceva veramente commuovere, serviti con miele di tiglio e marmellata di mirtilli, torta di carciofi.
Infine sono arrivati i dolci, e qui sono comparsi i tradizionali panettone e pandoro, serviti normalmente senza fronzoli, perchè così piacciono in famiglia e perchè poi erano seguiti dal tradizionale, bolognesissimo Certosino, pieno di mandorle, noci e canditi e miele, e poi da un dolce che noi abbiamo soprannominato Il Tremendone e che una paziente di mio marito, da 20 anni a questa parte, ci regala sia per Natale che per Pasqua. Il Tremendone è un meraviglioso rotolo di pandispagna, farcito di crema pasticcera e panna montata e ricoperto di crema al cioccolato. E' detto tremendone perchè enorme e tutti gli anni diventa faticosissimo finirlo! Per fortuna quest'anno i ragazzi si sono dati da fare e quindi ne è avanzato pochissimo, dopo averne lasciato metà a mia sorella. Poi naturalmente c'erano cioccolatini, torroncini e tanta, tantissima frutta secca. Ovviamente non sono mancati il caffè, l'ammazzacaffè, il tè.
Il pomeriggio è trascorso tra chiacchiere, videoclips dei Queen, giochi e balli con la nipotina piccola, coccole alla nipotona grande (ha la stessa età di mia figlia: 17 anni!), scatti di foto e scambi di regalini.
Inutile dire che a cena ho avuto solo una tazza di tè al gelsomino! Era l'unica cosa che potevo ingurgitare!

venerdì, dicembre 22, 2006

Tanti cari auguri di Buon Natale a tutti, che la luce di Gesù che viene sia sempre nei vostri cuori e vi illumini della Grazia divina!
Anna Paola

lunedì, dicembre 18, 2006

Ciambellone

Periodo natalizio, periodo di regali, soprattutto mangerecci. Un'amica ci ha regalato una quantità industriale di ricotta di mucca, molto buona, presa in un caseificio dei nostri colli. Ne abbiamo mangiato da toglierci la voglia, ma ne restava ancora tanta e non avevo voglia nè tantomeno tempo di fare i tortelloni, così ho fatto il ciambellone! Quello che piace moltissimo a tutti per fare colazione: 3oo g. di ricotta, 3oo g. di zucchero, 300 g. di farina, 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci e 1 bustina di vaniglina oppure la buccia grattugiata di un limone.
Mescolo la ricotta con lo zucchero e la vaniglina, poi aggiungo le uova una alla volta, la farina con il lievito, metto tutto in una teglia imburrata e infarinata e metto in forno a 180° per 45 minuti.
Il profumo che si sprigiona mentre cuoce è meraviglioso!

venerdì, dicembre 15, 2006

L'invasione degli ultracorpi!

Alla fine sono approdati anche qui, nel nostro piccolo ma delizioso condominio!
Gli ultracorpi! Ma non sotto forma di baccelloni giganti, bensì sotto le spoglie di Babbo Natale arrampicatore!
Qualche giorno fa la mia figliolina è entrata in casa sgomenta e affranta, commentando: non ci si salva più! Poi è rientrato il figlio numero 1, che molto laconicamente mi ha chiesto se avrebbe potuto passare dei guai a usare una carabina ad aria compressa per esercitare la mira. Infine è rientrato il figlio numero 2, ululando spaventosamente e che con aria cupa ha commentato: avremmo dovuto aspettarcelo, viste le decorazioni che mettono sulla porta tutti gli anni!
Ometto, per educazione, ciò che ha commentato il marito.
In effetti i nostri vicini di casa sono due giggiuloni grandi e grossi, decisamente abbastanza infantili, dotati di simpatica figlia di 2 anni, che in qualche modo ho adottato come nipotina, con gusti piuttosto "folcloristici". Da quando sono venuti qui ad abitare, durante il periodo natalizio ci hanno deliziati con la decorazione enorme della loro porta di casa: corona di abete, rigorosamente di carta, che orna tutta la porta, dal pavimento fino in cima, decorata con fiocchi di tulle colorato (quest'anno color rosso aragosta) e rondelle di arancia, che nel giro di pochi giorni si rinsecchiscono tristemente, e con in cima una specie di Babbo Natale vestito di bianco, grande all'incirca come un BigJim, piuttosto inquietante che in effetti sembra più Nostradamus.
Non essendo abituati a cotanto spirito natalizio, noi che mettiamo solo una sobria corona di stoffa intrecciata, proveniente dal SudTirolo, adornata solo di un fiocco a chiusura della treccia, restammo allora piuttosto allibiti, poi ci facemmo l'abitudine.
Ora, appeso al terrazzo di fianco al nostro c'è anche quel piccolo nanerottolo travestito da Babbo Natale, che mi fa ululare ogni volta che lo vedo.
Credo che a questo non mi ci abituerò mai!

mercoledì, dicembre 13, 2006

Latinoamericana

Da sempre appassionata di cucia, e curiosa del cibo degli altri, questa volta ho voluto provare a fare il Dulce de leche, ovvero quella che chiameremmo marmellata di latte. E naturalmente, per poter degnamente consumare questa delizia, ho fatto gli Afajores, biscottini di origine venezuelana, per l'esattezza provenienti da S. Fè.
Per il dulce de leche: 1 litro di latte;
300 g. di zucchero;
1 stecca di vaniglia;
1/4 scarso di cucchiaino di bicarbonato.
Mettere a bollire a fuoco medio il latte insieme alla stecca di vaniglia, allo zucchero e al bicarbonato, quando comincia a bollire, abbassare la fiamma, mescolando di tanto in tanto fino a che non prende una colorazione marroncina e una consistenza cremosa tipo marmellata. Fare molta attenzione, perchè quando comincia a rapprendersi, tende ad attaccarsi al fondo. Quando è pronta, spegnere il fuoco e mettere in un vasetto di vetro da conservare in frigo. Lo si può usare spalmato sul pane, oppure sugli alfajores:
per 20 pezzi: 150 g. di farina;
1/2 cucchiaino di sale;
3 tuorli;
1 cucchiaino di burro fuso;
150 g. di zucchero a velo;
100 ml. di panna.
Scaldare il forno a 180°. In una ciotola grande impastare con la punta delle dita la farina, i tuorli d'uovo, il burro fuso e il sale. Nel caso fosse necessario, aggiungere qualche cucchiaio di acqua. Proseguire a impastare sulla spianatoia infarinata fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Lasciare riposare per una decina di minuti, poi spianare con il mattarello fino a uno spessore di circa 2 mm. Con una formina tonda del diametro di circa 5 cm. ottenere tanti dischi (in numero pari) e metterli sulla placca da forno ricoperta di carta oleata o imburrata e infarinata, a una distanza di circa 2 cm l'uno dall'altro, e mettere in forno per circa 10 minuti. Una volta cotti, metterli su una gratella a raffreddare. Nel frattempo versare in una terrina lo zucchero a velo e diluirlo con la panna mescolado bene, fino a che non copre bene il retro del cucchiaio. Se non fosse abbastanza consistente, aggiungere altro zucchero a velo.
Inzuppare velocemente metà degli alfajores nella glassa e metterli ad asciugare su carta oleata per circa 15 minuti. Sull'altra metà degli alfajores spalmare il dulche de leche (uno spessore di circa 1 cm.) e poi appoggiare sopra gli alfajores glassati. Si servono con la parte glassata rivolta verso l'alto.
Si conservano bene avvolti in alluminio e carta oleata.





sabato, dicembre 09, 2006

Luisona day

Non siamo riusciti ad organizzare la tanto agognata giornata, ma voglio parlare qui di un bar che in un qualche modo ha accompagnato un periodo della mia vita.
Erano i primi anni '70 e io ero matricola all'Università. Improvvisamente godevo della immensa libertà di poter stare fuori tutta la giornata senza dovermi giustificare con un papà molto severo: le lezioni erano a orari improbabili e quindi ero assente giustificata all'ora di pranzo! E tra i tanti bar della zona universitaria, con una mia compagna di corso, ci avventurammo proprio lì, dentro quell'università dentro l'università che è la Johns Hopkins University. Mi ci ero avventurata da sola in avanscoperta con la scusa di trovare qualcuno che a prezzi modici potesse fare conversazione in inglese con me, per non perdere ciò che avevo acquisito nel mese di permanenza in Canada. E ovviamente c'erano pure altri scopi reconditi facilmente intuibili....Il bar era la classica cafetteria dei campus americani: luminosa, pulitissima, spartana nell'arredamento e con un bel giardinetto molto frequentato nelle giornate di sole, anche in pieno inverno! Nel bar ci si poteva stare per mangiare, ma anche per studiare o leggere, ci si facevano amicizie, si consumavano storie di amore e amicizia, si gioiva per esami dati o ci si disperava per esami finiti male o rifiutati, tutto sotto lo sguardo attento del mitico barista Ivo. Ivo era un filosofo e avrebbe, secondo me, potuto fare benissimo lo psicologo! Non c'era studente che non finisse al bancone a raccontargli le sue pene d'amore, a cercare conforto, a chiedere un consiglio. E lui, sornione, ascoltava e poi ti donava la sua perla di saggezza: quello è meglio se lo lasci perdere, quella è una un po' troppo frivola...e così ci aiutava a navigare in quel mare sconosciuto che era per noi pischelle il mondo universitario nel quale eravamo appena entrate.
Ivo era talmente mitico che persino Francesco Guccini, che frequentava la Johns Hopkins in qualità di insegnante di italiano, ha voluto interpretarlo nel film Radio Freccia.
Quante storie in quel bar, quanti incontri! Richard, italo-americano newyorkese dai capelli rossi, Manuel, argentino, che mi fece tradurre dall'inglese un lunghissimo articolo di diritto internazionale sulle acque territoriali, Mary, bellissima e sportiva nonostante le mancasse un braccio (ma se non me lo avesse detto non me ne sarei mai accorta!) e sempre circondata da ragazzi adoranti, Murphy, haitiano, tenerissimo, che quando ci venne presentato ci disse di stare attente perchè era cannibale e mangiava le ragazze bianche! Gli dicemmo che ci avrebbe spaventate di più se avesse fatto riti voodoo! John, scozzese, insegnante di diritto, che aveva molti problemi con l'acqua e sapone!
A poco a poco sono ripartiti tutti, di qualcuno mi resta qualche fotografia e il ricordo di quelle amicizie nuove e diverse, la scoperta di altre culture, tutte affascinanti, e mi resta anche il senso dello sforzo che tutti abbiamo messo nell'uscire dai pregiudizi sulle rispettive nazionalità. Fu davvero una bella ventata di novità!

giovedì, dicembre 07, 2006

Un regalo

Il mio papà mi ha fatto il regalo di Natale in anticipo! Mi ha regalato il filmino della mia comunione e cresima, riversato su DVD. Così appena arrivata a casa me lo sono guardato, insieme al figlio grande, l'unico a casa in quel momento. E guardando quel filmino ho capito tutto l'amore dei miei genitori per me!
Mamma, bellissima come un attrice del cinema, che con cura mi sistema il vestito, fatto da lei, e mi mette il velo in testa, me lo sistema con uno spillone fra i capelli e poi guarda sorridente e soddisfatta tutto l'insieme. Me lo ricordo ancora quello spillone da cappello, rifinito con una bellissima perla bianca a goccia!
E babbo che con la sua cinepresa ha filmato tutto, mi ha ripresa con affetto, divertimento, proprio nelle mie espressioni più tipiche: mentre mi strofino la punta del naso per superare l'imbarazzo, mentre scherzo e gioco con le mie amiche, mentre mi faccio coccolare dalle zie e dalle cugine grandi.
E quello che si percepisce vedendo i loro volti è la gioia di festeggiarmi, soprattutto la gioia di avermi per figlia. E io non lo avevo mai capito! Non completamente, non allora!
Grazie papà!

mercoledì, dicembre 06, 2006

Mi piacciono le case!


Sono tornata a Milano, in pieno sciopero dei mezzi pubblici. Per fortuna l'albergo era abbastanza vicino alla stazione. Nessuno mi stava aspettando e me la sono presa comoda, passeggiando e guardandomi intorno con calma. Ho scoperto un quartiere molto carino, pieno di bei palazzi, di quelli che le agenzie immobiliari definiscono signorili, di inizio novecento, con balconcini un po' ridondanti e i fregi dipinti sulla facciata subito sotto il tetto e attorno alle finestre e bei portoni di legno grandi, ad arco, che si aprono su cortili interni dove a volte si intravedono grandi piante ornamentali. E alle finestre si vedono belle tende di pizzo oppure arricciate, e si intravedono o si intuiscono lampadari di cristallo. Belle e solide case borghesi frammiste a esperimenti moderni, case cubiche, di colori a volte anche accesi, tipo un bel turchese, con finestre quasi invisibili poste su piani diversi, quasi che fossero state piazzate qua e là a casaccio e non tutte belle allineate, con gli scuri che sembrano le serrande dei garage, case moderne che ad un primo sguardo distratto potrebbero sembrare brutte, ma che continuano a richiamare l'attenzione a un particolare, poi a un altro, e piano piano ricostruisci con la memoria visiva linee e disegni che riprendono e richiamano il passato, lo reinterpretano e te lo restituiscono nuovo.
E poi le terrazze, gli attici pieni di piante ancora non secche e ancora non ricoperte dai teli di plastica, perchè l'inverno ancora non è arrivato, la temperatura è ancora quasi primaverile.
Mi sembrava di essere Nanni Moretti, con il naso all'insù a guardare quelle facciate!
E poi la sorpresa di piccole piazzette con la fontanella, le panchine e gli alberi, piccoli giardini pubblici che invitano a fermarsi e sedersi su quelle panchine per riposarsi un po', magari leggendo un buon libro. E la magia dei tram, ancora di vecchio tipo, così particolari per me, non abituata. E' stato un rituffarsi in un vecchio amore: l'architettura! Perchè Milano per un po' è stata una sorta di palestra per giovani architetti diventati poi famosi in tutto il mondo.

mercoledì, novembre 29, 2006

Finalmente!

Finalmente torno online dopo una settimana di astinenza!
Il mio povero computer, purtroppo condiviso con figli forsennati scaricatori, si è cuccato un bel virus che impediva l'accensione del pc. Così l'abbiamo portato dal "dottore" che è riuscito a salvare praticamente tutto! E da questa sera rieccomi qua!
A chi mi legge e a volte commenta, scusate se non vi ho risposto: ero assente giustificata!

lunedì, novembre 20, 2006

Parigi

Ci risiamo! Ci sono caduta un'altra volta, nonostante avessi giurato che non l'avrei rifatto mai più! Ho comprato la nuova rivista Parigi, uscita con il Sole 24ore! Ho centinaia di pubblicazioni su Parigi, dalle normali guide turistiche fino a quelle più strambe, tipo la Parigi bianca e nera, e pure I segreti di Parigi, del buon Augias, riviste de I Meridiani, articoli di Viaggi, i cataloghi di Louvre, Museè D'Orsay, Museè Picasso, libri di Picouly che descrivono minuziosamente il quartiere dove normalmente risiediamo quando ci capita di andare a Parigi, e non so più quante altre pubblicazioni riguardanti questa città che amiamo come fosse la nostra. Dalla prima volta che ci ho messo piede, 12 anni fa, con mio marito, per festeggiare i miei primi 40 anni e per fare finalmente quel viaggio di nozze mai fatto e a lungo rimandato, è stato amore a prima vista! Un amore così grande che poi, nel corso del tempo, siamo tornati più e più volte, anche con tutta la figliolanza, che se n'è innamorata pure lei! E la fortuna ha voluto che amici fraterni abbiano comprato casa lì e ce la mettano a disposizione ogni volta che ne abbiamo voglia! Così questo amore abbiamo potuto coltivarlo con calma, facendo ogni tanto una scappatina. Ma la lontananza dopo un po' si fa sentire e allora comincio a comprare compulsivamente tutto ciò che mi parla di lei, la Ville Lumiere. E sono qui che sbavo sulle foto, bellissime e patinatissime, di angoli che conosco molto bene per essermici soffermata più e più volte.
La rivista è la solita rivolta a manager danarosi, con consigli per i luoghi più trendy, i ristoranti più famosi e particolari, i negozi alla moda, gli alberghi sciccosi ma non sfarzosi come il Ritz, alberghi e ristoranti di fascino, particolari per gli arredamenti e le ubicazioni. Ma non è questo quello che mi interessava! Quello che mi ha attirato di più sono state alcune foto, poche per la verità, che davvero hanno colto particolari che ogni volta vado a rivedere, che pensavo di avere colto solo io, anche se in realtà sono sotto gli occhi di tutti! Una per tutte la foto di copertina! Quella panchina, nella piazzetta dove una volta sorgeva il Bateau Lavoir, è sempre stata una dei miei punti preferiti. Non so nemmeno più quante volte mi ci sono seduta, per prendere un po' di fiato dalla salita che arriva fino a qui da place des Abesses, all'ombra e alla frescura degli alberi, in estate, meditando sulle carte cosa andare a vedere, se proseguire per la piazzetta di Montmartre e poi al Sacro Cuore, oppure se dirigermi verso Le Lapin Agile e verso il piccolissimo museo di Montmartre per immergermi nello studio di Utrillo.
Ma la Parigi che mi manca di più è quella del mercato di rue De Bucy dove facevamo la spesa tutte le sere al rientro dalle nostre esplorazioni, e le librerie lungo il Boulemich, vale a dire il Boulevard S. Michel, piene di libri scolastici all'inizio di settembre, con tutti i ragazzini che andavano a cercare le occasioni. Come mi manca la domenica mattina presto passeggiare al parco del Lussemburgo, fra chi pratica Tai Chi, chi fa jogging e chi abbraccia gli alberi meditando.
Chissà se riusciremo a realizzare il nostro sogno di comprarci una casa a Parigi! Sulla rivista in questione ci sono tutta una serie di consigli per chi vuole acquistare, con anche qualche indicazione di costi e valutazioni. Abbiamo cominciato a sognare e ci siamo trovati impegnati in una discussione feroce per scegliere il quartiere dove andare ad abitare! Marco preferirebbe Place de Vosges, io mi sposterei più volentieri nel Marais, vicino al museo Picasso, in pieno quartiere ebraico, anche se non mi dispiacerebbe nemmeno l'Ile S. Louis, i figli restano legatissimi al 6° Arrondissement!
Per ora torno con i piedi per terra! Dovremmo risistemare la casa dove viviamo ora, ed essere un po' più concreti, altro che comprare casa a Parigi!
Resterò a sbavare sulla rivista ancora per un po'!

domenica, novembre 19, 2006

Anoressia

Da ieri, dopo la notizia della morte di una giovane modella per anoressia, i vari pubblicitari stanno facendo la corsa per dire che loro non hanno MAI proposto modelli femminili al di sotto della taglia 46, perchè il target che può permettersi di acquistare porta taglie dalla 46 in su. E questa mattina stessa hanno ricordato il successo che ha avuto la pubblicità di un sapone e altri prodotti da toeletta che ha utilizzato modelle molto "normali", cioè sovrappeso.
Sarà...a volte mi capita tra le mani D Repubblica, e le modelle mi sembrano tutto tranne che taglia 46! E comunque non mi pare che il problema sia quello della pubblicità, quanto quello, molto più reale, delle ditte, e dei negozi, di abbigliamento, che propongono e vendono abiti assolutamente importabili da chi ha appena qualche piegolina di ciccia in più. Già la taglia 48, a mio parere normalissima, viene considerata una taglia da negozio specializzato.
Lo stesso Giorgio Armani, intervistato, ha detto che NON PUO' mandare in passerella modelle che non siano filiformi, perchè la sua filosofia estetica si rivolge a donne poco formose. Filosofia estetica....non ho parole! A mio modestissimo parere è solo perchè vestire manici di scopa è più facile, non richiede troppi artifici per far cadere bene un abito!
Mia figlia diciassettene, alta, bellissima (ogni scarrafone...), formosa, ogni volta che va in qualche negozio frequentato dagli adolescenti, torna sempre a casa molto infelice: in quei negozi si arriva fino alla taglia 44 o addirittura 42, difficilissimo è trovare la 46. In quei luoghi si aggirano ragazzine minutissime, con fianchi da bambine immature, dai corpi esili e dalle grandi teste da malate di Kwashiorkor, che è la malattia della fame, simili a feti troppo cresciuti.
E tutte le volte passiamo almeno un paio di giorni con lei che non parla, non ride, si vede che è infuriata dentro. E non vale portarla in altri negozi, dove si possono trovare taglie adeguate, dice che vendono cose " da vecchi". E ha ragione, le manca l'appartenenza al branco, tanto importante alla sua età.
Sono i giorni in cui in casa aumenta il consumo di frutta e verdura e diminuisce il consumo di pane e crackers, e finalmente sta alle regole alimentari, molto semplici, che ho sempre cercato di inculcare nei figli: evitare il più possibile di smangiucchiare tra un pasto e l'altro.
Poi però con molta pazienza e molto gironzolare, riesce a trovare il paio di pantaloni che desiderava, e così ecco ricomparire gli extra: un cappuccino in più accompagnato da una brioche oppure si fa i pancake con una montagna di zucchero o si prepara, insieme ai fratelli che notoriamente sono due fogne capaci di ingurgitare di tutto, panini e pizzette (è molto brava in cucina). E con gli extra ricompare il buonumore e ritrovo la mia ragazzona meravigliosa di sempre. Che comunque NON è grassa! Ha solo una taglia 48!

giovedì, novembre 16, 2006

Instabilità

Ultimamemte la mia instabilità emotiva è decisamente peggiorata. E' tornata, dopo tanti anni, miss "unalacrimasuviso", mio alterego degli anni dell'adolescenza.
Non sono particolarmente contenta di questo ritorno, visto che quando meno me lo aspetto, zacchete! che mi spuntano le lacrime! Basta una musica improvvisa, persino anche solo il suono di un cembalo a volte, oppure un'emozione, o l'accalorarmi a parlare di un libro che mi è piaciuto particolarmente, per far comparire i singhiozzi. Una gran seccatura, insomma! Rd è impossibile trattenermi, anzi, più cerco di essere impassibile e peggio è la cosa: assolutamente incontenibile. Poi via mail mi è arrivata la pubblicità di questo spettacolo. Grandioso! Non vedo l'ora che arrivi anche qui: non me lo perderò di sicuro! Perchè nonostante tutto lo spirito è indomito, la voglia di fare tantissima, l'energia mentale e fisica enormi! E soprattutto grande è la voglia di ridere, di me stessa prima di tutto! In un'altra vita forse avrei dovuto fare il clown! Gli amici quando parlano di me ricordano prima di tutto la risata: vorrà ben dire qualcosa!
Sono andata a sbirciare sul sito, direi che i segni ci sono tutti: ho cominciato a fare yoga (fa tanto new age) abbandonando il molto più plastico ma anche più stancante totalbody in acqua, comincio anche ad affezionarmi agli incensi che a volte il maestro di yoga brucia mentre facciamo pratica, mentre prima mi provocavano sternuti a ripetizione; la mia biancheria intima diventa sempre più simile a quella delle spogliarelliste, ma è sempre stata la mia passione, neanche tanto segreta; non ho ancora messo il piumone nel letto, segno inequivocabile di notturni calori misteriosi quanto improvvisi!
Insomma, il fisico cambia, e con lui anche la mente! Comincia una nuova età, tutta da scoprire!
L'unica cosa che mi stupisce è che ora molto meglio di una volta riesco a tenere a bada il peso e l'irrefrenabile voglia di cibo che ho sempre avuto! Sono quasi diventata ascetica, anzi, no, meglio dire quasi vegetariana e pure salutista! Ma a a quanto pare anche questo rientra nel quadro!

lunedì, novembre 13, 2006

Milano

Milano per me è sempre stata una città indecifrabile. Ci arrivavo in treno in fretta, prendevo un taxi per andare a qualche riunione, congresso o mostra, dopodichè riprendevo il taxi e ripartivo. Oppure, quando si andava a trovare i cugini di mia madre, si veniva caricati in macchina, portati a casa e la sera riportati in stazione. L'unica cosa che ci portavano a visitare, tutte le volte, erano il Duomo e la Galleria.
Questa volta le cose sono state un po' diverse. Come sempre sono andata per un corso di aggiornamento, ma questa volta sono stata ospite di una amica carissima che per fortuna non usa la macchina. Così abbiamo preso prima la metropolitana, e poi il tram. Che meraviglia il tram! A Bologna non c'è, o meglio, c'è una specie di ibrido, metà tram e metà bus, che non ha nulla a che vedere con il vero e proprio tram, silenzioso, che scorre senza troppi scossoni sui binari. E la sua lentezza permette di vedere con calma i larghi viali, i palazzi inizio novecento, i negozi che sembrano così diversi ed esotici rispetto a Bologna, anche se si tratta di pizzerie da asporto o di macellerie o panifici. E che meraviglia vedere tutta questa gente colorata, tante razze: africani, cinesi, ma anche indiani, pachistani, filippini...E la profusione di negozi etnici di ogni genere: abiti, oggettistica, ristoranti....
Per la prima volta sono riuscita a camminare per la città, e così un pochino ho cominciato a orientarmi e questo non me l'ha più fatta sentire così ostile, chiusa, incomprensibile.
Tornerò presto per esplorarne un altro pezzettino!

martedì, novembre 07, 2006

Sei brillanti

E' il titolo del nuovo spettacolo di Paolo Poli, che siamo andati a vedere domenica sera.
Prende spunto da articoli di cronaca e di costume scritti da sei giornaliste: Maria Volpi Nannipieri, Paola Masino, Irene Brin, Camilla Cederna, Natalia Aspesi, Elena Gianini Belotti.
E' uno sguardo al novecento, accompagnato da musiche che vanno da Jacqueline Perrotin a Donatella Rettore e Gianna Nannini. Le scenografie sono molto belle, con richiami chiarissimi all'arte del XX secolo: Bacon, Delvaux, Burri e Balthus.
Spettacolo totalmente "en travestì", è delizioso, misurato, mai volgare. E Poli, nonostante l'età, tiene la scena in maniera straordinaria! E quando si notano lievi cedimenti, glieli si perdona perchè non si può non volergli bene! E si percepisce una certa aria di protezione nei suoi confronti da parte di tutta la compagnia (ci sono 4 ballerini-cantanti-attori), e anche molta allegria dagli sguardi di tutti. Insomma, è stato uno spettacolo davvero piacevole!
Certo che Poli travestito da donna è sempre più uguale a sua sorella Lucia! Soprattutto con certe parrucche lunghe a ricciolini! Però che portamento che ha, che eleganza invidiabile!
Il teatro era quello di Budrio, paesino alle porte di Bologna con una solida tradizione teatrale. Era lo spettacolo di apertura della stagione (anche se in realtà la prima c'era stata il sabato sera), quindi c'erano signore fresche di parrucchiera e in pieno sfoggio di giacchini o spolverini zebrati (pare vada molto di moda: ne ho visti almeno 3!) e uomini in giacca e cravatta, appena sbarbati e profumati. Com'è diversa l'atmosfera dai teatri cittadini, dove forse solo la sera della prima c'è questo sfoggio di eleganza, per il resto ci si veste dignitosamente, ma senza troppa preoccupazione.
Molto divertente è stato poi ascoltare la conversazione delle persone sedute dietro di noi, in attesa che iniziasse lo spettacolo: una vera goduria di pettegolezzi e di torbide storie di passione! Peccato non conoscere le persone a cui si riferivano!

sabato, novembre 04, 2006

Perchè?

Già, questa è la domanda che ieri sera mi ha posto un'amica quando ho detto che avevo un blog. Perchè l'hai aperto? mi ha chiesto. Sul momento le ho dato una risposta, anche abbastanza banale, ma la domanda ha continuato a volteggiare nel mio cervello: perchè mai l'avrò fatto?
Confesso che l'imput mi è stato dato dalla lettura di Sblogg e di Meringa, ma questa è stata solo la spinta finale, perchè già da un po' ci stavo pensando.
Sarà che da quando lessi Il Giornalino di Giamburrasca (secoli fa!) mi è sempre rimasta la voglia di tenere un diario, fino ad ora mai realizzata per svariati motivi: pigrizia, poca stima delle mie capacità (non che adesso sia molto meglio...), ma anche una strana fatica a scrivere con la penna, mentre con la tastiera è tutto molto più facile!
Adesso invece, oberata dagli impegni quotidiani di una famigliona grande e da un lavoro che mi assorbe assai, riesco a trovare anche il tempo per mettermi qui a pensare e scrivere.
Questo non è un vero e proprio diario, bensì il luogo dove posso estrinsecare i miei pensieri, metterli in fila e riordinarli (forse...). E dove a volte ricevo magnifiche sorprese! Il commento delle amiche e degli amici che a volte fanno capolino, mi svela prospettive inaspettate. Quasi come vedere casa propria dalla finestra di una casa vicina: è casa mia, ma è così diversa, quasi strana! Scopro angolini che non avevo notato prima! A volte la trovo pure più carina di come mi sembrava!
E poi mi si è aperto lo spazio infinito del mondo dei blog. Si legge qualcuno, poi si va a sbirciare nei blog che frequenta e a volte ci si sofferma, si commenta, si scoprono altri con le tue stesse passioni, le tue stesse paure, si scoprono una creatività e un'allegria che riscaldano il cuore!
Ecco perchè ho aperto questo blog: perchè la mia voglia di comunicare non riesce più a fermarsi, perchè altri luoghi che si frequentano, nel web e fuori, non sempre permettono di esprimere appieno il proprio pensiero, a causa di spazi esigui o di tempi ristretti.
Ecco perchè!

giovedì, novembre 02, 2006

Una giornata al mare


Ieri sembrava primavera! Era caldo, e il cielo era limpido e azzurro.
Siamo andati a prendere Sandra e Lucio e ce ne siamo andati a Cervia.
I negozi erano tutti aperti e c'era una bella atmosfera: tante famiglie con bambini che facevano colazione seduti nei bar, ancora nei tavolini all'aperto, molte persone in giro con le biciclette, tante case, di quelle per le vacanze, aperte, con le finestre spalancate e ancora i tavolini e le sedie fuori in giardino. Unici indizi dell'autunno, le foglie secche a bizzeffe a terra, gli alberghi già chiusi e i lidi impacchettati nei fogli di plastica e già protetti dalle dighe di sabbia che impediscono l'accesso al mare.
Lungo il porto-canale alcuni pescatori vendevano il pesce appena pescato: canocchie ancora vive, piccole orate, diversi moletti, soglioline da frittura...
Siamo andati a comprare il sale aromatizzato e il formaggio di fossa, che questa sera verrà sacrificato al desco famigliare.
Poi ci siamo concessi un succulento aperitivo a base di prosecco e olive ascolane, guardandoci intorno e spettegolando sulla fauna locale.
E infine, il clou della giornata: la frittura di pesce al circolo dei pescatori, luogo spartano ma dove la frittura di pesce di paranza è qualche cosa di mistico! Abbondante, ben fritta, asciutta, servita sulla classica carta gialla e più che sufficiente per accontentare pancia e spirito.
Dopo pranzo classica passeggiata sul lungomare per godere dell'ultimo tepore del sole e poi ritorno a casa, dove siamo finiti appitonati davanti alla tv!

martedì, ottobre 31, 2006

Hallowin

Ficcando il naso nei blog altrui, nella fattispecie in quello di Seamus, mi è venuto in mente che quando eravamo bambini questo era il periodo di visita ai cimiteri.
Che sembrerebbe una cosa molto triste.
Quando ero bambina io Hallowin era una festa assolutamente sconosciuta. Ho imparato a conoscerla un po' più grandicella, al liceo, leggendo i Peanuts e l' attesa del Grande Cocomero, che avrebbe premiato l'orto più sincero!
Ma fino ad allora c'erano state invece le visite ai cimiteri. Si andava a "trovare" i parenti. Ora, i miei nonni e la bisnonna sono sepolti nella Certosa di Bologna, cioè nella parte monumentale. Mia mamma la conosce molto bene, perchè durante la guerra andava a trovare una sua zia che era sfollata lì vicino e con i suoi cugini passava i pomeriggi a giocare a nascondino fra le tombe, visto che era l'unica area verde praticamente priva di pericoli in tutto il circondario. Così si andava sulla tomba del nonno, su quella della bisnonna, e poi mamma ci portava a vedere le tombe più strane, suggestive del cimitero! Una delle nostre preferite era quella del fabbro, sormontata appunto da una grande statua di un fabbro con tanto di pinze, martello e grembiulone! Poi c'era quella, bellissima, liberty, di un ceramista, tutta rivestita di piastrelle maiolicate. Insomma, la giornata diventava uno spasso! E mentre si passava da una tomba all'altra, mamma raccontava aneddoti divertenti sui vari parenti, ma anche su molte delle persone che lì avevano ora la loro ultima dimora, perchè Bologna è sempre stata una piccola città dove tutti si conoscono.
E infine, a completamento della mattinata, c'era la S. Messa per i caduti in guerra, fatta davanti al sacrario, con tutti i militari nelle loro uniformi sgargianti e la banda!
Una vera festa! La festa di Ognissanti!

lunedì, ottobre 30, 2006

Buon Anniversario!


23 anni di matrimonio, e ci si riduce così!

Terapia psicanalitica libraria

Tantissimi anni fa mi sono dilettata a fare la bibliotecaria, gratuitamente, nella bibliotechina parrocchiale. Che detto così sembra poca roba. Invece è una piccola biblioteca, ma molto ben fornita, e allora anche molto bene organizzata. Eravamo un gruppetto con molta voglia di fare e avevamo rispolverato e ammodernato una struttura già esistente. E io facevo servizio tutte le domeniche. E lì ho scoperto che consigliare un libro è la cosa più difficile del mondo!
Non si può consigliare un libro a casaccio, solo perchè ci è piaciuto tantissimo!
Bisogna invece valutare attentamente le persone, parlare con loro, conoscerle, capire fino a che punto possono apprezzare una cosa piuttosto che un'altra, e fino a che punto ci si può spingere a proporre un autore piuttosto che un altro.
La mia era una posizione privilegiata: le persone che venivano mi raccontavano pezzetti delle loro vite, che a poco a poco mi davano un quadro più completo del loro modo di essere. Spesso ho avuto delle sorprese straordinarie, perchè tante volte l'aspetto esteriore, il modo di presentarsi, non coincide con il vero essere, tante volte il punto di arrivo, che è il modo di essere attuale, è passato attraverso battaglie, esperienze insospettabili! E questo imparare a conoscere meglio i fruitori, di solito abituali, della bibliotechina, mi era diventato di grande ausilio quando, immancabilmente, mi chiedevano di consigliare un libro. Spesso, in virtù di questa conoscenza delle persone mi permettevo di proporre titoli che forse non mi avrebbero mai chiesto spontaneamente.
Ancora oggi, ogni tanto mi diletto nell'esercitare questa sorta di psicanalisi, con i miei figli, con qualche loro amico e con qualche amica, ma anche con qualche paziente, se sono abbastanza in confidenza. A volte un libro riesce a parlare, ed aiutare, molto meglio di quello che posso fare io!

venerdì, ottobre 27, 2006

Ricordi

La mia nonna era bellissima! Alta, grande, forte! Una nonnona, insomma!
Aveva i capelli lunghissimi, raccolti in una crocchia. La sera, prima di andare a dormire, scioglieva la treccia, che le arrivava fino alla vita, si spazzolava, poi si rifaceva la treccia e andava a dormire, avvolta nelle camicione da notte bianche, di cotone, tutte ricamate, che le faceva la mamma, sua figlia.
Andava sempre in bicicletta. Ero orgogliosissima quando mi veniva a prendere da scuola sulla sua bici grigia, tutta lucente, che poi ho ereditato io e usato durante tutti gli anni dell'università, fino a quando non ne ho comperata una nuova, moderna, molto più leggera!
La nonna faceva la stiratrice, aveva un negozio tutto suo, e usava dei ferri che scaldava su un fornello a gas appoggiato ad un lato del grande tavolo di lavoro. Aveva ferri di tutte le dimensioni, quelli grandissimi e pesantissimi che usava per stirare le tende, ma prima passava sulla piastra calda una candela per renderli più scivolosi ed evitare che il nylon si attaccasse al ferro, c'erano quelli medi, che oggi si ritrovano nelle bancarelle dei mercatini dell'antiquariato e vengono usati come fermaporte, per le camicie da uomo, e infine quelli piccolissimi, quasi da bambino, per le piegoline delle sottovesti o delle camicette eleganti delle signore.
La nonna era bravissima a lavorare a maglia. Quando era a casa, e non stava facendo la sfoglia, sferruzzava sempre. Io e mio fratello in inverno sfoggiavamo elegantissimi maglioncini fatti da lei, e in estate preziosissime magliettine in filo di scozia lavorate con ferri sottilissimi. Ho ereditato da lei la passione per il lavoro a maglia, ma non sono così brava!
Era una donna severa, seria, ma con noi nipoti era tenerissima. Le sere d'estate, dopo cena, ci portava ai giardinetti sotto casa, ci comprava il gelato (lei era golosissima di gelato) e poi, seduti su una panchina, assistevamo alle recite dei burattini della compagnia Presini, famiglia storica di burattinai qui a Bologna. In inverno invece ci portava al cinema Antoniano (quello dello Zecchino d'oro) : le piacevano moltissimo i film western, i film di cow-boys, che lei chiamava covboi. Prima di entrare al cinema faceva i patti con noi: dovevamo scegliere tra i brustolini, cioè i semi di zucca, o le rotelle di liquirizia, perchè bisogna sapersi accontentare, ma poi nell'intervallo ci comprava sempre le "cicles", che erano le antesiniane dei chewinggum, quelle palline rotonde. coloratissime, che lasciavano tracce di colore sulle dita e sulla faccia appena le si toccava e che erano contenute dentro macchinette rotonde trasparenti, da cui uscivano dopo avere introdotto una monetina da 1 lira (o forse erano 5, non ricordo) e avere girato la manopolona.
Il giorno del suo compleanno, il 19 marzo, giorno di S. Giuseppe, la mamma le faceva sempre le raviole, quelle con la mostarda bolognese dentro, perchè le preferiva alle torte, che secondo me considerava non da proletari!
Adorava il mare! Tutte le estati veniva in vacanza con noi e le piaceva moltissimo stare sotto l'ombrellone a guardare noi sguazzare nell'acqua, respirando la brezza marina, e a volte arrivava fino alla battigia, si sollevava la gonna sopra il ginocchio e passeggiava con l'acqua alle caviglie. Purtroppo era allergica al sole e quindi poteva stare in spiaggia solo al mattino presto e la sera dopo le cinque, quando il sole non è più così cocente.
Una volta mi disse che nella vita aveva solo due rimpianti: non avere potuto imparare a sciare e non essere mai andata su un aereo.
Le ho dato soddisfazione solo con l'aereo, facendosi poi raccontare minuziosamente com'era l'aereo e che sensazione si prova a stare su in alto, e cosa succede al decollo e all'atterraggio. Era felice quasi come ci fosse salita lei, su quell'aereo!
Per lo sci invece non sono mai riuscita a darle soddisfazione: non ho mai imparato!
Per quello ci ha pensato però mio fratello!

Il telefono, la tua voce!

Sempre a proposito di telefono, sarà anche la mia voce, ma è anche la mia disperazione! Abbiamo due linee telefoniche, ma abbiamo anche 3 figli adolescenti....Il problema non sono, paradossalmente, le bollette, bensì il continuo squillare dei due telefoni e il loro essere costantemente occupati! Ogni volta che devo fare una telefonata devo, nell'ordine, chiedere, supplicare, minacciare, ululare fino a che non riesco ad appropriarmi del telefono! Confesso che a volte preferisco utilizzare direttamente il telefonino per non innescare una spirale di nervosismo, musi lunghi e brontolamenti! E i ragazzi sono anche molto bravi, in effetti chiamano raramente, le bollette non sono mai elevate. Il problema è che vengono chiamati dagli amici/amiche, e stanno ore ore e ore a chiacchierare! Il grande viene sempre chiamato per lunghissime consulenze sull'uso del pc e annessi. I suoi interlocutori sono talmente imbranati da non essere in grado di utilizzare msn nemmeno sotto dettatura! Il figlio di mezzo invece si dilunga in lunghissime discussioni sul libro che sta leggendo in quel momento (non per niente frequenta il liceo classico!). La figliola, Rudolph, invece esercita la sana pratica del gossip su amici, amiche e compagni di scuola! Ma spesso passa anche i compiti alle compagne!
Io al telefono ci facevo le traduzioni di latino con una mia compagna di scuola. In realtà lei mi correggeva, ridendo come una matta, gli strafalcioni che cercavo di fare passare per traduzioni! Io invece le spiegavo le equazioni, che al telefono riesce una meraviglia! E dalla cucina sentivo la voce di mia madre che chiamava e diceva: è un'ora che sei al telefonooooo!! Dobbiamo chiamare anche noiiiiiiii!!!!!!!!!!!!! Ma sotto sotto si sentiva che rideva!

giovedì, ottobre 26, 2006

Domande esistenziali

Ma perchè il telefono suona sempre quando sono sotto la doccia? Oppure mentre sto friggendo? Oppure quando stanca e stressata, finalmente mi siedo a tavola, tutta la famiglia insieme e mi telefona qualcuno che ti tiene lì un'ora, così quando torno a tavola è tutto freddo e gli altri hanno già mangiato e se ne sono andati e io devo stare lì a mangiare da sola una pietanza oramai triste e fredda?
Mi chiedo quale meccanismo perverso faccia pensare alle persone che se telefonano verso ora di pranzo mi disturbano meno che durante il normale orario di lavoro.
C'è una simpatica vecchetta che regolarmente mi telefona dalle 12,30 alle 13 oppure dalle 19,30 alle 20, per raccontarmi tutto sulle sue evacuazioni: esaltante! Ho provato a spiegarle che se mi chiama negli orari di ambulatorio non mi disturba, lei con un a plomb straordinario mi ha detto che in quelle ore non può perchè deve uscire a fare la spesa! Per fortuna che è veramente simpatica e carina e riesco a perdonarle tutto!
Poi ci sono quelli che riescono a chiamarmi mentre sto guidando, ma solamente se ho scordato l'auricolare, altrimenti non chiama nessuno! Il telefono, se ho l'auricolare, resta muto e silente per tutto il tragitto!
Ieri sera il telefono ha squillato mentre ero sotto la doccia. La figliola, sempre molto sbrigativa, non ha detto no guardi, la mamma è occupata, richiami. No, la pupa diciassettenne ha preferito venire in bagno e dire: c'è una che ti vuole! e si è dileguata nella sua camera chiudendo la porta.
Così sono andata a rispondere, e ovviamente era un call center telecom che voleva sapere quante bollette pago! Ma pensa te! Poi mi sono venute in mente due care amiche di blog, Coneja e Annachiara, così ho tirato un profondo sospiro e con la massima gentilezza possibile le ho detto che era una cosa privata e che non ero interessata a nulla, che la mia situazione telefonica era ottimale per me, grazie e buona serata. Dall'altro capo del telefono ho sentito la vocina un po' dispiaciuta, ma poi ha ringraziato pure lei e ha messo giù. Povera! Fosse per me, per non sentire quei toni delusi comprerei di tutto, di più! Già lo feci una decina di anni fa! Settimana prima di Natale, 8 di sera, suona il campanello e mi si presenta una ragazzona, tutta trafelata e imbarazzatissima che si presenta: Euroclub, oggi Mondolibri. Mi chiede con voce supplice di ascoltarla, visto che era la prima volta che "usciva" da sola. La faccio accomodare e presa da pietà le ho sottoscritto l'abbonamento!!!! E non l'ho mai disdetto! Spero solo che le abbia fruttato qualcosa!
Fortunatamente oggi si è sempre contattati telefonicamente ed è più facile dire no! Ma con un po' di educazione! :-)

martedì, ottobre 24, 2006

Scirocco

Spira vento di scirocco. Un vento caldo come un fon. C'è il sole, l'aria è limpida, ma ovunque ci sono foglie secche che volano qua e là. E fa caldo, tanto caldo!
E l'umore è balzano!
Sono pigra, non ho voglia di fare niente. Me ne starei qui al computer a scrivere sciocchezze, ma devo affrontare la realtà: un lavoro, dei pazienti da visitare, soprattutto da ascoltare. E poi la casa da accudire, figli e marito da coccolare....
Invece oggi me ne starei da sola, a zonzo, a vedere una mostra, passeggiare sotto i portici per le strade del centro, annusando l'aria che oggi profuma ancora di primavera.
C'è nostalgia di quando adolescente potevo andarmene a zonzo senza pensieri, tanto c'era la mamma a casa che pensava a tutto.
Ora invece la mamma sono io!
Forse quello che mi da fastidio oggi è l'età: la mente è ancora ragazzina, ancora penso a quello che farò quando sarò grande. E invece sono già grande! E quello che è fatto, è fatto, nel bene e nel male!
Il vento di scirocco agita! I vecchi non fanno che ripetersi l'un l'altro per strada: tempo da terremoto!
Domani il vento girerà e tornerò quella di sempre.

sabato, ottobre 21, 2006

Casalinghitudine

C'è un'intima soddisfazione nel prepararsi le cose da sè.
Oggi, dovendo preparare gli arrosti e i dolci per domani, me ne sono stata tutto il giorno tappata in casa, o meglio, in cucina! E ho dato sfogo ai miei istinti!
Ho tagliato gli arrosti con l'affettatrice, facendo fette perfette (o quasi: gli arrosti ripieni tendono a sbriciolarsi) riponendole negli appositi Tupper per poterli trasportare domani.
Poi ho preparato la pasta per le crostate, utilizzando la farina senza glutine, perchè ci sarà una bimba celiaca. Ho steso la pasta e l'ho riempita con le mie marmellate: quella di more, raccolte questa estate, e quella di pesche, pere, mele e limoni fatta il mese scorso con frutta che cominciava a essere troppo matura. Ho fatto le striscioline e ho decorato le crostate con il classico reticolo e negli spazi ci ho messo pure le palline di pasta schiacciate!
Visto che dovevo usare il forno, ho impastato il pane e l'ho messo a lievitare.
Poi, visto che qualche giorno fa ci hanno regalato una cassa gigantesca di prugne, e visto che nonostante ne abbia ampiamente distribuite, e pure mangiate, ne sono rimaste troppe per il nostro consumo, le ho lavate, snocciolate e ne ho fatto marmellata.
Adoro preparare le marmellate! C'è qualcosa di bello, di elegante, nel riempire i vasetti di vetro con questi composti semitrasparenti e colorati! E mi dà un gran piacere mettere poi i vasetti nella dispensa.
Ho infornato il pane, e la casa, già profumata dell'odore della marmellata e delle crostate, si è riempita anche del profumo del pane. Ed era profumo di festa! E siccome c'era questo odore di festa, e a casa nostra festa equivale a pizza fatta in casa, ho preparato pure quella per la cena!
Mi da gioia occuparmi della cucina. A volte penso che forse avrei dovuto fare la ristoratrice, ma non so se mi darebbe la stessa intima gioia dover preparare per molte persone che spesso non pongono nemmeno un briciolo di attenzione a ciò che mettono in bocca.
Forse la dimensione che più mi appartiene sarebbe quella del B&B: poche persone, per le quali preparare poche specialità golose, fatte rigorosamente in casa, con ingredienti il più naturali e sani possibili.
Ma questa è un'altra vita!

venerdì, ottobre 20, 2006

Luisona day!

Quest'anno, il 9 dicembre, è il trentesimo anniversario della pubblicazione di Bar Sport di Stefano Benni.
Sul sito del nostro, un gruppo di fans propone una cosa carina carina: la lettura di un libro, di Benni o anche di altri autori, in un bar della propria città, piccola festa della lettura condivisa!
L'ho detto ai figli, che si sono detti entusiasti. Ho anche individuato il bar! Ora si tratta di decidere cosa leggere e soprattutto CHI leggerà!
Rudolph non è brava a leggere e i due maschi non sono abbastanza esibizionisti! Chiederò a un paio di loro amiche! Pensavo di leggere uno o due racconti da Il bar sotto il mare. E forse potrebbe essere appropriato leggere anche La Luisona!
Sarà un lungo lavoro!

martedì, ottobre 17, 2006

Invecchiare

Mamma ha avuto un infarto. Ma siccome è La Mamma, naturalmente ha minimizzato, non si è fatta portare in ospedale, perchè no, non ce n'è bisogno, devo solo mangiare un po' meno...Così la settimana è passata, fra telefonate quotidiane e la mia ansia che montava poco per volta. Ma si sa, sono l'ansiosa di famiglia! Perchè insistere quando marito e fratello medici entrambi, e mia sorella, la razionale, mi dicevano che non c'era da preoccuparsi? Ma ho insistito! Ieri siamo andate dal cardiologo, che ha dato il responso: infarto.
Signora, deve stare tranquilla, perchè ancora non è completamente passato...E lei ubbidiente: sì, certo, ma adesso sto bene....
Siamo tornate a casa e lei era tutta allegra, e si preparava ad affrontare il babbo, il tragico della famiglia. E pensava a giovedì, quando la nipotina andrà da lei per tutto il giorno: invece che andare ai giardini pubblici, andremo in cortile...
E' una donna forte! Il suo corpo invecchia, ma è ancora la bimba birichina che nonostante fosse convalescente da una polmonite, si mise a correre dietro una farfalla!

domenica, ottobre 15, 2006

Crema di zucca a modo mio

Dopo ampia e faticosa consultazione sul web e sui ricettari delle amiche, nonchè sui sacri testi della cucina italiana, tipo Il Talismano della Felicità, ho deciso di inventarmi io qualcosa di poco elaborato! Quindi ho preso la mia bella zucca e mezzo (con l'altra mezza ci ho fatto il risotto), l'ho spellata e l'ho fatta a cubetti. Poi ho tagliato grossolanamente due belle cipolle bianche, piuttosto grandi. Ho fatto leggermente soffriggere la cipolla e poi ho aggiunto i pezzi di zucca e ho fatto andare il tutto per un po'. Nel frattempo ho pelato e fatto a pezzi tre patate miserelle che languivano solitarie e ho aggiunto pure esse, ho aggiunto un litro d'acqua calda, un po' di sale, ho chiuso la pentola a pressione e l'ho fatta andare per 10 minuti dal fischio, dopodichè ho spento, fatto sfiatare, aperto e frullato con il frullatore a immersione, ho aggiunto un bel po' di pepe e di noce moscata e ho servito cospargendo il tutto di abbondante parmigiano.
E' stato un vero successo, sono ancora lì tutti che si leccano le orecchie!
Ora mi resta una sola zucca! Le altre sono riuscita a distribuirle tutte!

venerdì, ottobre 13, 2006

Family life

Questo pomeriggio l'ho dedicato, non avendo appuntamenti, alla seconda parte del riordino della cucina. Questa volta è toccato alla dispensa. Rudolph era lì con me che preparava un cartellone per la prossima festa parrocchiale. Quanto abbiamo chiacchierato! Proprio come quando erano piccoli e ci mettevamo a fare i biscotti!
I ragazzi invece sono stati per la maggior parte del pomeriggio appiccicati al pc e alla playstation. Capisco che il grande, avendo appena cominciato l'università, non abbia un gran che da fare, ma possibile che non abbia MAI neanche uno straccio di appunti da mettere in ordine?
Vero che il prof. di Istituzioni di storia del cinema ha detto che devono vedere quanti più film possono, ma passare intere giornate al pc a vedere film o cartoni giapponesi....mah!
E quello di mezzo possibile che non gli scappi mai di fare una traduzione di greco o non debba ripetere un po' di latino o fare un esercizio di matematica?
Forse io alla loro età ero più scema e mi occorrevano interi pomeriggi di studio per ottenere risultati solo decenti!
Comunque, questo loro perdere tempo mi fa stare male, molto, e in questi pomeriggi divento la tipica madre brontolona che li stressa con il solito "per favore, mi butti la spazzatura?" oppure "vuoi mettere in ordine in camera tua?" "quella borsa non si vuota da sola!"ecc. ecc. Insomma, ho snocciolato l'intero repertorio, a parte il mitico " questa casa non è un albergo!": ho ancora un po' di pudore!
Poi è arrivato, finalmente, mio marito. Distrutto dalla giornata! E' un periodaccio: c'è in circolazione una sindrome parainfluenzale (ma come parlo tecnico!) e i suoi vecchietti il medico lo vogliono a casa!
Il poverino è andato in camera a cambiarsi e siccome ero rimasta un po' indietro con la preparazione della cena, si è infilato il pigiama e si è messo a guardare la tv.
Finalmente li ho chiamati per la cena ed ecco che mi compare tutto allegro, con la maglietta del pigiama messa con il davanti dietro. Ora, se fosse una maglietta girocollo, sarebbe facile sbagliarsi, ma è una maglietta con lo scollo a v! E quando gliel'ho fatto notare, ha pure sbuffato! Sigh! Se penso che mi sgrida sempre perchè esco con le etichette di fuori!

giovedì, ottobre 12, 2006

una yogini


"Sei una vera yogini" mi ha detto questa sera il maestro. L'ho guardato con aria interrogativa: ci sono persone molto più esperte di me nel corso. Ha spiegato che è l'atteggiamento, più della pratica, a fare di me una buona yogini. Che vuole dire che qualsiasi cosa lui proponga, anche la più assurda, io mi piazzo lì e provo a farla, con concentrazione e attenzione.
Considerato che questa sera, dopo i vari esercizi preliminari di riscaldamento, ha deciso di farci fare la verticale sulle mani, forse aveva ragione: qualcuno l'ha guardato perplesso. Ma penso che lui sia una persona sufficientemente esperta da sapere quello che fa, e quindi, con il suo aiuto (che diamine: era la prima volta!) sono riuscita a mettermi a testa in giù, in equilibrio sulle mani!
Non avevo mai fatto un'esperienza così straordinaria! Ero leggera, con la testa all'ingiù e i piedi all'insù e non sentivo male da nessuna parte! Riuscivo a reggermi con una facilità estrema, lui che semplicemente, davanti a me, aveva posto le mani sui miei talloni, e basta! Grande stupore!
Questo praticare lo yoga mi esalta: è la prima volta in vita mia che poco alla volta sto imparando a prendere coscienza del mio corpo e a fargli fare quello che voglio io e non quello che vuole lui! E dire che di sport ne ho fatto tantissimo, e sempre per periodi molto lunghi!
Certo che lì in palestra cìè un buffo rapporto tra noi e lui: lui è davvero il maestro, che parla, racconta, che fa domande, ma, fastidiosamente per me, sono domande retoriche, lui non aspetta mai la risposta, e io che sono l'ultima arrivata a volte tento di rispondere, di fare conversazione e subito dopo mi sento proprio fuori posto, percepisco che gli altri ritengono che io abbia fatto una cosa disdicevole: ho osato interrompere il maestro! Il quale è paziente, sorridente, buono....fortunatamente pure bello! Quanto mi ricorda quel tizio che secoli fa in tv diceva "aprite il canale misticooooo" con voce nasale e suadente, cantilenante, mentre assumeva la posizione dell'albero!
Però le cose che dice, che racconta, mi riportano tantissimo a Tiziano Terzani, al suo Un indovino mi disse e anche a Un altro giro di giostra, quando racconta delle sue meditazioni e dei suoi incontri con i maestri yoga.
E anche in questo caso,come dice Terzani, l'anusara yoga è stato codificato da un americano, John Friends. Un altro occidentale innamorato della cultura orientale, al punto di diventarne non solo un seguace, ma perfino un maestro.

mercoledì, ottobre 11, 2006

Nascite

Un amico ti manda una mail con una foto ed ecco che un turbine di sentimenti comincia a vorticare dentro! E' bastato vedere quel visino tranquillo addormentato dietro le sbarre della sua culletta per farmi ricordare tutta la tenerezza e l'emozione provata nel guardare i miei figli appena nati. Quanta tenerezza! E quanto stupore nel vedere com'erano belli e perfetti, con tutte le loro ditina e quei nasini delicati, e le bocchine arricciate in una piccola smorfia. Chissà cosa c'è dentro quei loro piccoli pensieri segreti che passano dietro gli occhietti chiusi, che si intuiscono passare silenziosi dietro quelle piccole fronti piene della saggezza del mondo. Loro sanno, ma non ce lo diranno mai!

Benearrivata, Giuliana!

Coniglio&friends


Come resistere quando degli amici di vecchia data vengono a fare spettacolo nella tua città? Non è possibile ignorarli! E così, con Mafalda e la sua bellissima, nuovissima, fiammante rosso fuoco Panda, detta LaFerari, partendo all'alba delle 6,30 e sfidando il freddo e la nebbia in valpadana, siamo andate a S. Giovanni in Persiceto per rivedere i nostri amati Conigli!
Alla fin dei conti se siamo diventate amiche per la pelle lo dobbiamo proprio a loro!
Ci ritrovammo sulla chat di ruggito.it una domenica di giugno di 3 anni fa e scoprimmo di abitare vicine. Andammo a prendere un gelato e lì capimmo che era destino che ci incontrassimo: lavorava nello stesso posto di mia sorella e si conoscevano benissimo! E i suoi genitori abitano a un tiro di schioppo dai miei! Come non diventare inseparabili? Abbiamo cominciato a organizzare il primo raduno bolognese, e quest'anno sarà il quarto! Questo è il terzo Coniglio&friends a cui partecipiamo. Siamo proprio come Gianni e Pinotto! Naturalmente io sono Pinotto! Sempre molto imbranata, ma sempre presente e pronta a dare una mano!
Sono stati veramente affettuosi, Marco e Antonello! E finalmente abbiamo conosciuto di persona l'attoreRatti! Giovane, più di quello che pensassi, bravo e brioso! E bravi e briosi anche tutti gli altri: Angelica, Restuccia, Cecilia, Viviana e anche il tecnico del suono!
Ci siamo lasciati con grandi abbracci e promesse di trovarci, o a Roma durante l'inverno, o a Bologna questa primavera!
E speriamo che la smettano di chiamarmi signora!!!!

martedì, ottobre 10, 2006

Cenerentola

Ieri sera torno da yoga, piuttosto affaticata perchè è stata una seduta veramente pesante. Marito e ragazzi "già mangiati" per fortuna, mi infilo sotto la doccia ristoratrice. Esco dalla doccia e vado a fare un po' di coccole al marito, che con molto tatto mi dice: non spaventarti quando vai in cucina... Lo guardo con un grosso punto interrogativo che mi sovrasta: non è che la giornata pesante ha avuto effetti devastanti su di lui? Ride, mi prende delicatamente una mano e mi comunica,con molta prudenza, che gli hanno regalato una cassa di zucche! E che ci faccio con una cassa intera? Vado a vedere: sono proprio 8 belle zucche! Disperazione! Nessuno in casa le mangia, tranne me! Come fare? Sperare che si trasformino in una bella carrozza che mi porti dal principe azzurro? Ma io ce l'ho già!
Ma si sa, le zucche sono fatate! Mi hanno fatto ricordare un po' di persone che so quanto le apprezzano! Ho telefonato a un po' di amiche: entro domani riuscirò a distribuirne almeno quattro, e una la porterò alla mia suocerina che mi faccia i tortelloni. E oggi ho fatto un ottimo risotto con la zucca e la salsiccia, che hanno apprezzato anche i figli, e pure il marito, feroce nemico delle verdure!
E proverò a fare anche gli gnocchi.
Però, una bella carrozza....quasi quasi l'avrei preferita, con tanto di cavalli e valletti! Giusto per andare al ballo e non dovermene restare in cucina a lavorare!

lunedì, ottobre 09, 2006

Lunedì

E' lunedì, e il telefono comincia a suonare fin dalle 7,30!
E suona ogni quarto d'ora! Non si riesce a fare nulla: non si può andare in bagno, non si può leggere, non si riesce a scrivere! E la cosa peggiore è che tutte le telefonate sono per lui, il carissimo marito, il quale invece, odiando rispondere al telefono, se ne esce prestissimo e va a rintanarsi a bere il caffè in un bar per leggersi il giornale in santa pace e cominciare la giornata, che alla fine sarà caotica, con tutta la calma possibile. E io qui, che devo riorganizzarmi dopo due giorni due di stacco, e che devo pure organizzare la sua, di giornata!
E i figli, che prima di andare a scuola mi hanno fatto firmare qualcosa come un chilo di avvisi: incontri per l'elezione dei rappresentanti dei genitori, firme per la responsabilità in caso di uscite scolastiche, firme per tranquillizzare la scuola che ho preso atto delle circolari, firme per avvisare che ho firmato tutto il firmabile!
E il figlio più grande che mi chiede aiuto per sapere dove sono certe aule universitarie, senza pensare che lui ha iniziato una facoltà a me totalmente sconosciuta e che 23 anni fa, quando mi iscrissi io, non esisteva nemmeno! Quindi ricerca su internet dei luoghi e dei percorsi.
E mia figlia che mi avvisa che a pranzo ci sarà pure un'amica, ma non sa se arriva prima lei e poi l'amica o se arriveranno tutte e due contemporaneamente...
Io ODIO il lunedì!!!

Per fortuna questa sera ho la lezione di yoga!!!

giovedì, ottobre 05, 2006

Ci sono giorni...

Ci sono giorni in cui non riesco a scrivere. Mi prende il panico davanti alla pagina bianca come negli anni lontani del liceo, davanti a quei titoli assurdi che ogni tanto la prof. ci propinava e io non sapevo proprio da che parte cominciare!
Questi giorni sono stati giorni di lavoro intenso, tante storie da ascoltare, tante diete da cambiare. E per di più mi è venuta la sindrome della casalinga impazzita, condizione per me tremenda perchè significa che devo mettere ordine nella mia testa! Ho completamente vuotato una parte dei pensili di cucina, ho lavato tutta la sequela di tazze, tazzine, piatti e piattini, porcellane, bicchieri, caraffe, zuppiere e quant'altro era conservato, ho lavato i pensili dentro e fuori, ho risistemato il tutto con un nuovo ordine che mi sembra più funzionale e logico. E' stato un lavoro ciclopico! Che oltretutto non è terminato, considerate le dimensioni della cucina! E il desiderio di cambiare anche la disposizione dei mobili è fortissima! Il povero marito non sa cosa l'aspetta nei prossimi mesi! Devo solo trovare la giornata adatta per fare un giro all'Ikea....
In ottobre ho sempre questo desiderio di ristrutturazione. E' come se l'anno nuovo cominciasse adesso, e non a gennaio. Da sempre per me è questo il momento di pianificare tutto il nuovo anno. E' anche il momento di comprare la nuova agenda, scelta sempre molto difficile, passo ore da Buffetti, sfogliando e cercando l'agenda perfetta, che non trovo mai! Deve essere un'agenda giornaliera, abbastanza grande per poterci scrivere cose, oltre agli appuntamenti, ma deve essere sufficientemente piccola da non ingombrare la borsa, già fin troppo piena! Ho provato a usare l'agenda elettronica, comodissima in termini di spazio, e anche per la funzione di ricerca e di archivio, con sempre tutto a portata di mano, ma assolutamente sterile dal punto di vista creativo: non potevo disegnarci sopra, ne' scrivere con colori diversi, ne' potevo metterci commenti o incollarci sopra biglietti e bigliettini. Così, quando la suddetta agenda elettronica un brutto giorno si è inspiegabilmente autocancellata, lasciandomi senza più alcun riferimento e trasformandomi in un secondo nella smemorata di Collegno (in un attacco di pigrizia non avevo scaricato gli aggiornamenti sul pc!), ho preferito tornare all'amato e più sicuro e decisamente più creativo cartaceo.
E ora vado proprio a comprarmi l'agenda nuova! E' giunto il momento!

domenica, ottobre 01, 2006

Buonanotte Fiorellino

Buonanotte, buonanotte amore mio
buonanotte tra il telefono e il cielo
ti ringrazio per avermi stupito
per avermi giurato che è vero
il granturco nei campi è maturo
ed ho tanto bisogno di te
la coperta è gelata e l'estate è finita
buonanotte, questa notte è per te.


Buonanotte, buonanotte fiorellino
buonanotte tra le stelle e la stanza
per sognarti devo averti vicino
e vicino non è ancora abbastanza
ora un raggio di sole si è fermato
proprio sopra il mio biglietto scaduto
tra i tuoi fiocchi di neve e le tue foglie di tè
buonanotte, questa notte è per te.

Buonanotte, buonanotte mogliettina
buonanotte tra il mare e la pioggia
la tristezza se ne andrà domattina
e l'anello resterà sulla spiaggia
gli uccellini nel vento non si fanno mai male
hanno ali più grandi di me
e dall'alba al tramonto sono soli nel sole
buonanotte, questa notte è per te!

venerdì, settembre 29, 2006

P.S.

Salvi!
Per questa volta!
Ha deciso che andrà fuori con la cugina! Prima, cena con le amiche e la cugina e poi loro due da sole al cinema!
Domani notte dormirò!

La discoteca!

Ebbene sì, ci siamo arrivati!
Anche io, in un passato molto remoto, ho avuto il mio periodo discotecaro. Avversatissimo da mio padre, tollerato da mamma, che era anche la depositaria delle mie confidenze e quindi si fidava di più di papà.
Mia figlia Rudolph è stata invitata da una amica, che ho visto solo una volta e che non fa parte della solita cerchia delle amiche che circolano per casa, in discoteca, sabato sera. E qui sono entrata in crisi. Temo queste dicoteche, non le conosco. Mi terrorizza il pensiero che possano darle roba senza che lei se ne renda conto! Quando andavo io le cose erano chiare: chi aveva la roba te la proponeva e tu potevi dire sì o no. Nessuno te la metteva nel bicchiere di nascosto! E poi eravamo tutti più o meno della stessa età, l'orario in cui si andava era proprio un orario da ragazzini: si andava alle 9, al più tardi alle 9,30, perchè massimo massimo alle 2 bisognava essere a casa, altrimenti sai le sgridate il giorno dopo! E il rischio di non poter uscire più per tutto il mese!
Ma ora....ora entrano a mezzanotte! Che vuole dire rientrare al mattino! E soprattutto che significa che in discoteca oltre ai ragazzini ci sono pure gli adulti! E Rudolph è bella, fa gola! E sembra più grande della sua età! Ed è una ragazza aperta, solare, che fa facilmente amicizia!
E porca miseria, sono terrorizzata! Al punto da non riuscire a ragionarci su! Mi dico che è intelligente, che sa valutare le persone, che è in gamba....ma tutto rimane in superficie: sono e resto terrorizzata!
Avrei una gran voglia di dire di no! Ma non voglio essere come mio padre, che per sedare le sue ansie ci diceva no ed era finita lì! Un no inappellabile e immotivato che ci faceva morire di rabbia, a me e mio fratello!
Sarebbe come dire "questa casa non è un albergo!", altra frase detestabile che mi sono sentita dire milioni di volte! Ma la vita è fuori, e non dentro casa!
Mio marito è tranquillo, non ha fatto una piega! Per ora non ha detto nè sì nè no, ma mi è sembrato propenso a dire di sì. Oggi faremo un consiglio di famiglia in ambulatorio, visto che oggi sono lì anche io, ed è l'unico luogo in cui possiamo parlare senza essere sentiti dagli altri figli!
Alla fine penso che le diremo di sì. Ma non so se riuscirò a dormire bene sabato notte!

giovedì, settembre 28, 2006

Firenze!


La prossima settimana riparto! Solo per due giorni e da sola. La meta è vicina: Firenze dista circa un'ora da Bologna. Ma sono già eccitata come se dovessi stare via un mese! Questa volta non organizzo nulla, ci penseranno le mie amiche Marta e Silvia a farmi una sorpresa. Ho chiesto solo di lasciarmi entrare in S. Maria Novella, che ho sempre visto solo dall'esterno. Poi saremo solo noi tre, con le nostre storie. Quante cose da raccontarci, quante paure da confessare, quante lacrime da consolare, quante risate per far volare il cuore oltre la cupola del duomo, oltre la guglia del campanile, che sembrano di zucchero filato e canditi, come fatti di torrone.
In effetti ogni volta che li guardo, mi viene l'acquolina in bocca e una intensa voglia di torrone, quello di una volta, bello duro e pieno di nocciole, che ti lasciava tutto appiccicoso di zucchero.
Sarò sola, niente marito e niente figli: ho bisogno di una pausa! Li amo alla follia, tutti e quattro, ma a volte devo stare da sola con me stessa, per fare ordine, per riflettere, per riposarmi e poter tornare smagliante e rinnovata. E le amiche, queste amiche, che sono come sorelle per me! Con le quali ho condiviso serate intere in chat, o in msn, scambiandoci confidenze e affetto, come da ragazzine con l'amica del cuore!
Peccato che domenica dovrò lavorare: un bel congressino sull'omeopatia in gastroenterologia!
Ma sabato sarà tutto nostro! Fiorentini, siete avvisati!

Perdersi a Bologna

Nei miei vagabondaggi in libreria ho trovato una guida un po' particolare di Bologna, appunto Perdersi a Bologna, di Matteo Marchesini, Edizioni Interculturali. Sfogliandolo, mi sono imbattuta in una frase di Guido Piovene.
Molte bellezze di Bologna, ed anche molti dei suoi negozi migliori, sono, non dirò segreti, bensì avviluppati e nascosti nelle sue pieghe prosperose. Il segreto del ripieno in un piatto succulento. La bellezza a Bologna non si pensa, ma si respira, si assorbe, si fa commestibile. Per dirla nel gergo di Freud, andare a Bologna è un po' come rientrare nel caldo del grembo materno.


lunedì, settembre 25, 2006

Riporre l'estate

Questo fine settimana ho riposto l'estate con cura dentro l'armadio, nei cassetti, in fondo a belle scatole preparate adeguatamente allo scopo. E ho cominciato a preparare l'accoglienza all'autunno, che comincia ad annunciarsi con le sue sere fresche e umide, con quella nebbiolina mattutina che scompare a mattinata già inoltrata, quando i raggi del sole finalmente riescono ad essere abbastanza forti da farla fuggire.
Ho messo via i sandali infradito, uno dopo l'altro, con la promessa di reindossarli il prossimo anno.
Ho riposto i top in una bella scatola, lasciata però a portata di mano, perchè forse, ancora una volta, sotto una giacca, forse...
Ho nascosto gli abiti scollati e senza maniche dentro la loro custodia nell'armadio, con la segreta malinconia di non averli indossati abbastanza volte questa estate.
Ho messo via i costumi da bagno e i teli da spiaggia, usati solo una volta, ma l'anno prossimo forse....
Ma ancora restano i pantaloni di lino, le magliette a maniche corte, i jeans leggeri, le camicette. Ancora mi accompagnerano per un po', insieme al giubbotto di jeans che amo tanto. E sono ricomparsi foulard e sciarpette, di seta e cotone per ora, mie compagne fedeli sempre.
Ben arrivato autunno, magica stagione di passaggio, dolce quanto basta per godere ancora un po' dell'abbigliamento estivo, ma già proiettata verso i pullover di cotone pesante e poi verso la calda lana!

domenica, settembre 24, 2006

Libri, che passione!

I libri riempiono la mia vita e la mia casa! Ho libri in sala, nell'ingresso, in cucina, in camera da letto! Ce ne sono pure in bagno, ma sono le raccolte di fumetti dei figli!
Sono una lettrice disordinata, passo da un autore all'altro e anche da un argomento a un altro senza nessuna logica. Mi lascio tentare dal titolo, dalla quarta di copertina, ma anche dai consigli degli amici e pure da quelli del marito, che ha gusti diversissimi dai miei! E pure dai consigli del mio libraio, anche se a volte mi lascia perplessa! Ma secondo me non ha ancora capito che tipetto sono! Però, quando trovo un autore che mi itriga, cerco di leggere i suoi libri in sequenza, e se si tratta di autori viventi, aspetto con ansia ogni loro nuovo libro. A volte questa "fedeltà" viene tradita, come per Pennac, che dopo la trilogia La fata carabina, Il paradiso degli orchi e La prosivendola, e dopo Come un romanzo, secondo me non è più stato all'altezza della sua fama. Probabilmente è caduto in un blocco artistico.
Di suo ho trovato molto bello anche L'Occhio del lupo, in teoria libro per bambini, in realtà favola per adulti! Ma non salvo altro, nemmeno Signori bambini.
A volte invece le nuove uscite sono sempre belle novità, come nel caso di Anne Tyler.
Altre volte invece non riesco a leggere altri libri dello stesso autore, come nel caso di Suskind: Il profumo è stato talmente coinvolgente e secondo me assolutamente perfetto che ho paura di venire delusa! A dire il vero è la prima volta che mi capita una cosa simile. Ma proprio non sono riuscita ad acquistare altro di suo.
Spesso un autore mi porta a cercarne altri, vedi Roddie Doyle, che mi ha avvicinato agli autori irlandesi, e soprattutto alle autrici, come Catherine Dunne.
O come Paasilinna, che ci ha fatto leggere, a me e al marito, che ne è ancora più appassionato, tutta la serie di autori nordici pubblicati da Iperborea.
Ora sto leggendo Ermanno Rea, comprato a Napoli, sotto la malia di questa città incredibile. Devo dire che in effetti leggo pochi italiani, a parte i grandi: Dino Buzzati, la mia amatissima Natalia Ginzburg, Beppe Fenoglio, Primo Levi, Cesare Pavese, Italo Calvino....
Ci sono generi come i thriller, o i romanzi gialli, che oramai non leggo più. Hanno riempito le mie vacanze estive da adolescente, ma ora non esercitano più alcun fascino.
Invece, segno dell'età, penso, ho cominciato ad apprezzare libri di taglio giornalistico, come gli ultimi di Marco Travaglio.
Ma il mio obiettivo, il mio desiderio che presto penso realizzerò, è finalmente riuscire ad affrontare Proust! Oramai non posso più procrastinare, sento che i tempi sono maturi e farò questo grande passo!

venerdì, settembre 22, 2006

Yoga

Ho deciso! Quest'anno mi iscriverò a un corso di yoga.
Dopo anni e anni , 5 per l'esattezza, di GAG e Total Body in acqua, alla fine diventato troppo massacrante per me, voglio affrontare questa disciplina. Non ne posso più di corse, saltelli, addominali forsennati! Ho bisogno di muovermi con calma, altrimenti i dolori al plesso solare diventano insopportabili e l'ansia aumenta e diventa ingestibile!
Sono andata alla prima lezione. Le persone che frequentano questi luoghi sono solitamente donne, magrissime, bellissime, molto eteree, che hanno già una conoscenza di pratiche yoga, o comunque sanno molto della cultura indiana. Io no! L'unica cosa che conosco dell'India è il pollo Tandoori!
Non sono eterea e non ho questo aspetto elegante e lunare. Sono piuttosto rotondetta e non ho questa aura di fascino come le altre. Però l'ambiente è molto rilassato e sorridente, accogliente.
C'è un solo uomo, oltre il maestro, insegnante di tae-kwon-do, piccolo, bassetto, scuro, con una muscolatura pazzasca, ma non tipo culturista.
Il maestro è bellissimo, con due occhi azzurri che lasciano senza fiato! Lo sa e ti guarda con questo sguardo avvolgente che vuole farti sentire al centro della sua attenzione. Francamente mi scappa un po' da ridere!
In tutto siamo in 5, quindi l'ambiente è tranquillo. La lezione comincia con un canto di alcune strofe, cantato solo dal maestro e da una allieva che è già un anno che fa yoga qui, e che si conclude con l'Ohm, cantato da tutti. L'Ohm cantato da tutti insieme è davvero un profondo respiro collettivo.
Comincia la lezione, il maestro ci spiega cos'è l'anusara yoga, e cominciamo con le varie posizioni. Non è difficile, mi muovo discretamente, l'unica difficoltà è regolare bene il respiro. All'inizio pensavo che fosse troppo blando, ma dopo un po' mi rendo conto di stare sudando in maniera profusa! I muscoli sono tesi e lavorano, anche quelli che non mi ricordavo più di avere! Ad un certo punto nell'assumere una posizione assolutamente assurda, mi sembra di volare: sono in equilibrio solo su un piede e su una mano e l'altra gamba e braccio sono in alto sopra di me e non perdo l'equilibrio, sono salda e forte. Che sensazione straordinaria! La lezione fluisce veloce e si arriva al rilassamento, fatto bene, con calma, sento i muscoli che piano piano si rilassano riconoscenti e un profondo benessere mi pervade. Terminiamo con un altro Ohm, che viene proprio dal cuore ed è come buttare via tutte le tensioni della giornata. Era proprio questo ciò di cui avevo bisogno!

giovedì, settembre 21, 2006

Un blog particolare!

I miei figli hanno un blog.
Ma non è un blog come tutti gli altri, è un blog di carta!
Si tratta di un quaderno, o meglio, oramai di una serie di quaderni, che i ragazzi si scambiano con alcuni amici e amiche con cui condividono gran parte della loro vita extrascolastica e su cui scrivono di tutto: avvenimenti, gite, saluti, pareri, pensieri. Ci attaccano foto, bigliettini, ci fanno disegni. E' il loro diario collettivo, ma cartaceo, nonostante siano tutti informatizzati. Ovunque vadano si portano sempre il Brodo, così si chiama il blog, o meglio, così lo chiamano loro. Il titolo ufficiale sarebbe Il Diario di Brodo, da un refuso iniziale, ma anche un chiaro richiamo a Il Signore degli anelli.
La scrittura collettiva non passa solo su internet!

mercoledì, settembre 20, 2006

Passeggiando per Napoli....

Passeggiando per Napoli, ci siamo fermati davanti alla libreria Treves, a via Toledo. E' una libreria storica a Napoli, ed anche casa editrice, nella sede di via Toledo dal 1861. E' sempre stata luogo di incontro di filosofi, scrittori, artisti, letterati, ha promosso eventi culturali, ha svolto un ruolo importante nel processo di unificazione linguistica e culturale nel periodo subito dopo l'unità d'Italia ed ha avuto un ruolo importante nel diffondere la cultura europea nel meridione.
Purtroppo la casa editrice e la libreria non erano proprietari dei muri e la proprietà, allo scadere del contratto, ha chiesto di riavere i locali. Lo scorso anno avevamo assistito al volantinaggio frenetico e intenso con cui si era cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica. Lo stesso ministero dei beni culturali aveva fatto proposte concrete per permettere che l'attività continuasse nello stesso luogo, ma invano. Ai primi di settembre la libreria si è trasferita sotto il colonnato di piazza Plebiscito.
Peccato, un altro pezzettino della memoria storica e culturale della città che viene posto nel dimenticatoio.
Purtroppo in Italia non abbiamo una legge come quella francese, che tutela i luoghi della memoria collettiva.
Comunque, in omaggio alla libreria (e approfittando di un congruo sconto!) abbiamo fatto una marea di acquisti, tra cui La dismissione, di Ermanno Rea, ed. BUR, 370 pgg.
Ora amo Napoli ancora di più! E non so se andrò a vedere il film!

martedì, settembre 19, 2006

Le piccole soddisfazioni della vita!

Che somma soddisfazione! Sono riuscita a rimaneggiare un po' il blogg. Adesso mi piace di più! Dovevo solo avere un po' più di pazienza e ragionarci sopra! Credo che riuscirò anche a mettere un po' di musica, devo solo scegliere i pezzi giusti!
Questo mi fa sentire un po' meno imbranata, anche se ancora non sono riuscita a capire perchè non riesco a entrare in una certa chat! Ma prima o poi ci riuscirò! Devo!

domenica, settembre 17, 2006

Sono triste! Non riesco a entrare nella mia amatissima chat e mi sento sola! Giro in tondo per il web, ma non c'è niente da fare, la chat mi manca troppo! Non mi bastano i forum e i blog degli altri, mi manca da morire il farloccare in diretta con gli altri, che so che sono lì! Il pachiderma non mi risponde, gipì non è riuscito a fare nulla e ogni giorno che passa mi sento sempre più estromessa! Che disperazione! Speriamo che presto le cose si risolvano.

sabato, settembre 16, 2006

Pioggia!

Piove! Piove forte! E mi viene in mente Jovannotti, con la sua canzoncina: Piove, ma senti come piove, ma guarda come piove, ma guarda come viene giù, uh!
Un po' di allegria, con un tempo così schifido!
E avevo l'ombrello rosso!
E mi sono comprata un vestito! Un bellissimo, spiritosissimo vestito! Nero, di lana, con tanti pizzi!
Avevo bisogno di farmi un bel regalo!
Ma il prossimo acquisto devono essere gli stivali. Se non li trovo dalla Marina Rinaldi, dovrò farmeli fare su misura!

Oggi andando a fare la spesa ho visto un ragazzino distribuire Piazza grande. Che rabbia! e che pena! Gli ho chiesto quanti anni ha e da dove viene. Mi ha risposto di avere 17 anni e di venire dalla Romania. 17 anni! L'età di mia figlia! Che va a scuola ed esce con gli amici e non ha un pensiero al mondo, ha una casa e il nostro affetto. E questo ragazzino? Che cosa avrà mai? Sicuramente vive in strada, non avrà una casa, e probabilmente nemmeno una famiglia! E di sicuro è irregolare!
Ma perchè i governi nel mondo sono così ingiusti da permettere un a simile pena? E la rabbia più grande è la mia incapacità a fare qualcosa di concreto che sia diverso dal comprargli il giornale dandogli 10 euro, che è molto di più del suo costo effettivo.
Spero di rivederlo, così potrò chiedergli dove sta e cos'altro fa, sperando di sentirmi dire che la distribuzione di piazza grande è solo un modo per raggranellare qualche centesimo in più.

venerdì, settembre 15, 2006

Che festa!

Dopo tantissimi anni ho finalmente avuto una vera festa di compleanno non organizzata da me! Con tanto di musica, torta e pure il regalo! Di questo devo ringraziare la mia amica Annarita che ha organizzato, Viviana che ha preparato gran parte della cena e pure la torta, Salvatore e sua moglie per l'ospitalità e il sottofondo (neanche tanto sottofondo!) musicale e tutti gli altri per il regalo strepitoso: due giorni di sballo alle terme!
Come diceva Dudù il gagà: o come mi sono divertita, o come mi sono divertita!

lunedì, settembre 11, 2006

Ecco un'altra foto del chiostro di S. Chiara.
E c'è anche Marco!
Che oasi di frescura è stato questo chiostro, in una giornata afosa!
Le maioliche rivestono i sedili, e danno un bellissimo senso di freschezza. Peccato che i custodi ad un certo punto mi abbiano detto che non è permesso! Ma sotto il porticato i sedili in pietra erano altrettanto freschi!

Viva Napoli!


E rieccomi qua!
L'esperienza Napoletana è stata molto buona, nonostante lo sconcerto dei figli nell'affrontare questa città piena di contraddizioni.
Il traffico è caotico, la città piena di smog, non c'è osservanza di regole, ma ci sono tesori artistici incredibili! E comunque c'è l'incanto della vita che si sviluppa nei vicoli, con i negozi, le bancarelle, i mercatini rionali. E all'improvviso c'è il regalo di una facciata straordinaria, di una guglia o di un panorama imprevisti! O di un matrimonio, sempre elegantissimo, sempre spettacolare, che esce da una chiesa!
E oltre Napoli, ci sono state Caserta, piccola Versailles, e Pompei, affascinante e ancora così viva!
Piano piano descriverò questo viaggio così desiderato.
Per ora mi limito a postare la foto del chiostro del convento di S. Chiara, piccola oasi di pace, silenzio e bellezza in mezzo ai vicoli di Spaccanapoli. La croce di colonne rivestite di maioliche incornicia un aranceto, riportandone e ripetendone i colori, facendoli risaltare su un cielo incredibilmente azzurro!

domenica, settembre 03, 2006

Si parte!


Ed eccomi qua, pronta per la partenza!
Bè, proprio pronta pronta ancora no, le valigie ancora da fare, ma già con le idee chiare su ciò che voglio vedere. Le guide sono pronte, la macchina fotografica pure.
Quante aspettative: La città l'ho già vista un po' lo scorso anno, quest'anno me la godrò molto di più e poi, finalmente, realizzerò uno dei desideri di quando ero bambina: riuscirò a vedere Pompei, e anche la Reggia di Caserta! E saremo vicinissimi al Maschio Angioino, e alla Galleria, e a piazza Plebiscito, bellissima piazza, con in fondo lo scorcio del mare! Insomma, si va a Napoli, finalmente!
Fino ad ora abbiamo viaggiato in Europa, ora si incomincia a vedere anche un po' di Italia.
Ci si vede fra una settimana, ricchi di immagini, di incontri, ma anche di odori e sapori che scopriremo passo dopo passo!

venerdì, settembre 01, 2006

Eccomi qua!

Ed eccomi qui, alle prese con questo blog, presa dalla solita paura della pagina bianca.
Ho tentato varie volte di tenere un diario, tentativi sempre falliti per pigrizia, mancanza di tempo, ma a volte penso anche per non troppa creatività. Ora è tempo di provare!
Si parte!

Neve

Berlino

Porretta Soul Festival 2007

Porretta Terme

Castel di Casio

I giardini del Casoncello

L'eremo